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Mancata revisione etilometro: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza. Il ricorrente basava la sua difesa sulla mancata revisione etilometro, ma i giudici hanno stabilito che tale eccezione formale non è sufficiente se non si contesta concretamente il malfunzionamento dello strumento, soprattutto in presenza di altri palesi indizi di ubriachezza.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mancata Revisione Etilometro: Quando è Valida la Prova?

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale in materia di guida in stato di ebbrezza: il valore della prova raccolta tramite etilometro. Il caso in esame chiarisce che la semplice contestazione della mancata revisione etilometro non è sufficiente a invalidare l’accertamento, se la difesa non solleva dubbi concreti sul suo effettivo funzionamento. Questa decisione rafforza un orientamento giurisprudenziale consolidato, sottolineando l’importanza della specificità dei motivi di ricorso.

I Fatti del Caso

Un automobilista veniva condannato in primo e secondo grado per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato dall’aver provocato un incidente stradale in orario notturno. Gli accertamenti, effettuati tramite etilometro, avevano rivelato un tasso alcolemico molto elevato (1,81 e 1,84 g/l), rientrante nella fascia più grave prevista dal Codice della Strada. La condanna prevedeva una pena di dieci mesi di arresto e tremila euro di ammenda.

Il Ricorso Basato sulla Mancata Revisione Etilometro

L’imputato, tramite il suo difensore, presentava ricorso in Cassazione, basando la sua difesa su un unico motivo: l’irregolarità delle procedure di accertamento. In particolare, si sosteneva che lo strumento utilizzato non fosse stato sottoposto alla prescritta omologazione e alle successive verifiche periodiche. Secondo la tesi difensiva, questa omissione formale avrebbe dovuto rendere l’esito del test inattendibile e, di conseguenza, la condanna illegittima. Questa contestazione era stata sollevata fin dal primo grado di giudizio.

La Posizione della Giurisprudenza

La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha più volte affermato che, sebbene l’etilometro debba essere regolarmente verificato, la contestazione della sua affidabilità non può basarsi su un mero rilievo formale. È onere della difesa fornire elementi concreti che possano far dubitare del corretto funzionamento dell’apparecchio nel caso specifico.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per carenza di specificità. I giudici hanno osservato che il ricorso non si confrontava adeguatamente con la motivazione della Corte d’Appello. Quest’ultima, infatti, aveva già evidenziato come l’imputato si fosse limitato a segnalare che dal libretto dello strumento non risultava la regolare verifica, senza però contestarne il corretto funzionamento.

La Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: in presenza di un quadro indiziario solido che depone per lo stato di ebbrezza del conducente (nel caso di specie, alito vinoso, andatura barcollante e la dinamica stessa dell’incidente), la sola eccezione formale sulla mancata revisione etilometro perde di rilevanza. Citando un proprio precedente (Sez. 4, n. 31843 del 2023), la Corte ha affermato che non si può dubitare del funzionamento regolare dell’apparecchio per il solo fatto che non sia stato verificato con cadenza annuale. La difesa deve allegare elementi specifici che inducano a credere in un malfunzionamento.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame offre importanti spunti pratici. Per chi si trova a difendersi da un’accusa di guida in ebbrezza, non è sufficiente una contestazione generica sulla manutenzione dell’etilometro. È necessario, invece, presentare argomentazioni concrete che possano minare l’affidabilità del risultato, ad esempio dimostrando anomalie procedurali durante il test o incongruenze evidenti. La decisione conferma che il giudice valuta l’insieme degli elementi a disposizione e che la prova dello stato di ebbrezza non è legata esclusivamente al dato numerico dello strumento, ma può essere corroborata da prove sintomatiche e circostanziali.

È sufficiente contestare la mancata revisione periodica dell’etilometro per annullare un test alcolemico?
No, secondo la Cassazione non è sufficiente. La difesa deve sollevare dubbi concreti e specifici sul corretto funzionamento dell’apparecchio al momento del controllo, non potendosi limitare a una mera eccezione formale.

Quali altri elementi possono confermare lo stato di ebbrezza oltre al risultato dell’etilometro?
La sentenza evidenzia che elementi sintomatici come l’alito vinoso, l’andatura barcollante del conducente e le circostanze dell’incidente (come una palese perdita di controllo del veicolo) costituiscono forti indizi dello stato di ebbrezza che il giudice può valutare.

Cosa significa che un ricorso per cassazione è ‘carente di specificità’?
Significa che il ricorso è formulato in modo generico e non affronta in modo puntuale e critico le specifiche ragioni giuridiche su cui si fonda la decisione del giudice precedente. In pratica, non basta ripetere le proprie tesi, ma bisogna spiegare perché la motivazione della sentenza impugnata è sbagliata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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