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Luogo aperto al pubblico: la Cassazione decide

Un cittadino ha impugnato una condanna per oltraggio a pubblico ufficiale, sostenendo che una caserma dei Carabinieri non fosse un luogo aperto al pubblico. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che qualsiasi luogo in cui sia consentito l’accesso a un numero indeterminato di persone, anche se selezionate, rientra nella nozione di luogo aperto al pubblico. La caserma, pertanto, è stata ritenuta tale, consolidando l’orientamento giurisprudenziale in materia.

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Pubblicato il 23 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Oltraggio in Caserma: è un Luogo Aperto al Pubblico?

La definizione di luogo aperto al pubblico è un elemento cruciale per la configurazione di diversi reati, tra cui l’oltraggio a pubblico ufficiale previsto dall’art. 341-bis del codice penale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha offerto l’occasione per ribadire un principio consolidato, chiarendo una volta per tutte se una caserma delle forze dell’ordine possa essere considerata tale.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un cittadino avverso una sentenza della Corte d’Appello che lo aveva condannato per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. L’episodio contestato si era verificato all’interno di una caserma dei Carabinieri. La difesa del ricorrente si basava su un punto specifico: a suo avviso, la caserma non poteva essere qualificata come un “luogo aperto al pubblico”, requisito essenziale per la sussistenza del reato.

La Nozione Giuridica di Luogo Aperto al Pubblico

La controversia verteva interamente sull’interpretazione di questo concetto. Secondo l’orientamento consolidato della giurisprudenza, un luogo aperto al pubblico non è necessariamente un luogo ad accesso libero e incondizionato (come una piazza), ma qualsiasi spazio in cui sia consentito l’accesso a un numero indeterminato di persone, seppur con determinate modalità e condizioni.

L’elemento chiave risiede nella potenziale accessibilità da parte di una collettività di soggetti e non nel diritto di chiunque di entrare liberamente. Questo include luoghi in cui l’accesso è subordinato a orari, al pagamento di un biglietto o al controllo di un’autorizzazione. Ciò che conta è che il titolare del luogo non possieda un potere assoluto e discrezionale di escludere chiunque (ius excludendi alios).

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo i motivi proposti manifestamente infondati. I giudici hanno sottolineato che le argomentazioni del ricorrente erano semplici “doglianze in punto di fatto”, ovvero tentativi di rimettere in discussione la ricostruzione dei fatti già correttamente valutata nei gradi di merito, attività preclusa in sede di legittimità.

Nel merito, la Corte ha richiamato la propria giurisprudenza consolidata (citando espressamente la sentenza n. 11345 del 2023), secondo cui si considera aperto al pubblico ogni luogo in cui vi sia la possibilità, pratica e giuridica, di accesso per un numero non predeterminato di soggetti. Anche se l’ingresso è selezionato dal titolare dell’ufficio (come avviene in una caserma o in un tribunale), quest’ultimo non ha un potere incondizionato di escludere il pubblico. Di conseguenza, la caserma dei Carabinieri è stata, senza alcun dubbio, classificata come un luogo aperto al pubblico, rendendo l’argomento difensivo privo di fondamento.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione della Suprema Corte non introduce novità, ma consolida un principio di fondamentale importanza pratica. Qualsiasi ufficio pubblico, stazione di polizia, caserma, ufficio comunale o tribunale è da considerarsi un luogo aperto al pubblico ai fini della legge penale. Pertanto, commettere reati come l’oltraggio in tali contesti integra pienamente la fattispecie prevista dalla legge.

Questa ordinanza serve da monito: il rispetto per le istituzioni e i loro rappresentanti è dovuto in tutti i luoghi dove essi esercitano le loro funzioni in presenza di altre persone, poiché la tutela del prestigio della Pubblica Amministrazione è rafforzata proprio dalla potenziale percezione dell’offesa da parte di terzi.

Una caserma dei Carabinieri è considerata un “luogo aperto al pubblico” ai fini del reato di oltraggio?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che una caserma è da ritenersi un luogo aperto al pubblico, poiché vi è la possibilità di accesso per un numero non predeterminato di persone, anche se l’ingresso è regolamentato o selezionato dal titolare dell’ufficio.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano considerati mere ripetizioni di argomentazioni fattuali già correttamente respinte nei precedenti gradi di giudizio e, pertanto, non consentiti davanti alla Corte di Cassazione, che giudica solo sulla corretta applicazione della legge.

Cosa significa che il titolare di un ufficio pubblico non ha un “incondizionato ius excludendi alios”?
Significa che il pubblico ufficiale che gestisce l’ufficio non ha il potere assoluto e arbitrario di escludere chiunque. L’accesso, sebbene regolamentato, deve essere garantito a una generalità di persone per le finalità istituzionali dell’ufficio stesso, rendendolo di fatto un luogo accessibile al pubblico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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