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Micidialità ordigni: Cassazione sulla bomba carta

La Corte di Cassazione annulla con rinvio una sentenza d’appello che aveva derubricato il reato di porto di bombe carta. La Corte chiarisce che la valutazione sulla micidialità degli ordigni deve basarsi sul loro potenziale distruttivo e non solo sui danni effettivamente causati, riaffermando un principio chiave in materia di armi ed esplosivi.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Micidialità ordigni: quando una bomba carta diventa reato grave?

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale in materia di armi ed esplosivi: la corretta valutazione della micidialità degli ordigni. Il caso riguarda un uomo condannato per aver maneggiato e fatto esplodere delle bombe carta. La decisione chiarisce che per qualificare la gravità del reato non bisogna guardare solo ai danni effettivamente prodotti, ma alla potenziale capacità distruttiva del congegno.

I fatti di causa

La vicenda ha origine di notte, quando un uomo, ripreso da una telecamera di sorveglianza, lanciava una bomba carta in strada facendola esplodere. Successivamente, tentava senza successo di innescare altri due ordigni simili. Durante questi tentativi, gli ordigni esplodevano inaspettatamente, ferendolo. Inizialmente, il Tribunale lo aveva condannato per il reato previsto dalla legge sulle armi (L. 895/67), riconoscendo la gravità del fatto.

La decisione della Corte d’Appello

La Corte di Appello, in riforma della prima sentenza, aveva derubricato il reato a una semplice contravvenzione (art. 699 c.p.), riducendo significativamente la pena. Secondo i giudici di secondo grado, non vi era la prova certa che gli ordigni avessero un’effettiva capacità micidiale. La Corte territoriale aveva sottolineato che le esplosioni non avevano causato danni a terzi e che le lesioni riportate dall’imputato non potevano essere collegate con certezza alla potenza degli ordigni, ma forse alla sua stessa imprudenza nel maneggiarli.

Il ricorso in Cassazione e la micidialità degli ordigni

Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello ha impugnato la decisione, sostenendo che la valutazione sulla micidialità degli ordigni era stata errata. Secondo l’accusa, la pericolosità di un esplosivo risiede nel suo potenziale lesivo, anche se questo potenziale non si è concretizzato. La Corte di Cassazione ha accolto pienamente questa tesi. Anche l’imputato aveva presentato ricorso, ma è stato dichiarato inammissibile perché depositato oltre i termini di legge.

Le motivazioni

La Suprema Corte ha ritenuto la motivazione della sentenza d’appello contraddittoria. Da un lato, i giudici di secondo grado riconoscevano la “concreta pericolosità del materiale adoperato”, ma dall’altro escludevano la micidialità basandosi sulla mancanza di danni e sulla possibile imperizia dell’imputato.

La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: il carattere della “micidialità” non è legato agli effetti concreti dell’esplosione, ma alla potenzialità distruttiva del congegno. Un ordigno è considerato micidiale se è fabbricato per produrre effetti detonanti, deflagranti o dirompenti. La giurisprudenza distingue chiaramente tra semplici “materie esplodenti” (come un singolo petardo, punito con una contravvenzione) e “congegni esplosivi” come una bomba carta, la cui detenzione e porto integrano un delitto più grave.

La Corte d’Appello, secondo la Cassazione, non ha applicato correttamente questi principi. Ha confuso la potenziale capacità offensiva delle tre bombe carta con le conseguenze accidentali di un’esplosione mal gestita. La qualificazione giuridica del fatto era quindi errata perché basata su criteri non in linea con l’orientamento della giurisprudenza di legittimità.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte di Appello, rinviando il caso a una diversa sezione per un nuovo giudizio. Il nuovo giudice dovrà rivalutare la pericolosità potenziale delle tre bombe carta detenute e innescate dall’imputato, applicando i corretti principi giuridici. Questa decisione riafferma che la valutazione della micidialità degli ordigni deve essere rigorosa e basata sulla loro intrinseca capacità di nuocere, a prescindere dall’esito fortuito dell’azione. L’imputato, il cui ricorso è stato dichiarato inammissibile, è stato condannato al pagamento delle spese processuali.

Quando una bomba carta è considerata un ordigno micidiale?
Secondo la Corte di Cassazione, una bomba carta è considerata micidiale quando, per la natura e quantità della carica esplosiva e per le modalità di confezionamento, ha un potenziale effetto dirompente. La valutazione si basa sulla sua capacità potenziale di provocare un rilevante effetto distruttivo, non sui danni effettivamente causati.

Perché il ricorso dell’imputato è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso dell’imputato è stato dichiarato inammissibile perché è stato presentato tardivamente, ovvero oltre il termine di quarantacinque giorni previsto dalla legge per impugnare la sentenza della Corte d’Appello.

Cosa significa “annullamento con rinvio” in questo caso?
Significa che la Corte di Cassazione ha cancellato la decisione della Corte d’Appello perché viziata da un errore di diritto. Il processo non è finito, ma torna a una diversa sezione della Corte d’Appello, la quale dovrà riesaminare il caso e decidere di nuovo, seguendo però le indicazioni e i principi giuridici stabiliti dalla Cassazione riguardo alla valutazione della micidialità degli ordigni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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