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Mancato versamento cauzione: quando è reato?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 28574/2025, ha stabilito che il mancato versamento della cauzione imposta come misura di prevenzione integra reato, anche se il soggetto ha presentato istanza di rateizzazione. La Corte ha chiarito che la richiesta di pagare a rate non sospende automaticamente il termine per il versamento. Di conseguenza, la scadenza del termine senza il pagamento perfeziona il reato, e la buona fede del soggetto non è sufficiente a escludere la punibilità. È stata inoltre negata l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mancato Versamento Cauzione: la Richiesta di Rateizzazione Sospende il Reato?

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, affronta un tema cruciale in materia di misure di prevenzione: cosa accade se un soggetto, obbligato a versare una cauzione, ne chiede la rateizzazione ma non riceve risposta dal Tribunale? Il mancato versamento cauzione entro il termine stabilito costituisce comunque reato? La risposta degli Ermellini è netta e fornisce chiarimenti fondamentali sull’assolutezza dell’obbligo di pagamento e sull’irrilevanza, ai fini penali, della pendenza di un’istanza di rateizzazione.

Il Fatto: Una Cauzione Non Versata e la Richiesta di Rateizzazione

Il caso esaminato riguarda un individuo sottoposto a una misura di prevenzione, al quale il Tribunale aveva imposto il versamento di una somma a titolo di cauzione. Prima della scadenza del termine per il pagamento, l’interessato presentava un’istanza per ottenere la rateizzazione della somma, adducendo difficoltà economiche. Tuttavia, il Tribunale non si pronunciava su tale richiesta.

Alla scadenza del termine, non avendo provveduto al versamento, l’uomo veniva condannato per il reato previsto dall’art. 76, comma 4, del Codice Antimafia (D.Lgs. 159/2001), che punisce proprio chi non ottempera all’ordine di deposito della cauzione. Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello confermavano la sua responsabilità penale.

Il Mancato Versamento Cauzione e i Motivi del Ricorso

L’imputato, tramite il suo difensore, ricorreva in Cassazione sostenendo due argomenti principali:

1. Erronea applicazione della legge penale: In assenza di una risposta del Tribunale sulla richiesta di rateizzazione, l’obbligo di pagamento doveva considerarsi sospeso. Senza una specificazione dell’importo delle singole rate, sarebbe stato impossibile per lui adempiere. Pertanto, la condotta non poteva integrare il reato.
2. Mancanza di motivazione: Si lamentava la contraddittorietà della sentenza d’appello che, pur riconoscendo la buona fede dell’imputato (concedendo le attenuanti generiche), aveva escluso l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), senza fornire una motivazione adeguata.

La Decisione della Cassazione: l’Obbligo di Pagamento non si Sospende

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, ritenendolo infondato in ogni sua parte. I giudici hanno chiarito in modo inequivocabile la natura e la portata dell’obbligo di versamento della cauzione.

L’Irrilevanza della Richiesta di Rateizzazione

Il punto centrale della decisione è che l’obbligo di versare la cauzione sorge direttamente dal provvedimento che applica la misura di prevenzione. La legge non prevede che la semplice presentazione di un’istanza di rateizzazione sospenda automaticamente il termine per il pagamento. L’obbligo rimane pienamente efficace fino a un’eventuale, e diversa, decisione del giudice.

Secondo la Corte, interpretare la norma diversamente significherebbe creare una “causa di sospensione della punibilità” non prevista dal legislatore, invadendo un campo di scelte di politica criminale che non spetta al giudice. Il reato di mancato versamento cauzione si perfeziona con la semplice scadenza del termine fissato, indipendentemente dalla pendenza di istanze accessorie.

L’Esclusione della Particolare Tenuità del Fatto

Anche il secondo motivo di ricorso è stato rigettato. La Cassazione ha spiegato che la mancata applicazione dell’art. 131-bis c.p. era stata correttamente motivata dalla Corte d’Appello. Il fatto che l’imputato non avesse versato neanche una parte della somma era stato interpretato come una chiara dimostrazione di inottemperanza agli ordini dell’Autorità. Tale comportamento, secondo i giudici, rappresenta un’ulteriore espressione della pericolosità sociale del soggetto, già accertata con l’applicazione della misura di prevenzione (nel caso di specie, a seguito di una condanna definitiva per associazione mafiosa).

Non vi è, inoltre, contraddizione tra la concessione delle attenuanti generiche e il diniego della particolare tenuità del fatto. Le prime attengono a profili soggettivi del reo, mentre la seconda si basa su parametri oggettivi legati alla condotta e all’offesa.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base del principio di tipicità penale e della continuità normativa. L’obbligo di versamento della cauzione è un elemento essenziale della misura di prevenzione, volto a costituire un’efficace remora contro la violazione delle prescrizioni. Ammettere che una semplice istanza possa paralizzare tale obbligo ne svuoterebbe la funzione. La giurisprudenza consolidata, anche in relazione alla normativa precedente, ha sempre affermato che il reato si consuma alla scadenza del termine fissato dal giudice e che la buona fede circa la tardività del pagamento è irrilevante, trattandosi di una contravvenzione punibile anche a titolo di colpa. La Corte di Appello ha correttamente ritenuto che la mancata risposta all’istanza di rateizzazione potesse dimostrare la buona fede del ricorrente, ma non fosse idonea a far venir meno il disvalore della condotta di chi, nel dubbio, non ottempera a un ordine giudiziario entro il termine stabilito.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: gli ordini del giudice devono essere eseguiti puntualmente nei termini stabiliti. La possibilità di chiedere una rateizzazione è una facoltà, ma l’istanza non ha effetto sospensivo automatico. Chi è tenuto al versamento di una cauzione deve attivarsi per tempo e non può fare affidamento sulla pendenza di una richiesta per giustificare il proprio inadempimento. Il mancato versamento della cauzione alla scadenza integra pienamente il reato, con tutte le conseguenze penali che ne derivano. La decisione sottolinea come l’inottemperanza a tali obblighi sia considerata un indice di pericolosità sociale, tale da escludere anche benefici come la non punibilità per particolare tenuità del fatto.

La richiesta di rateizzazione della cauzione sospende il termine per il pagamento?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la presentazione di un’istanza di rateizzazione non sospende automaticamente il termine per il versamento della cauzione. L’obbligo di pagamento resta in vigore fino a una diversa e specifica decisione del giudice.

Il mancato versamento della cauzione è reato anche se si è in attesa di una decisione sulla rateizzazione?
Sì. Il reato si perfeziona nel momento in cui scade il termine fissato dal giudice per il versamento, indipendentemente dal fatto che sia pendente una richiesta di rateizzazione. La mancata risposta del Tribunale all’istanza non costituisce una giustificazione per l’inadempimento.

Perché la Corte ha escluso l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.)?
La Corte ha ritenuto che il mancato versamento, anche parziale, della cauzione non fosse un fatto di particolare tenuità. Tale condotta dimostra inottemperanza agli ordini dell’Autorità e rappresenta un’ulteriore espressione della pericolosità sociale del soggetto, elemento che ha portato all’applicazione della misura di prevenzione stessa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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