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Mancanza motivazione sequestro: la Cassazione annulla

La Corte di Cassazione ha annullato un provvedimento di sequestro preventivo a causa della totale mancanza motivazione nel decreto originario. La Corte ha stabilito che il Tribunale del Riesame non può integrare una motivazione assente, ma deve annullare l’atto, ribadendo un principio fondamentale a garanzia del diritto di difesa.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mancanza Motivazione Sequestro: Annullamento Inevitabile

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4596 del 2025, ha riaffermato un principio cruciale in materia di misure cautelari reali: la mancanza motivazione sequestro nel decreto originario ne determina la nullità insanabile. Questo significa che il Tribunale del Riesame non può ‘salvare’ il provvedimento integrando le ragioni mancanti, ma deve limitarsi ad annullarlo. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda il proprietario di un immobile che si è visto notificare un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca. Il bene, pur essendo a lui intestato, era ritenuto nella disponibilità di un altro soggetto, indagato per gravi reati tra cui l’associazione di tipo mafioso. La difesa del proprietario ha immediatamente presentato istanza di riesame, lamentando un vizio radicale del provvedimento: il decreto del Giudice per le indagini preliminari era totalmente privo di una motivazione autonoma. Si limitava a indicare il bene da sequestrare senza spiegare le ragioni, i presupposti di legge, il fumus boni iuris (la parvenza di reato) e il periculum in mora (il pericolo nel ritardo) che giustificavano una misura così incisiva.

La Decisione del Tribunale del Riesame

Di fronte a questa eccezione, il Tribunale del Riesame ha rigettato l’istanza. Pur riconoscendo l’assenza di una motivazione grafica nel decreto, ha ritenuto di poter superare il problema integrando le ragioni mancanti. In sostanza, ha considerato il provvedimento come motivato per relationem, cioè per richiamo alla richiesta del Pubblico Ministero, e ha proceduto a illustrare d’ufficio i presupposti che, a suo avviso, legittimavano il sequestro. Contro questa decisione, il proprietario dell’immobile ha proposto ricorso per Cassazione, sostenendo che il Tribunale avesse travalicato i suoi poteri.

Le Motivazioni della Cassazione sulla Mancanza Motivazione Sequestro

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso, ritenendolo fondato. Gli Ermellini hanno chiarito la distinzione fondamentale tra una motivazione mancante e una motivazione semplicemente insufficiente. Il potere di integrazione del Tribunale del Riesame, previsto dal codice di procedura penale, può essere esercitato solo quando il provvedimento originario presenta una motivazione, seppur parziale, incompleta o lacunosa. In questi casi, il riesame può completare il ragionamento del primo giudice.

Tuttavia, quando la motivazione è totalmente assente o meramente apparente (come una clausola di stile senza alcun riferimento al caso concreto), si verifica una nullità radicale. In questa ipotesi, il Tribunale del Riesame non ha alcun potere di integrazione o ‘supplenza’. Non può sostituirsi al primo giudice costruendo ex novo un apparato argomentativo che non è mai esistito. La Cassazione, richiamando un consolidato orientamento delle Sezioni Unite (sent. n. 18954/2016), ha stabilito che in caso di mancanza motivazione sequestro, l’unica via percorribile è l’annullamento del provvedimento impugnato.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La sentenza in esame ribadisce con forza il valore della motivazione come garanzia fondamentale del diritto di difesa. Ogni provvedimento che limita i diritti patrimoniali, come il sequestro preventivo, deve contenere un’esposizione chiara e autonoma delle ragioni che lo sorreggono. Questo permette al destinatario di comprendere l’accusa e di difendersi efficacemente. Affermare che il Tribunale del Riesame non può sanare una motivazione inesistente significa tutelare il doppio grado di giudizio cautelare: il riesame è un controllo su una decisione già presa e motivata, non un’occasione per scriverla per la prima volta. La Corte ha quindi annullato senza rinvio sia l’ordinanza del riesame sia il decreto di sequestro originario, ordinando l’immediata restituzione dell’immobile al legittimo proprietario.

Il Tribunale del Riesame può integrare la motivazione di un decreto di sequestro?
Sì, ma solo se la motivazione del provvedimento originario è incompleta o parzialmente carente. Non può farlo se la motivazione è totalmente assente o meramente apparente.

Cosa succede se il decreto di sequestro manca completamente di motivazione?
Deve essere annullato. Secondo la Corte di Cassazione, la mancanza totale di motivazione costituisce una nullità radicale che non può essere sanata in sede di riesame.

Perché è fondamentale che un provvedimento di sequestro sia motivato?
La motivazione è una garanzia essenziale per il diritto di difesa. Permette alla persona interessata di comprendere le ragioni della misura cautelare e di contestarle efficacemente davanti a un altro giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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