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Mancanza di querela: furto e Riforma Cartabia

Tre individui, condannati in primo e secondo grado per furto aggravato di pannelli da un ex supermercato, hanno visto la loro condanna annullata dalla Corte di Cassazione. La Suprema Corte ha ritenuto generica e insufficiente la motivazione di una delle aggravanti contestate. A seguito della Riforma Cartabia, venendo meno tale aggravante, il reato è diventato procedibile solo su querela della persona offesa. La mancanza di querela ha quindi reso l’azione penale improcedibile, portando all’annullamento definitivo della sentenza.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mancanza di querela: come la Riforma Cartabia può annullare una condanna per furto

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha messo in luce le significative implicazioni della Riforma Cartabia sulla procedibilità di alcuni reati, in particolare il furto. Il caso analizzato dimostra come una condanna, anche se confermata in appello, possa essere annullata per la mancanza di querela, un elemento che ha acquisito un’importanza cruciale a seguito delle recenti modifiche legislative. Questa decisione offre spunti fondamentali per comprendere il rapporto tra aggravanti, condizioni di procedibilità e l’applicazione di nuove norme a fatti commessi in precedenza.

I fatti del processo: il furto di pannelli da un ex supermercato

Tre individui venivano sorpresi dalle forze dell’ordine mentre asportavano dodici pannelli coibentati e poliuretano espanso da una struttura un tempo adibita a supermercato. Per raggiungere il tetto e sottrarre il materiale, gli uomini si erano avvalsi di una scala. Al momento dell’intervento, i tre tentavano la fuga ma venivano fermati. Le successive perquisizioni di un autocarro e di un’auto nelle vicinanze portavano al rinvenimento di altri pannelli e materiale riconducibile al furto.

L’iter giudiziario e le aggravanti contestate

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello riconoscevano la colpevolezza degli imputati per il reato di furto pluriaggravato. Le aggravanti contestate erano:

1. L’uso di un mezzo fraudolento (la scala), ai sensi dell’art. 625, n. 2 del codice penale.
2. L’aver commesso il fatto su cose esposte per necessità o consuetudine alla pubblica fede (art. 625, n. 5 c.p.).
3. L’aver approfittato di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica o privata difesa (art. 61, n. 5 c.p.), in quanto il capannone si trovava in aperta campagna.

Gli imputati presentavano quindi ricorso per Cassazione, contestando sia la loro effettiva partecipazione al reato, sia la sussistenza delle aggravanti.

La questione della mancanza di querela e le aggravanti

Il punto cruciale della decisione della Cassazione non riguarda la ricostruzione del fatto in sé, ma la valutazione giuridica delle aggravanti. La Corte ha ritenuto il motivo di ricorso relativo alle aggravanti non manifestamente infondato. In particolare, ha giudicato la motivazione della Corte d’Appello sull’aggravante di cui all’art. 61, n. 5 c.p. come eccessivamente generica e carente.

I giudici di merito si erano limitati a giustificare tale aggravante con il solo dato del posizionamento del capannone “in aperta campagna”, senza specificare quali concrete condizioni di tempo e di fatto avessero effettivamente agevolato l’azione criminosa e ostacolato la difesa.

L’impatto della Riforma Cartabia

Questa valutazione ha aperto la strada all’applicazione della nuova disciplina introdotta dal D.Lgs. n. 150/2022 (c.d. Riforma Cartabia). Tale riforma ha modificato il regime di procedibilità per il reato di furto, rendendolo, in assenza di specifiche aggravanti, procedibile a querela della persona offesa.

Poiché la Corte di Cassazione ha ritenuto la motivazione sull’aggravante dell’art. 61, n. 5 c.p. insufficiente, il reato contestato è rientrato nella nuova categoria dei delitti perseguibili a querela. La sentenza evidenzia che, secondo le disposizioni transitorie della riforma, per i reati commessi prima della sua entrata in vigore, la persona offesa aveva un termine per presentare la querela. Nel caso di specie, nessuna querela era mai stata presentata, né prima né dopo la riforma.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte Suprema ha stabilito che la motivazione della sentenza d’appello, nella parte in cui giustificava l’aggravante dell’aver approfittato di circostanze di luogo, era viziata da genericità e illogicità. Il semplice riferimento alla locuzione “in aperta campagna” non è sufficiente a integrare l’aggravante, che richiede una dimostrazione concreta di come tali circostanze abbiano agevolato il crimine. Venendo meno la validità di tale aggravante, il furto contestato ricadeva sotto il nuovo regime di procedibilità introdotto dalla Riforma Cartabia. Di conseguenza, l’azione penale non poteva essere proseguita per la mancanza di querela della persona offesa.

Le conclusioni

La Corte di Cassazione ha quindi annullato la sentenza impugnata senza rinvio, dichiarando l’improcedibilità dell’azione penale. Questa decisione sottolinea l’importanza di una motivazione rigorosa e specifica da parte dei giudici di merito nel riconoscere le circostanze aggravanti. Soprattutto, evidenzia l’impatto retroattivo favorevole della Riforma Cartabia, che, estendendo il regime di procedibilità a querela, può portare all’estinzione di procedimenti penali anche in fasi avanzate, qualora manchi l’atto di impulso fondamentale della persona offesa.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la condanna per furto?
La Corte ha annullato la condanna perché, una volta ritenuta insufficiente la motivazione su una delle aggravanti contestate, il reato è rientrato tra quelli che la Riforma Cartabia ha reso procedibili solo a querela. Poiché la persona offesa non aveva mai sporto querela, l’azione penale è diventata improcedibile.

Cosa significa che un reato è ‘procedibile a querela’?
Significa che lo Stato non può avviare o proseguire un procedimento penale per quel reato se la vittima (la persona offesa) non presenta una formale dichiarazione di volontà, chiamata querela, con cui chiede che il colpevole venga perseguito penalmente.

In che modo la Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022) ha influito su questo caso?
La Riforma Cartabia ha modificato il regime di procedibilità del reato di furto semplice e di alcune sue forme aggravate, subordinandolo alla presentazione di una querela. Poiché nel caso di specie una delle aggravanti che rendeva il reato procedibile d’ufficio è stata ritenuta insussistente per difetto di motivazione, è stata applicata la nuova, più favorevole, disciplina, che ha portato all’annullamento della sentenza per mancanza di querela.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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