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Mancanza di querela: annullata condanna per lesioni

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per lesioni stradali a causa della mancanza di querela. A seguito della Riforma Cartabia, il reato è diventato procedibile solo su querela di parte. Poiché la persona offesa non ha sporto querela entro i termini transitori previsti dalla legge, l’azione penale è stata dichiarata improcedibile, portando all’annullamento della sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Mancanza di Querela post-Cartabia: Cassazione Annulla Condanna per Lesioni Stradali

Con la sentenza n. 43725/2024, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sugli effetti della Riforma Cartabia, sottolineando un principio cruciale in tema di procedibilità: la mancanza di querela per reati che, a seguito della riforma, la richiedono obbligatoriamente, comporta l’annullamento della condanna. Questo caso evidenzia come le modifiche procedurali possano avere un impatto retroattivo sui processi in corso, anche se la questione viene sollevata per la prima volta in sede di legittimità.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine da un reato di lesioni stradali colpose, previsto dall’art. 590-bis del codice penale, commesso nel 2017. L’imputato era stato condannato sia in primo grado dal Tribunale di Terni nel 2021, sia in secondo grado dalla Corte d’Appello di Perugia nel febbraio 2024.

L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso in Cassazione basandosi su un unico, decisivo motivo: l’improcedibilità dell’azione penale per mancanza di querela. Il difensore ha correttamente osservato che, a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 150/2022 (la Riforma Cartabia), il reato contestato era diventato procedibile solo a querela della persona offesa.

La Riforma Cartabia e la Disciplina Transitoria

Il punto centrale della questione risiede nella disciplina transitoria dettata dall’art. 85 del D.Lgs. 150/2022. Tale norma stabilisce che, per i reati divenuti procedibili a querela commessi prima dell’entrata in vigore della riforma, il termine per presentarla decorre dalla data di entrata in vigore della legge stessa, a condizione che la persona offesa avesse già avuto notizia del fatto.

Nel caso specifico, la persona offesa era a conoscenza dell’incidente fin dal giorno in cui era avvenuto. Pertanto, avrebbe dovuto presentare querela entro tre mesi dall’entrata in vigore della riforma. Questo termine, tuttavia, è trascorso inutilmente senza che la persona offesa manifestasse la volontà di procedere penalmente.

Le motivazioni della Cassazione sulla mancanza di querela

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. I giudici hanno constatato che la Corte d’Appello, pur avendo emesso la sua sentenza quando la Riforma Cartabia era già in vigore, aveva erroneamente confermato la condanna senza verificare la sussistenza della condizione di procedibilità, ovvero la presenza della querela.

La Suprema Corte ha ribadito un principio già affermato in precedenza (sentenza n. 22658/2023): qualora il giudice di legittimità riscontri il difetto della condizione di procedibilità, deve annullare senza rinvio la sentenza impugnata. Questo perché l’azione penale non avrebbe dovuto essere proseguita.

La Corte ha inoltre richiamato un’importante sentenza delle Sezioni Unite (n. 12602/2015), applicando per analogia il principio secondo cui è sempre possibile dedurre in Cassazione la mancata dichiarazione di una causa estintiva del reato (come la prescrizione) maturata prima della sentenza d’appello. Allo stesso modo, la mancanza di querela, quale causa di improcedibilità, può essere fatta valere anche per la prima volta in sede di legittimità.

Le conclusioni e le implicazioni pratiche

La decisione si conclude con l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. L’azione penale non poteva essere proseguita, e di conseguenza la condanna è stata cancellata.

Questa sentenza ha importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, conferma che le modifiche al regime di procedibilità introdotte dalla Riforma Cartabia si applicano anche ai processi in corso per fatti pregressi. In secondo luogo, stabilisce che il difetto di querela è un vizio così radicale da poter essere rilevato in ogni stato e grado del procedimento, compreso il giudizio di Cassazione. Per gli operatori del diritto, ciò significa prestare la massima attenzione alla verifica delle condizioni di procedibilità, specialmente per tutti quei reati il cui regime è stato modificato dalla recente legislazione.

Cosa succede a un processo per lesioni stradali se manca la querela dopo la Riforma Cartabia?
L’azione penale diventa improcedibile. Se viene emessa una condanna, questa deve essere annullata perché manca un presupposto fondamentale per poter processare una persona per quel reato.

È possibile far valere la mancanza di querela per la prima volta in Cassazione?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che il difetto della condizione di procedibilità, come la mancanza di querela, può essere dedotto e rilevato anche per la prima volta nel giudizio di legittimità, portando all’annullamento della sentenza.

Qual era il termine per presentare la querela per i reati commessi prima della Riforma Cartabia e divenuti procedibili a querela?
L’art. 85 del D.Lgs. 150/2022 prevedeva un termine di tre mesi, decorrente dalla data di entrata in vigore della riforma, per le persone offese che avessero già avuto notizia del fatto reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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