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Lottizzazione abusiva: confisca anche con reato prescritto

La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità della confisca urbanistica per lottizzazione abusiva, anche in presenza di una dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione. La sentenza sottolinea che la confisca è una misura ripristinatoria dell’ordine urbanistico violato e può essere evitata solo in caso di assoluzione nel merito basata su prove evidenti e inconfutabili dell’innocenza, che nel caso di specie non sono state riscontrate.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Lottizzazione abusiva: la confisca non si ferma davanti alla prescrizione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale in materia di reati edilizi: la confisca dei beni derivanti da una lottizzazione abusiva è una misura obbligatoria che sopravvive anche all’estinzione del reato per prescrizione. Questa decisione offre importanti chiarimenti sul bilanciamento tra il diritto di proprietà e la necessità di tutelare l’assetto urbanistico del territorio. Il caso esaminato riguarda un’operazione immobiliare complessa, realizzata da membri di una stessa famiglia, che ha portato alla trasformazione di un’area agricola in una zona residenziale, in totale spregio delle norme urbanistiche.

I Fatti del Caso

Tre membri di una stessa famiglia (una madre e i suoi due figli) sono stati accusati del reato di lottizzazione abusiva per aver trasformato progressivamente un terreno agricolo in un’area residenziale. L’operazione è avvenuta attraverso l’acquisto di lotti, il frazionamento catastale e la successiva edificazione di immobili abusivi. È emerso che l’area, sin dal 1995, era destinata a ‘verde agricolo’ dal Piano Regolatore Generale e, dal 2001, era stata addirittura interdetta all’uso edificatorio per rischio di crolli.

Nei primi due gradi di giudizio, i giudici hanno dichiarato il reato estinto per intervenuta prescrizione, ma hanno contestualmente disposto la confisca dei terreni e degli immobili abusivamente realizzati, con acquisizione al patrimonio del Comune. Gli imputati hanno presentato ricorso in Cassazione, sostenendo di dover essere assolti pienamente ‘nel merito’, poiché a loro avviso mancavano le prove del reato. Tale assoluzione piena avrebbe impedito l’applicazione della confisca.

La Decisione della Cassazione sulla lottizzazione abusiva

La Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili, confermando integralmente la decisione della Corte d’Appello e, di conseguenza, la confisca dei beni. La Suprema Corte ha chiarito che, in presenza di una causa di estinzione del reato come la prescrizione, il giudice può pronunciare una sentenza di assoluzione nel merito solo se l’innocenza dell’imputato emerge in modo assolutamente evidente e inconfutabile dagli atti processuali (‘ictu oculi’), senza la necessità di ulteriori approfondimenti.

Nel caso specifico, i giudici di merito avevano invece riscontrato la presenza di tutti gli elementi costitutivi del reato di lottizzazione abusiva, evidenziando come le azioni degli imputati fossero coordinate e finalizzate alla trasformazione illegittima del territorio. Pertanto, non sussistendo l’evidenza dell’innocenza, la declaratoria di prescrizione non poteva essere superata da un’assoluzione nel merito.

Le motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di principi consolidati. In primo luogo, ha ribadito che la lottizzazione abusiva è un reato a carattere progressivo, la cui condotta può realizzarsi attraverso una pluralità di azioni (negoziali, materiali, edilizie) compiute anche da soggetti diversi in momenti differenti, ma tutte riconducibili a un unico disegno criminoso volto a stravolgere l’assetto urbanistico. In questo contesto, anche gli acquirenti dei lotti non possono essere considerati terzi estranei, a meno che non dimostrino in modo inequivocabile la loro buona fede, prova che nel caso di specie è mancata.

In secondo luogo, e di cruciale importanza, la Cassazione ha riaffermato la natura della confisca urbanistica. Non si tratta di una sanzione puramente punitiva, ma di una misura amministrativa con funzione ripristinatoria. Il suo scopo è quello di ristabilire l’ordine giuridico violato e restituire il territorio alla sua corretta destinazione urbanistica. Per questa ragione, la confisca è una conseguenza obbligatoria della lottizzazione abusiva e viene disposta anche se il reato è prescritto, come previsto dall’art. 578-bis del codice di procedura penale. La Corte ha inoltre giudicato la misura proporzionata, dato che l’illecito aveva interessato l’intera area, rendendo la confisca totale l’unica misura adeguata a ripristinare la conformità urbanistica originaria.

Le conclusioni

Questa sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale rigoroso in materia di abusi edilizi. Il messaggio è chiaro: chi commette il reato di lottizzazione abusiva non può sperare di ‘salvare’ l’immobile semplicemente attendendo il decorso dei termini di prescrizione. La confisca, in quanto strumento essenziale per la tutela del territorio, opera in modo quasi automatico una volta accertato l’illecito, a meno che non emerga una prova schiacciante e immediata dell’innocenza. La decisione sottolinea la preminenza dell’interesse pubblico all’ordinato sviluppo urbanistico rispetto all’interesse privato del singolo, anche quando quest’ultimo coincide con il diritto di proprietà.

Il reato di lottizzazione abusiva è prescritto, la confisca può comunque essere applicata?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che la confisca urbanistica è una misura obbligatoria che ha lo scopo di ripristinare l’ordine violato. Pertanto, viene applicata anche se il reato è dichiarato estinto per prescrizione, a meno che non vi sia un’assoluzione piena nel merito.

Cosa serve per ottenere un’assoluzione nel merito che prevalga sulla prescrizione?
Per ottenere un’assoluzione nel merito che impedisca la declaratoria di prescrizione, è necessario che l’innocenza dell’imputato emerga dagli atti in modo assolutamente evidente, inconfutabile e percepibile ‘a colpo d’occhio’ (ictu oculi), senza che sia necessario alcun approfondimento o valutazione complessa delle prove.

La confisca per lottizzazione abusiva riguarda sempre l’intera area interessata?
La confisca deve essere proporzionata. Tuttavia, come chiarito nel caso di specie, quando l’operazione edilizia illecita ha causato uno stravolgimento completo della destinazione urbanistica di tutti i lotti coinvolti, la confisca di tutta l’area (terreni ed edifici) è considerata l’unica misura adeguata a ripristinare la legalità e la conformità urbanistica originaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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