LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Lucro di speciale tenuità: quando è escluso?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso, confermando la condanna per ricettazione e negando l’attenuante del lucro di speciale tenuità. La Corte ha stabilito che la valutazione di tale attenuante non deve considerare solo il valore economico dei beni, ma anche il disvalore sociale complessivo, indicato in questo caso dal cospicuo numero di supporti illeciti sequestrati (oltre 600).

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 23 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Lucro di Speciale Tenuità: Non Solo Valore Economico, Conta il Disvalore Sociale

Nel diritto penale, la concessione di circostanze attenuanti può modificare significativamente l’entità della pena. Tra queste, l’attenuante del lucro di speciale tenuità, prevista dall’articolo 62, n. 4 del codice penale, è spesso al centro di dibattiti interpretativi. Con la recente ordinanza n. 37528/2024, la Corte di Cassazione torna a precisare i criteri per la sua applicazione, sottolineando come la valutazione non possa limitarsi al mero valore economico dei beni, ma debba estendersi al disvalore sociale complessivo della condotta. Analizziamo insieme questa importante decisione.

Il Caso in Esame: Dalla Corte d’Appello alla Cassazione

Un individuo veniva condannato dalla Corte d’Appello per il reato di ricettazione (art. 648 c.p.), mentre veniva assolto per alcune contravvenzioni connesse. La pena finale veniva rideterminata in un anno e cinque mesi di reclusione e 6.600 euro di multa. Contro questa sentenza, l’imputato proponeva ricorso per cassazione, affidandosi a due principali motivi di doglianza.

I Motivi del Ricorso: la Questione del Lucro di Speciale Tenuità e la Pena

Il ricorrente lamentava, in primo luogo, un vizio di motivazione nel diniego della circostanza attenuante del lucro di speciale tenuità. A suo avviso, il profitto conseguito era di modesta entità e meritava una riduzione della pena.

In secondo luogo, contestava una violazione di legge nella rideterminazione del trattamento sanzionatorio. Dopo l’assoluzione per ben cinque contravvenzioni, la pena detentiva era stata ridotta di un solo mese, una diminuzione ritenuta sproporzionata.

La Decisione della Suprema Corte e la valutazione del lucro di speciale tenuità

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo entrambe le argomentazioni e fornendo chiarimenti cruciali.

Sul Diniego dell’Attenuante

I giudici di legittimità hanno ribadito un principio consolidato: per valutare la speciale tenuità del lucro, non si deve guardare solo al valore venale del corpo del reato. È necessario considerare anche il pregiudizio complessivo e il disvalore sociale generati dalla condotta, sia in termini effettivi che potenziali. Nel caso specifico, il giudice di merito aveva correttamente evidenziato il “cospicuo numero dei supporti magnetici in sequestro (oltre 600 tra CD e DVD)” come un indice rivelatore di un disvalore sociale ostativo al riconoscimento dell’attenuante. La grande quantità di merce illecita, quindi, ha pesato più del suo singolo valore economico.

Sulla Determinazione della Pena

Anche la seconda doglianza è stata respinta. La Corte ha sottolineato che le decisioni del giudice di merito sul trattamento sanzionatorio sono insindacabili in sede di legittimità, a patto che siano sorrette da una motivazione logica e non viziata. La Corte territoriale aveva adeguatamente motivato il proprio calcolo, partendo da una pena base per il reato più grave (la ricettazione), applicando gli aumenti per la recidiva e la continuazione, e infine operando la riduzione per il rito abbreviato. Questo percorso argomentativo è stato ritenuto corretto e immune da censure.

Le Motivazioni

Il cuore della decisione risiede nel principio secondo cui la valutazione del lucro di speciale tenuità trascende un calcolo puramente aritmetico. La Corte afferma che il giudice deve adottare una prospettiva più ampia, che tenga conto dell’impatto complessivo del reato sulla collettività. Un’attività illecita strutturata, anche se composta da singoli oggetti di modesto valore, può generare un allarme e un danno sociale significativi. Il numero elevato di supporti illeciti non rappresenta solo la somma di tanti piccoli illeciti, ma un’unica condotta di notevole gravità sociale, incompatibile con la “speciale tenuità” richiesta dalla norma per una mitigazione della pena.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un orientamento giurisprudenziale fondamentale: la concessione dell’attenuante del danno e del lucro di speciale tenuità non è automatica e non dipende solo dal valore economico. I giudici devono effettuare una valutazione globale che includa il disvalore sociale dell’azione. Questa pronuncia serve da monito: anche reati che coinvolgono beni di valore apparentemente modesto possono essere sanzionati con severità se la loro portata complessiva, come il numero di oggetti o la sistematicità della condotta, rivela un significativo impatto negativo sulla società.

Perché è stata negata l’attenuante del lucro di speciale tenuità?
L’attenuante è stata negata perché, secondo la Corte, la valutazione non deve basarsi solo sul valore economico dei beni, ma anche sul disvalore sociale complessivo del fatto. Il cospicuo numero di supporti magnetici sequestrati (oltre 600) è stato ritenuto un indice di un disvalore sociale tale da escludere la speciale tenuità del lucro.

Come si valuta il “lucro di speciale tenuità”?
Si valuta considerando non solo il valore venale del corpo del reato, ma anche il pregiudizio complessivo e il disvalore sociale recati dalla condotta dell’imputato, in termini sia effettivi che potenziali.

La Corte di Cassazione può riesaminare la quantificazione della pena decisa dal giudice di merito?
No, la Corte di Cassazione non può riesaminare la quantificazione della pena se la decisione del giudice di merito è supportata da una motivazione adeguata e priva di vizi logico-giuridici, come è stato ritenuto nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati