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Mancanza di querela: annullata condanna per furto

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per furto aggravato di energia elettrica. La decisione si fonda sulla mancanza di querela, condizione di procedibilità divenuta necessaria a seguito della Riforma Cartabia per il reato contestato (furto con mezzo fraudolento), in assenza di altre aggravanti che rendano il reato procedibile d’ufficio.

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Pubblicato il 22 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Furto Aggravato e Mancanza di Querela: la Cassazione Annulla la Condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 37140/2024) ha annullato una condanna per furto aggravato di energia elettrica, evidenziando un principio fondamentale del diritto processuale penale: la mancanza di querela come ostacolo insormontabile alla prosecuzione dell’azione penale. Questo caso offre uno spunto importante per comprendere gli effetti della Riforma Cartabia sul regime di procedibilità di alcuni reati contro il patrimonio e l’importanza di una corretta qualificazione giuridica del fatto da parte dei giudici di merito.

I Fatti di Causa: Dal Tribunale alla Corte d’Appello

Il caso ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Reggio Emilia nei confronti di tre imputati per il reato di furto di energia elettrica. Il Tribunale aveva riconosciuto la responsabilità penale per furto aggravato dall’uso di un mezzo fraudolento, come previsto dall’articolo 625, comma 1, n. 2 del codice penale. In quella sede, il giudice aveva escluso altre aggravanti, come la violenza sulle cose.

La sentenza di primo grado veniva impugnata dagli imputati e la Corte d’Appello di Bologna confermava la condanna. Tuttavia, nel suo percorso argomentativo, la Corte di secondo grado commetteva un errore di valutazione, ritenendo implicitamente sussistente anche l’aggravante di aver commesso il furto su una cosa destinata a pubblico servizio (art. 625, comma 1, n. 7 c.p.). Questa errata valutazione si rivelerà decisiva per l’esito finale del processo.

Il Ricorso in Cassazione e l’Importanza della Mancanza di Querela

Gli imputati hanno presentato ricorso per cassazione, sollevando due motivi principali. Il primo denunciava proprio l’erronea considerazione dell’aggravante del ‘pubblico servizio’, che aveva portato la Corte d’Appello a ritenere il reato procedibile d’ufficio. Il secondo motivo, invece, lamentava la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la sentenza senza rinvio, ma basando la sua decisione su un ragionamento che ha messo in luce la questione cruciale della mancanza di querela. I giudici supremi hanno sottolineato come la procedibilità dell’azione penale sia un presupposto che deve essere verificato in ogni stato e grado del processo.

Le Motivazioni della Suprema Corte: L’Errore sulla Procedibilità

La motivazione della Cassazione è chiara e diretta. Il punto di partenza è la sentenza di primo grado, la quale aveva affermato la responsabilità degli imputati solo per furto aggravato dal mezzo fraudolento. Tale sentenza non era stata impugnata dal Pubblico Ministero, diventando quindi definitiva su questo punto.

Con l’entrata in vigore della Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022), il reato di furto semplice (art. 624 c.p.) e diverse sue forme aggravate, inclusa quella commessa con mezzo fraudolento, sono diventate procedibili a querela di parte, salvo la presenza di altre specifiche aggravanti che mantengono la procedibilità d’ufficio (come quella del pubblico servizio).

Poiché nel caso di specie l’unica aggravante accertata in via definitiva era quella del mezzo fraudolento, il reato richiedeva una querela per poter essere perseguito. La Corte d’Appello ha invece erroneamente fondato la procedibilità d’ufficio su un’aggravante (quella del pubblico servizio) che il primo giudice non aveva riconosciuto. Non risultando agli atti la presentazione di una querela da parte della persona offesa, la Cassazione ha dovuto constatare il difetto di una condizione essenziale per la prosecuzione dell’azione penale.

Conclusioni: L’Impatto della Riforma sulla Procedibilità dei Reati

La decisione in esame ribadisce un principio fondamentale: la sentenza deve essere annullata senza rinvio quando manca una condizione di procedibilità. Questo caso dimostra in modo emblematico le conseguenze pratiche della Riforma Cartabia, che ha esteso il regime della procedibilità a querela a numerosi reati. La pronuncia sottolinea come i giudici di merito debbano prestare la massima attenzione alla qualificazione giuridica dei fatti e alle relative condizioni di procedibilità, la cui assenza, come in questa vicenda, determina l’impossibilità di proseguire l’azione penale e conduce all’annullamento della condanna.

Perché la Cassazione ha annullato la condanna per furto di energia elettrica?
Risposta: La Corte ha annullato la condanna perché per il reato contestato e accertato in primo grado (furto aggravato solo da mezzo fraudolento) la legge, a seguito della Riforma Cartabia, richiede la querela della persona offesa per procedere penalmente. In questo caso, la querela non era stata presentata.

Qual è stato l’errore commesso dalla Corte d’Appello?
Risposta: La Corte d’Appello ha erroneamente ritenuto che il reato fosse procedibile d’ufficio basandosi sulla sussistenza di un’ulteriore aggravante (il furto su cosa destinata a pubblico servizio), che però non era stata riconosciuta nella sentenza di primo grado, la quale non era stata impugnata dal Pubblico Ministero su quel punto.

In che modo la Riforma Cartabia ha influito sull’esito di questo caso?
Risposta: La Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022) è stata decisiva perché ha modificato il regime di procedibilità del furto aggravato da mezzo fraudolento, trasformandolo da reato procedibile d’ufficio a reato procedibile a querela. Questa modifica normativa, applicata al caso specifico, ha reso evidente la mancanza della condizione di procedibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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