LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Lucro di speciale tenuità: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per spaccio di lieve entità. L’imputato chiedeva il riconoscimento delle attenuanti generiche e dell’attenuante del lucro di speciale tenuità. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, sottolineando che le attenuanti generiche possono essere negate sulla base della personalità dell’imputato e dei suoi precedenti. Inoltre, ha chiarito che per l’applicazione dell’attenuante del lucro di speciale tenuità, il ricorso deve specificamente argomentare sulla modestia del profitto conseguito, non bastando un generico riferimento alla lieve entità del fatto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Lucro di speciale tenuità: quando il profitto fa la differenza

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 8242 del 2024, offre importanti chiarimenti sulla concessione delle circostanze attenuanti, in particolare riguardo al lucro di speciale tenuità e alle attenuanti generiche. La Suprema Corte ha delineato i confini per il loro riconoscimento, sottolineando l’importanza della specificità dei motivi di ricorso e il potere discrezionale del giudice di merito nel valutare la personalità del reo.

I Fatti del Caso: Condanna per Spaccio di Lieve Entità

Il caso trae origine dalla condanna inflitta dalla Corte di Appello di Bologna a un individuo per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti di lieve entità, previsto dall’art. 73, comma 5, del d.P.R. 309/90. La pena determinata era di 8 mesi di reclusione e 800 euro di multa. La difesa dell’imputato, non condividendo la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione.

I Motivi del Ricorso: Attenuanti Negate

Il ricorso si fondava su due principali motivi di doglianza:

1. Mancato riconoscimento dell’attenuante comune del lucro di speciale tenuità: La difesa sosteneva che la condotta fosse di modestissima offensività, meritando quindi l’applicazione dell’attenuante prevista dall’art. 62 n. 4 del codice penale.
2. Mancato riconoscimento delle attenuanti generiche: Si contestava la decisione dei giudici di non applicare le attenuanti previste dall’art. 62-bis del codice penale, nonostante la presunta lieve entità del fatto.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile e le Attenuanti Generiche

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile nella sua interezza. Per quanto riguarda le attenuanti generiche, i giudici hanno ribadito un principio consolidato: il giudice di merito ha ampia discrezionalità nel concederle o negarle. La sua decisione è insindacabile in sede di legittimità se la motivazione è logica e non contraddittoria.

Nel caso specifico, la Corte di Appello aveva giustamente evidenziato elementi ostativi, come la quantità non irrilevante di stupefacente (sufficiente per 59 dosi) e la “professionalità” dimostrata dall’imputato. Quest’ultimo, pur essendo giunto in Italia per richiedere asilo politico, aveva scelto di sostenersi attraverso attività criminali. La Cassazione ha ricordato che anche un solo elemento negativo, relativo alla personalità del colpevole o alla gravità del reato, è sufficiente per escludere il beneficio.

Il Principio sul Lucro di speciale tenuità

Il punto più interessante della pronuncia riguarda l’attenuante del lucro di speciale tenuità. La Corte ha dichiarato il motivo di ricorso inammissibile per genericità. Sebbene la giurisprudenza (incluse le Sezioni Unite) ammetta la compatibilità di questa attenuante con il reato di spaccio di lieve entità, la sua applicazione non è automatica.

L’attenuante richiede un “elemento specializzante”: l’aver perseguito o conseguito un profitto di entità particolarmente esigua. Il ricorso, invece, si era concentrato genericamente sulla nozione di “dose media singola” e sulla “speciale tenuità” del danno, tralasciando completamente l’aspetto cruciale e prevalente del profitto. Per ottenere questa attenuante, non basta dimostrare che il fatto è “lieve”, ma è necessario provare specificamente che il guadagno era insignificante.

Le Motivazioni della Cassazione in Dettaglio

Le motivazioni della Corte si sono articolate su due binari paralleli. Sul fronte delle attenuanti generiche, la decisione della Corte territoriale è stata ritenuta immune da vizi logici. I giudici di merito avevano correttamente valorizzato la non occasionalità della condotta, i precedenti penali specifici dell’imputato e la sua scelta di dedicarsi allo spaccio come fonte di sostentamento, elementi che delineano una personalità non meritevole del beneficio.

Per quanto concerne l’attenuante del lucro di speciale tenuità, la Cassazione ha sottolineato che il profilo economico assume un rilievo “esclusivo”. L’analisi deve concentrarsi sul danno patrimoniale causato o, come in questo caso, sul profitto conseguito. Il ricorso dell’imputato è stato giudicato generico perché non ha affrontato questo specifico aspetto, limitandosi a una doglianza sulla non lieve offensività del fatto, che era già stata valutata e superata dalla Corte di merito basandosi sul numero di dosi ricavabili.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce due importanti lezioni pratiche. Primo, la concessione delle attenuanti generiche è una valutazione di fatto rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, che può legittimamente negarle anche sulla base di un singolo elemento negativo ben motivato. Secondo, per invocare con successo l’attenuante del lucro di speciale tenuità, non è sufficiente lamentare la scarsa gravità del reato. È onere della difesa argomentare e dimostrare in modo specifico e puntuale che il profitto derivante dall’attività illecita era concretamente irrisorio, pena l’inammissibilità del ricorso per genericità.

È possibile per un giudice negare le attenuanti generiche basandosi solo sulla personalità dell’imputato?
Sì, la Corte di Cassazione conferma che anche un solo elemento preponderante, come la personalità del colpevole, i suoi precedenti penali o le modalità di esecuzione del reato, è sufficiente per giustificare la negazione delle attenuanti generiche, purché la motivazione sia logica e non contraddittoria.

L’attenuante del lucro di speciale tenuità si applica a tutti i reati di spaccio di lieve entità?
No, non automaticamente. Sebbene sia compatibile, la sua applicazione richiede la dimostrazione di un elemento specifico e ulteriore rispetto alla lieve entità del fatto: l’aver effettivamente perseguito o conseguito un profitto di entità particolarmente esigua. L’onere di dimostrare questo aspetto ricade su chi invoca l’attenuante.

Cosa rende un motivo di ricorso in Cassazione inammissibile per genericità?
Un motivo di ricorso è generico, e quindi inammissibile, quando non si confronta specificamente con le ragioni della decisione impugnata e non articola una critica puntuale e precisa. Nel caso di specie, il ricorso era generico perché si è limitato a discutere la tenuità del fatto senza affrontare l’aspetto centrale del “profitto”, che è il cuore dell’attenuante del lucro di speciale tenuità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati