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Mancata traduzione sentenza: nullità e rinvio

La Corte di Cassazione ha stabilito che la mancata traduzione della sentenza d’appello a un imputato alloglotto costituisce una nullità a regime intermedio. Se eccepita tempestivamente nel ricorso, comporta l’annullamento della sentenza con rinvio per la traduzione. Nel caso di specie, la Corte ha annullato la sentenza di secondo grado per questa ragione, respingendo invece le censure relative al calcolo della pena.

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Pubblicato il 22 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mancata Traduzione della Sentenza: Quando Scatta la Nullità?

La mancata traduzione della sentenza in una lingua comprensibile all’imputato straniero è una questione cruciale per la garanzia del diritto di difesa. Una recente pronuncia della Corte di Cassazione chiarisce i confini di questa garanzia, specificando quando tale omissione porta all’annullamento della decisione e quali sono gli oneri della difesa per far valere il vizio. Questo caso offre spunti fondamentali sulla natura delle nullità processuali e sulla loro tempestiva deduzione.

I Fatti del Caso

Un cittadino siriano, non in grado di comprendere la lingua italiana, veniva condannato in primo e secondo grado per reati di rapina aggravata, lesioni e detenzione di stupefacenti. La sua condizione di alloglotto era nota fin dalle prime fasi del procedimento, tanto che per l’udienza di convalida dell’arresto era stato assistito da un interprete e l’ordinanza di custodia cautelare era stata tradotta.

Tuttavia, né la sentenza di primo grado emessa con rito abbreviato, né il decreto di citazione per il giudizio d’appello, né tantomeno la sentenza della Corte d’appello di Milano venivano tradotti in una lingua a lui nota. La difesa decideva quindi di ricorrere in Cassazione, lamentando la violazione delle norme processuali a presidio del diritto di difesa.

Le Questioni Giuridiche Affrontate

Il ricorso si fondava su due motivi principali:
1. Violazione di norme processuali: La difesa sosteneva la nullità delle sentenze di primo e secondo grado e del decreto di citazione in appello per la loro mancata traduzione, in violazione degli articoli 143 e seguenti del codice di procedura penale.
2. Erronea applicazione della legge penale: Si contestava il giudizio di bilanciamento tra le circostanze attenuanti generiche e un’aggravante non bilanciabile, ritenendo errato il calcolo della pena operato dai giudici di merito.

La Decisione della Cassazione sulla Mancata Traduzione della Sentenza

La Corte di Cassazione ha accolto parzialmente il primo motivo di ricorso, fornendo chiarimenti decisivi basati su un recente intervento delle Sezioni Unite. La Corte ha stabilito che la mancata traduzione della sentenza integra una nullità generale a regime intermedio.

Questo significa che il vizio non è assoluto e insanabile, ma deve essere eccepito dalla parte interessata entro termini specifici:
* La nullità della sentenza di primo grado doveva essere sollevata nell’atto di appello. Non avendolo fatto, si è considerata sanata.
* La nullità del decreto di citazione in appello doveva essere eccepita prima della conclusione del giudizio di secondo grado. Anche in questo caso, l’inerzia ha portato alla sanatoria del vizio.
* La nullità della sentenza di secondo grado, invece, è stata tempestivamente dedotta con il ricorso per cassazione. Di conseguenza, la Corte ha annullato la sentenza impugnata, ma con una precisazione importante: l’annullamento è limitato al ‘documento-sentenza’ e il caso viene rinviato alla Corte d’appello al solo fine di provvedere alla traduzione.

Il secondo motivo di ricorso, relativo al calcolo della pena, è stato invece dichiarato manifestamente infondato, poiché la pena inflitta, pur partendo da un’argomentazione parzialmente errata del primo giudice, era stata ritenuta congrua e correttamente motivata dalla Corte d’appello.

Le Motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione sul principio, ribadito dalle Sezioni Unite, secondo cui il diritto dell’imputato alloglotto a comprendere gli atti processuali è fondamentale, ma la sua violazione dà luogo a una nullità che deve essere gestita secondo le regole procedurali. Le nullità a regime intermedio, a differenza di quelle assolute, richiedono un’attivazione della parte interessata. La mancata eccezione nei tempi giusti equivale a una rinuncia a far valere il vizio, che quindi si sana.

Nel caso specifico, la difesa è stata diligente nel contestare l’omessa traduzione della sentenza d’appello con il primo atto utile, ovvero il ricorso per cassazione. Questo ha permesso alla Corte di rilevare il vizio e di intervenire. Per le omissioni precedenti, invece, la mancata contestazione nei gradi di giudizio pertinenti ha precluso ogni possibilità di annullamento.

Per quanto riguarda il secondo motivo, la Cassazione ha ribadito che la determinazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito. Finché la motivazione è logica, sufficiente e non arbitraria, come nel caso in esame, non è sindacabile in sede di legittimità.

Le Conclusioni

Questa sentenza riafferma un principio di equilibrio nel processo penale: da un lato, il diritto inviolabile dell’imputato straniero a comprendere le accuse e le decisioni che lo riguardano; dall’altro, l’onere per la difesa di essere vigile e di eccepire tempestivamente le violazioni procedurali. La decisione chiarisce che la mancata traduzione della sentenza è un vizio grave, ma non opera automaticamente. La sua denuncia deve seguire le scansioni processuali previste dal codice, pena la perdita del diritto a farla valere. L’annullamento con rinvio ‘per la traduzione’ rappresenta una soluzione pragmatica che sana il vizio senza travolgere l’intero giudizio di merito, quando questo non è necessario.

La mancata traduzione di una sentenza a un imputato che non capisce l’italiano rende sempre nullo il processo?
No. Secondo la Corte, si tratta di una ‘nullità a regime intermedio’. Questo significa che il vizio deve essere eccepito dalla difesa entro termini specifici. Se la nullità della sentenza di primo grado non viene sollevata nell’atto di appello, si considera sanata e non può più essere fatta valere.

Cosa accade se solo la sentenza d’appello non viene tradotta?
Se la difesa solleva tempestivamente la questione nel ricorso per cassazione, come avvenuto in questo caso, la Corte di Cassazione annulla il ‘documento-sentenza’ e rinvia il caso alla Corte d’appello con l’unico scopo di provvedere alla traduzione in una lingua nota all’imputato.

La Corte di Cassazione può ricalcolare una pena ritenuta ingiusta?
No, la graduazione della pena è una valutazione di merito che spetta al giudice delle fasi precedenti. La Corte di Cassazione può annullare una sentenza per vizi di motivazione sulla pena (se illogica, arbitraria o assente), ma non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito se questa è sorretta da una motivazione sufficiente, come ritenuto nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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