LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Mendacio bancario e reato di pericolo: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2453/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per mendacio bancario. La Corte ha ribadito un principio fondamentale: il reato di mendacio bancario è un reato di pericolo, che si perfeziona con la sola presentazione di informazioni false alla banca, senza che sia necessario un effettivo danno economico per l’istituto di credito. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mendacio Bancario: Anche Senza Danno, il Reato Sussiste

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale in materia di reati bancari, specificando la natura del mendacio bancario. La decisione chiarisce che fornire informazioni false a un istituto di credito costituisce reato a prescindere dal fatto che la banca subisca o meno un danno economico. Analizziamo insieme questa importante pronuncia.

I fatti del caso

Il caso ha origine dalla condanna di un soggetto da parte della Corte d’Appello di Torino per il reato di mendacio bancario, previsto dal Testo Unico Bancario (D.Lgs. 385/1993). Nonostante la concessione della sospensione condizionale della pena, l’imputato ha deciso di ricorrere in Cassazione, contestando la correttezza della motivazione che lo aveva ritenuto responsabile.

Il ricorrente, nel suo unico motivo di appello, ha cercato di smontare la dichiarazione di responsabilità, ma i suoi argomenti sono stati ritenuti dalla Suprema Corte una mera riproposizione di censure già esaminate e respinte nei gradi di giudizio precedenti.

La decisione della Cassazione sul mendacio bancario

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per genericità e indeterminatezza. I giudici hanno sottolineato come le argomentazioni presentate fossero semplicemente una ripetizione di punti già adeguatamente valutati e respinti dalla Corte territoriale. La Cassazione ha colto l’occasione per ribadire, in linea con la sua consolidata giurisprudenza, la natura giuridica del delitto di mendacio bancario.

Le motivazioni

Il cuore della decisione risiede nella qualificazione del mendacio bancario come reato di pericolo. Questo significa che la legge non punisce l’evento dannoso (il pregiudizio economico per la banca), ma la condotta stessa di fornire informazioni false, in quanto crea un pericolo per il bene giuridico tutelato, ovvero la correttezza e la trasparenza nelle relazioni creditizie. La Corte ha affermato che l’integrazione del reato “prescinde dalla consumazione di un effettivo pregiudizio per l’istituto di credito”. La semplice menzogna, finalizzata all’ottenimento del credito, è sufficiente per configurare il delitto.

Di conseguenza, la declaratoria di inammissibilità ha comportato, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, data la colpa nella proposizione di un ricorso palesemente infondato.

Le conclusioni

Questa ordinanza consolida un principio di estrema importanza pratica: chiunque fornisca dati o notizie false a una banca per ottenere un finanziamento o un fido commette reato, indipendentemente dall’esito della richiesta e dall’eventuale assenza di un danno per la banca. La decisione serve da monito sulla serietà e sulle conseguenze penali che possono derivare da dichiarazioni non veritiere nel contesto dei rapporti con gli istituti di credito, proteggendo l’integrità del sistema finanziario nel suo complesso.

Che cos’è il reato di mendacio bancario?
È il delitto commesso da chi fornisce a un istituto di credito informazioni o dati falsi riguardanti la propria situazione economica, patrimoniale o finanziaria al fine di ottenere un credito.

Perché il mendacio bancario è considerato un reato di pericolo?
È considerato un reato di pericolo perché la legge punisce la condotta di aver mentito alla banca, in quanto tale azione mette a rischio la correttezza e l’affidabilità del sistema creditizio. Non è necessario che la banca subisca un danno economico effettivo perché il reato sia consumato.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
Secondo l’ordinanza, la declaratoria di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, se non si può escludere la colpa nella proposizione del ricorso, anche al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati