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Mancanza di querela: furto improcedibile post-Cartabia

Due individui, condannati in appello per tentato furto aggravato di gasolio, hanno presentato ricorso in Cassazione. Il motivo principale era che la Riforma Cartabia aveva reso il reato procedibile a querela, ma nessuna querela era stata sporta. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la sentenza senza rinvio. La Corte ha stabilito che la sopravvenuta mancanza di querela rende l’azione penale improcedibile, applicando retroattivamente la norma più favorevole agli imputati.

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Pubblicato il 19 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mancanza di Querela: Quando la Riforma Cartabia Annulla una Condanna per Furto

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 20598/2024, offre un chiarimento fondamentale sull’applicazione della Riforma Cartabia, in particolare riguardo al regime di procedibilità dei reati. Il caso analizzato dimostra come una modifica legislativa possa avere un impatto retroattivo e decisivo su procedimenti già in corso, portando all’annullamento di una condanna per la sopravvenuta mancanza di querela.

I Fatti del Caso: Il Tentato Furto e la Condanna Iniziale

Due soggetti erano stati condannati dalla Corte d’Appello di Bologna a tre mesi di reclusione e 100 euro di multa ciascuno per il reato di tentato furto pluriaggravato. L’accusa riguardava il tentativo di sottrarre gasolio da un veicolo, bene considerato esposto alla pubblica fede secondo l’articolo 625, n. 7 del codice penale. Inizialmente, questo tipo di reato era procedibile d’ufficio, il che significa che l’azione penale poteva essere avviata dallo Stato indipendentemente dalla volontà della persona offesa.

Il Ricorso in Cassazione: La Riforma Cartabia e la Mancanza di Querela

Gli imputati hanno proposto ricorso per Cassazione basando la loro difesa su un punto cruciale di diritto processuale. Essi hanno sostenuto che, a seguito dell’entrata in vigore della Riforma Cartabia (D.Lgs. n. 150/2022), il reato per cui erano stati condannati era diventato procedibile solo a seguito di querela della persona offesa. Poiché nel loro caso tale querela non era mai stata presentata, l’azione penale non avrebbe potuto proseguire. Oltre a ciò, hanno contestato la sussistenza dell’aggravante e il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), anche questa influenzata dalle modifiche della Riforma.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto fondate le doglianze degli imputati, annullando la sentenza impugnata senza rinvio. La decisione si fonda sull’impatto diretto e retroattivo della nuova normativa sulla procedibilità del reato contestato.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che la Riforma Cartabia, entrata in vigore il 30 dicembre 2022, ha modificato il regime di procedibilità per il furto aggravato ai sensi dell’art. 625, n. 2 e n. 7, del codice penale, trasformandolo da procedibile d’ufficio a procedibile a querela. In base al principio del favor rei (applicazione della legge più favorevole all’imputato), sancito dall’art. 2, comma 4, del codice penale, questa nuova disposizione si applica anche ai fatti commessi prima della sua entrata in vigore. La legge prevedeva un termine per la persona offesa per presentare la querela nei procedimenti pendenti. Nel caso di specie, non solo non era stata presentata una querela formale, ma la persona offesa non aveva manifestato in alcun altro modo la volontà di perseguire penalmente gli autori del fatto (ad esempio, costituendosi parte civile). Di conseguenza, è venuta a mancare una condizione essenziale per la prosecuzione del processo.

Le Conclusioni

La sentenza dimostra come le modifiche legislative in materia processuale possano determinare l’esito di un giudizio. La mancanza di querela, divenuta un requisito fondamentale per procedere, ha reso l’azione penale improcedibile. Per questo motivo, la Corte di Cassazione non ha avuto altra scelta se non annullare la condanna in via definitiva. Questa pronuncia ribadisce l’importanza di verificare costantemente le condizioni di procedibilità, specialmente alla luce di riforme normative che, come la Cartabia, hanno un impatto profondo e trasversale sul sistema penale.

Cosa succede se un reato, inizialmente procedibile d’ufficio, diventa procedibile a querela dopo la commissione del fatto?
In base al principio della retroattività della legge più favorevole, si applica la nuova disciplina. Se la persona offesa non presenta la querela entro i termini previsti dalla nuova legge, l’azione penale non può essere proseguita e il procedimento si conclude con una declaratoria di improcedibilità.

La Riforma Cartabia ha reso tutti i furti aggravati procedibili a querela?
No, ma ha cambiato il regime di procedibilità per alcune specifiche aggravanti, tra cui quella del furto di beni esposti alla pubblica fede (art. 625, n. 7 c.p.), che è passata da procedibile d’ufficio a procedibile a querela.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza senza rinvio?
La Corte ha annullato la sentenza senza rinvio perché ha riscontrato una causa di estinzione del processo (l’improcedibilità per mancanza di querela) che non richiede ulteriori valutazioni di merito. La mancanza della condizione di procedibilità è un ostacolo insuperabile che impone la chiusura definitiva del caso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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