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Lucro di speciale tenuità: annullata condanna per droga

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per spaccio di lieve entità. La Corte d’Appello aveva erroneamente negato l’attenuante del lucro di speciale tenuità basandosi sui precedenti penali dell’imputato, un criterio ritenuto irrilevante dalla Cassazione per questa specifica circostanza. Sebbene il ricorso fosse fondato, la Corte ha dichiarato l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Lucro di speciale tenuità: quando l’entità del profitto annulla la condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 8232/2024) ha ribadito un principio fondamentale riguardo l’applicazione della circostanza attenuante del lucro di speciale tenuità. Il caso, relativo a un reato in materia di stupefacenti, dimostra come la valutazione di questa attenuante debba concentrarsi esclusivamente sul profilo economico, senza essere influenzata da aspetti personali dell’imputato come i suoi precedenti penali. Sebbene il ricorso sia stato accolto, il tempo ha giocato un ruolo decisivo, portando all’estinzione del reato per prescrizione.

I fatti del processo

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Bologna per il reato di spaccio di lieve entità, previsto dall’art. 73, comma 5, del d.P.R. 309/1990. La pena inflitta era di 9 mesi di reclusione e 800 euro di multa. La sentenza veniva confermata anche dalla Corte di Appello.

L’imputato decideva quindi di presentare ricorso per cassazione, lamentando un unico vizio: il mancato riconoscimento della circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità (art. 62 n. 4 c.p.), sostenendo la modesta offensività della condotta contestata.

L’errata valutazione del lucro di speciale tenuità

Il punto centrale della controversia riguardava i criteri utilizzati dalla Corte d’Appello per negare l’attenuante. I giudici di secondo grado avevano motivato la loro decisione facendo riferimento ai precedenti penali e ai carichi pendenti dell’imputato, nonché al rinvenimento di stupefacenti e denaro in suo possesso in un’occasione successiva.

La Corte di Cassazione ha censurato questa impostazione, definendola giuridicamente errata. Citando una consolidata giurisprudenza, ha chiarito che l’attenuante del lucro di speciale tenuità ha una natura puramente oggettiva e si fonda su una valutazione esclusivamente economica.

Il principio di esclusività del criterio economico

Secondo gli Ermellini, per concedere o negare questa attenuante, il giudice deve considerare unicamente due elementi:
1. Il danno patrimoniale causato dal reato.
2. Il profitto che l’agente ha conseguito o intendeva conseguire.

Qualsiasi riferimento alla personalità del reo, al suo comportamento processuale, ai suoi precedenti penali o all’uso che intendeva fare del profitto è del tutto irrilevante ai fini di questa specifica valutazione.

L’epilogo: l’annullamento e la prescrizione

Accertato l’errore di diritto commesso dalla Corte territoriale, la Cassazione avrebbe dovuto annullare la sentenza con rinvio per un nuovo giudizio. Tuttavia, come imposto dalla legge, prima di decidere la Corte ha verificato la sussistenza di eventuali cause di estinzione del reato.

Nel caso specifico, il reato era stato commesso il 28 settembre 2016. Calcolando il termine massimo di prescrizione e tenendo conto dei periodi di sospensione del processo, è emerso che il reato si era estinto il 10 settembre 2023, prima della data dell’udienza in Cassazione. Di conseguenza, la Corte non ha potuto fare altro che annullare la sentenza senza rinvio, dichiarando l’estinzione del reato.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La motivazione della sentenza è netta nell’affermare che la Corte d’Appello ha fatto un “cattivo governo” dei principi giuridici consolidati. La giurisprudenza, anche a Sezioni Unite, ha stabilito che l’attenuante del lucro di speciale tenuità è compatibile con il reato di spaccio di lieve entità, ma richiede un elemento specializzante: un profitto eccezionalmente esiguo. La valutazione di tale esiguità deve essere ancorata solo a dati economici, ignorando le condizioni personali del reo che possono essere rilevanti per altre circostanze, ma non per questa.

Conclusioni

Questa pronuncia offre due importanti lezioni. La prima è un forte richiamo ai giudici di merito sull’importanza di applicare correttamente i principi di diritto, distinguendo i criteri di valutazione specifici per ogni circostanza. Confondere la valutazione oggettiva del danno con quella soggettiva della personalità del reo costituisce un errore di diritto che porta all’annullamento della sentenza. La seconda è la conferma del ruolo della prescrizione come meccanismo di chiusura del sistema processuale, che interviene quando il tempo trascorso rende non più perseguibile il reato, indipendentemente dalla fondatezza delle accuse.

Cosa si intende per circostanza attenuante del lucro di speciale tenuità?
È una circostanza che riduce la pena quando il profitto ottenuto (o che si intendeva ottenere) dal reato e il danno patrimoniale causato sono di entità molto esigua. La sua valutazione, secondo la Corte, si basa esclusivamente su un criterio economico.

I precedenti penali di un imputato possono impedirgli di ottenere l’attenuante del lucro di speciale tenuità?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che elementi soggettivi come i precedenti penali o i carichi pendenti dell’imputato non possono essere utilizzati per negare questa specifica attenuante, la cui valutazione deve limitarsi al solo aspetto economico del danno o del profitto.

Cosa succede se il reato si prescrive durante il ricorso in Cassazione?
Se la Corte di Cassazione accerta che il termine massimo di prescrizione è decorso, deve annullare la sentenza impugnata senza rinvio e dichiarare l’estinzione del reato, anche se il ricorso dell’imputato era fondato nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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