Mancanza di Querela: Quando la Denuncia Non Basta per la Condanna
Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 42910/2024) ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: per alcuni reati, la semplice denuncia non è sufficiente per avviare un procedimento. È necessaria una querela che contenga una chiara ‘volontà punitiva’. La mancanza di querela valida ha portato all’annullamento di una condanna per furto aggravato, chiudendo definitivamente il caso.
I Fatti del Caso
Il caso ha origine da una condanna per furto aggravato emessa dalla Corte d’Appello. L’imputata, ritenuta colpevole del reato, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, basando la sua difesa su un unico, ma decisivo, motivo: la mancanza di querela valida. Secondo la difesa, l’atto che aveva dato inizio al procedimento era una semplice denuncia, priva di quella manifestazione di volontà di perseguire penalmente l’autore del fatto, richiesta dalla legge.
La Decisione della Cassazione e la Mancanza di Querela
La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Gli Ermellini hanno analizzato l’atto di denuncia presente nel fascicolo processuale e hanno concluso che esso non conteneva, né in modo esplicito né implicito, alcuna espressione di volontà punitiva. Questo vizio procedurale si è rivelato fatale per l’accusa. La Corte ha quindi pronunciato l’annullamento della sentenza impugnata senza rinvio, poiché l’azione penale non poteva essere proseguita proprio per la mancanza di querela.
Le Motivazioni della Sentenza
La motivazione della Corte si fonda sulla distinzione cruciale tra denuncia e querela. Mentre la denuncia è un mero atto di notizia di un reato, la querela è un atto con cui la persona offesa chiede espressamente che si proceda contro il colpevole. Per i reati non perseguibili d’ufficio, come il furto in determinate circostanze, la querela è una condizione di procedibilità indispensabile.
I giudici hanno specificato che la volontà punitiva non deve necessariamente usare formule sacramentali, ma deve essere desumibile in modo inequivocabile dal contenuto dell’atto. Nel caso di specie, la narrazione dei fatti, per quanto dettagliata, non era accompagnata da alcuna richiesta di punizione. Richiamando un precedente orientamento (Cass. Pen. n. 8486/2022), la Corte ha ribadito che la semplice comunicazione di un illecito alle autorità non integra gli estremi della querela se manca l’intento, anche implicito, di attivare la risposta sanzionatoria dello Stato.
Conclusioni: L’Importanza della Volontà Punitiva
Questa sentenza sottolinea l’importanza di una corretta formalizzazione degli atti processuali iniziali. La mancanza di querela o di una sua componente essenziale, come la volontà punitiva, costituisce un ostacolo insormontabile all’esercizio dell’azione penale per i reati che la richiedono. Per i cittadini, ciò significa che, quando si è vittima di certi reati, non è sufficiente raccontare l’accaduto alle forze dell’ordine, ma è cruciale manifestare chiaramente la volontà che il responsabile venga processato. Per gli operatori del diritto, è un monito a verificare sempre la sussistenza di tutte le condizioni di procedibilità prima di avviare e proseguire un giudizio penale.
Qual è la differenza fondamentale tra una denuncia e una querela secondo questa sentenza?
La differenza fondamentale è che una semplice denuncia riporta un fatto che potrebbe costituire reato, mentre una querela deve contenere anche la manifestazione di volontà della vittima di perseguire penalmente l’autore del reato (la cosiddetta ‘volontà punitiva’).
Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza ‘senza rinvio’?
La sentenza è stata annullata ‘senza rinvio’ perché la mancanza di una querela valida è un vizio insanabile che impedisce l’esercizio stesso dell’azione penale. Non essendo possibile procedere, il caso viene chiuso definitivamente senza necessità di un nuovo giudizio.
La ‘volontà punitiva’ deve essere espressa con una formula specifica?
No, la sentenza chiarisce che non sono necessarie formule specifiche. Tuttavia, la volontà di chiedere la punizione del colpevole deve emergere in modo chiaro e inequivocabile dal contenuto dell’atto, anche solo in modo implicito.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 42910 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 42910 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 17/10/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
FILIPACHE NOME NOME il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 21/02/2024 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
MOTIVI DELLA DECISIONE
NOME ricorre avverso la sentenza di cui in epigrafe che la ha riconosciu di furto aggravato.
A motivo del ricorso deduce la mancanza di valida querela.
Il ricorso è fondato.
La denuncia in atti non contiene, neppure in modo implicito, alcuna espressione d puritiva ( ex multis, Sez. 4 -, n. 8486 del 02/03/2022 Ud. (dep. 14/03/2022) Rv. 282760 01).
Alla luce di quanto esposto la sentenza impugnata deve essere annullata sen rinvio, poiché l’azione penale non può essere proseguita per mancanza di querela.
PQM
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché l’azione penale non può essere proseguita per mancanza di querela.
Roma, 17 ottobre 2024