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Limite minimo pena: la Cassazione corregge la sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che, a seguito di rito abbreviato per un reato edilizio, aveva condannato un’imputata a 4 giorni di arresto. La Suprema Corte ha chiarito che, sebbene il rito abbreviato consenta una riduzione di pena, questa non può mai scendere al di sotto del limite minimo pena assoluto previsto dalla legge per quella specie di sanzione, che per l’arresto è di 5 giorni (art. 25 c.p.). Di conseguenza, la pena è stata rideterminata in 5 giorni di arresto.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Limite Minimo Pena: Quando il Rito Abbreviato Non Può Scendere Sotto Soglia

La recente sentenza della Corte di Cassazione riafferma un principio fondamentale del diritto penale riguardante il limite minimo pena detentiva, anche in presenza di riti premiali come il giudizio abbreviato. La Suprema Corte ha chiarito che gli sconti di pena derivanti dalla scelta di un rito alternativo non possono violare i limiti assoluti imposti dal legislatore per ciascuna tipologia di sanzione. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Una Condanna per Abuso Edilizio

Il caso ha origine da una sentenza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cremona. Un’imputata era stata dichiarata colpevole per un reato edilizio previsto dall’art. 44, lett. b), del d.P.R. 380/2001. Scegliendo il rito abbreviato, aveva ottenuto una condanna alla pena di 4 giorni di arresto e 860 euro di ammenda. La pena detentiva era stata calcolata partendo da una pena base di 12 giorni di arresto, ridotta a 8 per la concessione delle attenuanti generiche e, infine, ulteriormente ridotta a 4 giorni per effetto della scelta del rito speciale.

Il Ricorso del Procuratore e il Limite Minimo Pena

Il Procuratore generale presso la Corte di appello di Brescia ha impugnato la sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione. Il motivo del ricorso era uno solo, ma di cruciale importanza: la violazione dell’art. 25 del codice penale. Secondo l’accusa, la pena detentiva di 4 giorni di arresto era illegittima perché inferiore al limite minimo pena assoluto di 5 giorni stabilito dalla legge per la specie di pena dell’arresto. La richiesta era, quindi, di rettificare la pena detentiva portandola al minimo legale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso fondato, accogliendo in pieno la tesi del Procuratore generale. La sentenza impugnata è stata quindi annullata senza rinvio, ma limitatamente alla quantificazione della pena detentiva. La Corte stessa ha provveduto a rideterminare la sanzione, fissandola in 5 giorni di arresto, ovvero il minimo edittale previsto dall’ordinamento.

Le Motivazioni: Il Principio di Diritto

Nelle motivazioni, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio giurisprudenziale consolidato. La riduzione di pena prevista per chi sceglie il rito abbreviato può, in effetti, portare all’irrogazione di una sanzione inferiore al minimo previsto per il singolo reato contestato. Tuttavia, questa riduzione non può mai valicare il confine del minimo assoluto stabilito dalla legge per quella specie di pena. L’art. 25 del codice penale stabilisce che la pena dell’arresto non può essere inferiore a 5 giorni. Questo è un limite invalicabile, che opera come un argine a tutela della coerenza del sistema sanzionatorio. Pertanto, anche se i calcoli matematici dello sconto di pena portano a un risultato inferiore (nel caso di specie, 4 giorni), la sanzione finale deve essere obbligatoriamente ricondotta al minimo legale di 5 giorni.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia conferma che i benefici derivanti dai riti alternativi, seppur significativi, non possono derogare ai principi cardine del sistema penale. Il limite minimo pena previsto per l’arresto e la reclusione costituisce una garanzia che non può essere superata nemmeno dalle logiche premiali del rito abbreviato. Per gli operatori del diritto, ciò significa prestare la massima attenzione in fase di calcolo della pena, assicurandosi che il risultato finale, al netto di tutte le riduzioni, rispetti sempre le soglie minime assolute. Per l’imputato, resta la convenienza del rito alternativo, ma con la consapevolezza che esistono dei limiti invalicabili alla riduzione della sanzione detentiva.

Perché la sentenza iniziale di 4 giorni di arresto è stata considerata illegittima?
La sentenza è stata considerata illegittima perché la pena dell’arresto non può essere inferiore al limite minimo assoluto di 5 giorni, come stabilito dall’articolo 25 del codice penale. La pena di 4 giorni violava, quindi, questo limite invalicabile.

La riduzione di pena per il rito abbreviato può portare a una sanzione inferiore ai minimi di legge?
Sì, la riduzione può portare a una pena inferiore al minimo previsto per lo specifico reato contestato, ma non può mai portare a una sanzione inferiore al limite minimo assoluto previsto per quella specie di pena (ad esempio, 5 giorni per l’arresto).

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione sul caso?
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza precedente limitatamente alla durata della pena detentiva e ha rideterminato la stessa, senza necessità di un nuovo processo, fissandola nel minimo legale di 5 giorni di arresto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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