LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Minorata difesa: quando la videosorveglianza non basta

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per tentato furto. La Corte conferma l’aggravante della minorata difesa nonostante la presenza di un sistema di videosorveglianza, poiché questo non ha permesso un intervento immediato. Respinta anche la richiesta di acquisire una nuova perizia psichiatrica.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Minorata Difesa nel Furto: Le Telecamere da Sole Non Bastano a Escluderla

L’installazione di un sistema di videosorveglianza è una misura di sicurezza sempre più diffusa. Ma la sua sola presenza è sufficiente a escludere l’aggravante della minorata difesa in caso di furto? Con l’ordinanza n. 8521/2024, la Corte di Cassazione torna su questo tema cruciale, chiarendo che la valutazione deve basarsi sull’efficacia concreta del sistema nell’impedire il reato.

Il Caso: Tentato Furto in un Bar Notturno

Il caso esaminato riguarda un uomo condannato nei primi due gradi di giudizio per tentato furto aggravato. L’imputato aveva tentato di commettere un furto all’interno di un bar durante l’orario notturno, approfittando dell’assenza di personale e clienti. La difesa, tuttavia, ha contestato la sussistenza dell’aggravante della minorata difesa, sostenendo che la presenza di telecamere di sorveglianza annullasse tale condizione.

I Motivi del Ricorso: Minorata Difesa e Rinnovazione del Dibattimento

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali:

1. Errata applicazione dell’aggravante della minorata difesa: La difesa sosteneva che i giudici di merito avessero sbagliato nel ritenere applicabile l’aggravante, data la presenza del sistema di videosorveglianza.
2. Diniego di rinnovazione dell’istruttoria: Veniva contestata la decisione della Corte d’Appello di non acquisire una relazione peritale psichiatrica redatta in un altro procedimento, ritenuta utile per comprendere meglio la personalità e le condizioni di vita dell’imputato.

La Decisione della Cassazione sulla Minorata Difesa

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione della Corte d’Appello. Per quanto riguarda il primo motivo, i giudici hanno sottolineato che le argomentazioni della difesa erano una mera ripetizione di quelle già respinte nel grado precedente. La Corte d’Appello aveva infatti spiegato in modo logico come la condotta criminosa fosse stata agevolata dall’orario notturno e dall’assenza di persone, condizioni che integrano la minorata difesa.

Cruciale è stato il riferimento a un’importante sentenza delle Sezioni Unite (n. 40275/2021). In linea con tale precedente, la Cassazione ha ribadito che l’installazione di un sistema di videosorveglianza non rileva ai fini dell’esclusione dell’aggravante se non permette un intervento in continenti, ovvero immediato. Nel caso di specie, il sistema di videoripresa non era servito a neutralizzare in alcun modo l’azione furtiva, rendendolo di fatto inefficace a garantire una difesa pronta ed effettiva.

Il Diniego di Nuove Prove in Appello

Anche il secondo motivo è stato respinto. La Corte ha ritenuto che la decisione di non acquisire la perizia fosse stata motivata adeguatamente, data l’incompletezza e l’irrilevanza di tale documentazione ai fini della decisione. È stato inoltre ricordato un principio fondamentale del processo d’appello: la rinnovazione del dibattimento è una misura eccezionale, che può essere disposta solo quando il giudice la ritenga assolutamente indispensabile per decidere, non potendo farlo sulla base degli atti già presenti nel fascicolo.

Le Motivazioni della Corte

La decisione della Cassazione si fonda su un ragionamento rigoroso. L’inammissibilità del primo motivo deriva dalla sua natura prettamente ripetitiva, che non introduce critiche nuove e specifiche al ragionamento della sentenza d’appello. La Corte di merito aveva già chiarito che l’orario notturno e il luogo deserto costituivano di per sé elementi sufficienti a integrare la minorata difesa. La presenza delle telecamere è stata giudicata irrilevante non in astratto, ma in concreto: poiché non hanno consentito un intervento tempestivo capace di bloccare il tentativo di furto, la loro efficacia preventiva è stata neutralizzata dalle circostanze favorevoli all’azione criminale. Per quanto riguarda il secondo motivo, la Corte ribadisce il carattere eccezionale della rinnovazione probatoria in appello, un potere discrezionale del giudice da esercitare solo in caso di assoluta necessità, che non è stata ravvisata nel caso specifico.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza offre un importante insegnamento: la tecnologia da sola non basta. Per escludere l’aggravante della minorata difesa, non è sufficiente installare un impianto di videosorveglianza; è necessario che tale sistema sia in grado di attivare una reazione immediata ed efficace, tale da neutralizzare concretamente l’azione delittuosa. Per i titolari di attività commerciali, ciò significa che un sistema di registrazione passiva potrebbe non essere considerato sufficiente a garantire una piena tutela. Per gli avvocati, la decisione ribadisce che la contestazione di un’aggravante deve basarsi su elementi concreti che dimostrino l’inefficacia delle condizioni favorevoli al reo, e non sulla mera presenza di dispositivi di sicurezza.

La presenza di telecamere di videosorveglianza esclude automaticamente l’aggravante della minorata difesa in un furto?
No. Secondo la Corte, l’installazione di un sistema di videosorveglianza non è sufficiente a escludere l’aggravante se, nelle circostanze specifiche di tempo e luogo, non permette un intervento immediato (‘in continenti’) e non è servito a neutralizzare l’azione criminale.

Perché il ricorso dell’imputato è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile principalmente perché i motivi presentati erano una semplice riproposizione di argomenti già valutati e respinti dalla Corte d’Appello, senza introdurre nuove e pertinenti critiche alla sentenza impugnata.

È sempre possibile chiedere di acquisire nuove prove durante il processo d’appello?
No. La rinnovazione, anche parziale, del dibattimento in appello è una misura eccezionale. Può essere disposta solo se il giudice ritiene di non poter decidere la causa sulla base degli atti già acquisiti, considerandola quindi assolutamente necessaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati