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Mandato di Arresto Europeo: la doppia punibilità

La Corte di Cassazione si pronuncia su un caso di Mandato di Arresto Europeo emesso per una pena complessiva derivante da più reati, non tutti punibili in Italia. La sentenza chiarisce che la consegna è legittima, ma limitatamente alla frazione di pena relativa al reato che soddisfa il requisito della doppia punibilità (nella specie, guida in stato di ebbrezza) e supera la soglia minima di legge, anche se la pena è divenuta esecutiva a seguito della revoca di una sospensione condizionale per un reato non previsto dalla legge italiana.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mandato di Arresto Europeo: Chiarimenti della Cassazione sulla Doppia Punibilità

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 47701 del 2024, offre importanti chiarimenti sull’applicazione del Mandato di Arresto Europeo (MAE) quando la richiesta di consegna si basa su una pena complessiva derivante da più reati, non tutti punibili in Italia. La decisione analizza il principio della doppia punibilità e la sua interazione con la revoca della sospensione condizionale della pena, delineando i confini dell’obbligo di cooperazione giudiziaria.

I Fatti del Caso: Un Mandato di Arresto dalla Romania

Il caso ha origine da un Mandato di Arresto Europeo emesso da un’autorità giudiziaria rumena per l’esecuzione di una pena complessiva di tre anni di reclusione a carico di una cittadina rumena. La pena derivava da due distinti episodi di guida senza patente e da un reato di guida in stato di ebbrezza.

Inizialmente, la Corte di Appello italiana aveva disposto la consegna limitatamente al reato di guida in stato di ebbrezza, escludendo la guida senza patente per difetto del requisito della doppia punibilità. Tuttavia, un primo ricorso in Cassazione aveva annullato tale decisione, rilevando un’incertezza sulla pena specifica inflitta per il solo reato che consentiva la consegna. Era necessario verificare se tale pena superasse la soglia minima di quattro mesi prevista dalla legge.

A seguito di nuove verifiche, la Corte di Appello confermava la consegna, accertando che la pena per il reato di guida in stato di ebbrezza, sebbene parte di una precedente condanna con pena sospesa, era pari a un anno e due mesi, e quindi superiore alla soglia legale. La pena complessiva di tre anni era scaturita dalla revoca della sospensione a seguito di una nuova condanna per guida senza patente.

Il Principio della Doppia Punibilità nel Mandato di Arresto Europeo

Il fulcro della questione giuridica ruota attorno al principio della doppia punibilità, sancito dall’art. 7 della legge n. 69 del 2005. Questo principio stabilisce che la consegna di una persona può avvenire solo se il fatto per cui è richiesta costituisce reato sia nell’ordinamento dello Stato di emissione del MAE sia in quello italiano. Nel caso di specie, mentre la guida in stato di ebbrezza è un reato in entrambi i Paesi, la guida senza patente in Italia è stata depenalizzata e costituisce un illecito amministrativo.

La difesa sosteneva che la consegna fosse illegittima perché basata su una condanna (quella per guida senza patente che ha causato la revoca della sospensione) relativa a un fatto penalmente irrilevante in Italia.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato. Il ragionamento dei giudici si articola su alcuni punti chiave.

In primo luogo, la Corte ha stabilito che è irrilevante la natura del reato che ha portato alla revoca della sospensione condizionale. Ciò che conta è che, a seguito di tale revoca, sia divenuta esecutiva una pena relativa a un reato che soddisfa i requisiti per la consegna. La revoca è solo il meccanismo che rende attuale l’esecuzione della condanna originaria.

In secondo luogo, la Corte ha confermato la corretta procedura seguita dalla Corte di Appello. Di fronte a una pena complessiva derivante da più reati, il giudice italiano ha il dovere di ‘scomporre’ la condanna per isolare la frazione di pena relativa ai soli reati per cui è ammissibile la consegna. In questo caso, è stato correttamente individuato che la frazione di pena per la guida in stato di ebbrezza era di un anno e due mesi.

Infine, essendo tale frazione di pena superiore al limite minimo di quattro mesi di reclusione previsto dall’art. 7, comma 4, della legge n. 69, la Corte ha concluso che la consegna fosse pienamente legittima, sebbene limitata all’esecuzione di quella specifica porzione della condanna.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un importante principio operativo nell’ambito del Mandato di Arresto Europeo. Essa chiarisce che, anche in presenza di pene cumulate per reati diversi, la cooperazione giudiziaria non si arresta, ma viene ‘calibrata’ sul perimetro dei fatti che integrano il requisito della doppia punibilità. La decisione assicura un equilibrio tra l’esigenza di garantire un’efficace cooperazione giudiziaria europea e la tutela dei principi fondamentali dell’ordinamento italiano, come quello di legalità in materia penale. La pronuncia offre quindi una guida preziosa per i giudici chiamati a decidere su richieste di consegna complesse, basate su condanne per una pluralità di illeciti.

Se un Mandato di Arresto Europeo riguarda più reati, ma solo uno è punibile in Italia, la persona può essere consegnata?
Sì. La Corte di Cassazione ha chiarito che la consegna può essere accordata, ma la sua esecuzione sarà limitata esclusivamente alla porzione di pena relativa al reato che è punibile anche secondo la legge italiana, a condizione che tale porzione di pena superi la soglia minima legale.

La revoca della sospensione condizionale della pena impedisce l’esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo?
No. Secondo la sentenza, la revoca della sospensione condizionale rende semplicemente esecutiva la pena originaria. Il giudice italiano valuta quindi se la pena divenuta esecutiva soddisfi i requisiti per la consegna, come la doppia punibilità e la soglia minima di pena.

Qual è la pena minima necessaria per poter eseguire un Mandato di Arresto Europeo per l’esecuzione di una condanna?
La sentenza conferma che, in base all’articolo 7 della Legge n. 69/2005, la pena da eseguire per il reato specifico per cui si richiede la consegna deve essere di almeno quattro mesi di reclusione. Nel caso esaminato, la pena per la guida in stato di ebbrezza era di un anno e due mesi, quindi superiore a tale limite.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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