LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Mancanza di querela: condanna annullata per lesioni

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per lesioni stradali gravi. Nonostante i fatti fossero accertati, la recente Riforma Cartabia ha reso il reato procedibile solo su querela della persona offesa. Poiché nel fascicolo non era presente alcuna querela, e i termini per presentarla erano scaduti, la Corte ha dichiarato l’estinzione del reato per mancanza di querela, annullando la sentenza senza rinvio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mancanza di Querela: La Cassazione Annulla Condanna per Lesioni Stradali

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 4928/2024) evidenzia le profonde conseguenze della Riforma Cartabia sul regime di procedibilità dei reati. Un caso di lesioni stradali gravi, pur accertato nei gradi di merito, si è concluso con un annullamento della condanna per un vizio procedurale sopravvenuto: la mancanza di querela della persona offesa. Analizziamo come si è arrivati a questa decisione e quali sono le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: Un Incidente e un Iter Giudiziario Complesso

Il caso ha origine da un incidente stradale avvenuto nell’agosto 2020. Un conducente di un autocarro investiva un ciclista, causandogli lesioni personali giudicate guaribili in 60 giorni. A seguito di ciò, l’autista veniva condannato in primo e secondo grado per il reato di cui all’art. 590 bis del codice penale.

Durante il procedimento, la difesa aveva richiesto l’accesso alla “messa alla prova”, un istituto che avrebbe potuto portare all’estinzione del reato. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva gestito la richiesta in modo ritenuto proceduralmente irregolare dalla difesa, imponendo all’imputato un termine perentorio per aggiornare il programma di trattamento, anziché attivare i poteri istruttori d’ufficio previsti dalla legge.

Il Ricorso in Cassazione e l’impatto della Riforma sulla mancanza di querela

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, contestando la violazione delle norme sulla messa alla prova. La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso ammissibile, aprendo così la porta alla valutazione di un’altra questione, divenuta nel frattempo cruciale.

Mentre il processo era in corso, è entrato in vigore il D.Lgs. n. 150/2022 (la cosiddetta “Riforma Cartabia”). Questa riforma ha modificato l’art. 590 bis c.p., stabilendo che il delitto di lesioni personali stradali gravi o gravissime è punibile a querela della persona offesa, salvo la presenza di specifiche aggravanti non riscontrate nel caso di specie. Il reato, originariamente procedibile d’ufficio, è diventato quindi procedibile a querela.

L’Applicazione della Norma Sopravvenuta

La legge prevede che, per i reati commessi prima dell’entrata in vigore della riforma, la persona offesa abbia un termine di tempo (in questo caso, novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge) per presentare la querela. L’ammissibilità del ricorso ha imposto alla Cassazione di verificare la sussistenza di questa nuova condizione di procedibilità.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte Suprema, esaminando gli atti del fascicolo, ha constatato l’assenza di una querela formalmente presentata dalla persona offesa. Nemmeno la costituzione di parte civile, che in alcuni casi può equivalere a una manifestazione di volontà punitiva, era avvenuta.

I giudici hanno sottolineato che, una volta decorso il termine previsto dalle disposizioni transitorie della Riforma Cartabia senza che la persona offesa abbia sporto querela, l’azione penale non può più essere proseguita. La mancanza di querela non è un semplice vizio formale, ma un ostacolo insormontabile all’esercizio della giurisdizione penale.

Di conseguenza, la Corte non è entrata nel merito dei motivi originari del ricorso (relativi alla messa alla prova), poiché la questione della procedibilità è preliminare e assorbente. Ha quindi dovuto prendere atto della causa estintiva del reato.

Le Conclusioni

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva e il processo si conclude. La motivazione è chiara: il reato si è estinto per mancanza di querela. Questa sentenza conferma un principio fondamentale: le modifiche normative più favorevoli all’imputato, come quelle che cambiano il regime di procedibilità di un reato, devono essere applicate anche ai processi in corso, a meno che non sia già stata emessa una sentenza irrevocabile. È un esempio lampante di come una riforma legislativa possa incidere retroattivamente sui destini di un procedimento penale, portando a un esito completamente diverso da quello dei giudizi di merito.

Perché la condanna è stata annullata nonostante l’incidente e le lesioni fossero stati provati?
La condanna è stata annullata perché, a seguito di una modifica legislativa (Riforma Cartabia), il reato di lesioni stradali gravi è diventato procedibile solo su querela della persona offesa. Poiché la vittima non ha mai presentato tale querela entro i termini stabiliti, è venuta a mancare una condizione essenziale per poter proseguire l’azione penale, e il reato si è estinto.

Qual è l’effetto della Riforma Cartabia sul reato di lesioni personali stradali?
La Riforma Cartabia ha trasformato il reato di lesioni personali stradali gravi o gravissime (art. 590 bis c.p.) da procedibile d’ufficio a procedibile a querela di parte. Questo significa che, in assenza di specifiche aggravanti, lo Stato può avviare un processo solo se la vittima lo richiede esplicitamente attraverso una querela.

Cosa succede se un ricorso per Cassazione viene ritenuto ammissibile?
Quando un ricorso è ritenuto ammissibile, si instaura un valido rapporto processuale dinanzi alla Corte di Cassazione. Questo permette alla Corte non solo di esaminare i motivi specifici del ricorso, ma anche di rilevare e applicare questioni di diritto sopravvenute, come una modifica legislativa più favorevole all’imputato, quale la mancanza di una condizione di procedibilità come la querela.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati