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Licenza di pubblica sicurezza: delega non esonera

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un organizzatore di eventi, confermando la sua condanna per violazione delle prescrizioni della sua licenza di pubblica sicurezza. La Corte ha ribadito che la licenza è personale e le relative responsabilità non possono essere trasferite a un delegato, il quale deve comunque operare sotto la vigilanza del titolare. L’appello è stato respinto in quanto le motivazioni erano basate su una rivalutazione dei fatti, non ammissibile in sede di legittimità.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Licenza di pubblica sicurezza: la delega non esonera da responsabilità

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale per tutti i titolari di una licenza di pubblica sicurezza: la responsabilità penale è personale e non può essere trasferita tramite una semplice delega. Questo caso offre spunti cruciali sul concetto di vigilanza e sui limiti della delega nell’organizzazione di eventi.

I Fatti del Caso

La vicenda giudiziaria ha origine dalla condanna di un organizzatore di eventi sportivi, ritenuto responsabile della violazione delle prescrizioni associate a una licenza di pubblica sicurezza a lui intestata. La Corte d’Appello di Messina aveva confermato la sua colpevolezza, seppur rideterminando la pena in un’ammenda di 2.340,00 euro.

L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, basando la sua difesa su due argomenti principali:
1. Sosteneva di aver predisposto un’apposita delega a un’altra persona per l’organizzazione dell’attività agonistica e che tale delega dovesse essere sufficiente a escludere la sua responsabilità.
2. In subordine, chiedeva il riconoscimento della particolare tenuità del fatto, che avrebbe potuto portare a un esito più favorevole.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando di fatto la condanna. I giudici hanno respinto entrambi i motivi del ricorso, fornendo chiarimenti importanti sulla natura della licenza di pubblica sicurezza e sui limiti del giudizio di legittimità.

Le Motivazioni

Il Carattere Personale della Licenza di Pubblica Sicurezza

Il cuore della decisione risiede nella natura strettamente personale della licenza di pubblica sicurezza. La Corte ha spiegato, con argomenti definiti “insuperabili”, che tale licenza è rilasciata a una specifica persona fisica. Di conseguenza, le responsabilità che ne derivano non possono essere semplicemente trasferite a un soggetto delegato.

Il delegato può svolgere attività esecutive, ma deve farlo sotto la costante vigilanza del titolare della licenza. Quest’ultimo rimane l’unico e ultimo responsabile del rispetto delle prescrizioni imposte dall’autorità. La delega, quindi, non opera come uno scudo legale per il titolare, ma al massimo come uno strumento organizzativo la cui efficacia dipende dalla supervisione diretta del licenziatario.

I Limiti del Giudizio di Legittimità

Riguardo al secondo motivo, relativo alla particolare tenuità del fatto, la Cassazione ha ricordato che le valutazioni in merito alla gravità del comportamento sono di competenza dei giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello). Il ricorrente, secondo la Corte, proponeva argomenti alternativi e opinabili che costituivano un tentativo di riesaminare i fatti. Tale riesame è precluso nel giudizio di legittimità, il cui scopo è verificare la corretta applicazione del diritto, non ricostruire la vicenda.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito per chiunque operi in settori che richiedono una licenza di pubblica sicurezza. La responsabilità per la sua corretta gestione è un onere non delegabile. Chi organizza eventi o attività soggette a licenza deve essere consapevole che, anche in presenza di collaboratori e delegati, il dovere di vigilanza attiva rimane saldo e la responsabilità per eventuali violazioni ricade direttamente sul titolare. Affidare compiti operativi a terzi non significa spogliarsi dei propri obblighi legali.

Il titolare di una licenza di pubblica sicurezza può delegare le sue responsabilità a un’altra persona per evitare sanzioni?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la licenza è rilasciata a una persona fisica e le responsabilità ad essa connesse non possono essere trasferite a un delegato. Il titolare della licenza rimane il responsabile ultimo.

Qual è il ruolo di un ‘delegato’ nell’ambito di una licenza di pubblica sicurezza?
Il delegato svolge attività esecutive, ma deve agire sempre sotto la vigilanza del titolare della licenza. La delega non elimina il dovere di supervisione e la responsabilità del licenziatario.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di rivalutare la gravità di un fatto (come la ‘particolare tenuità’) già giudicata dai tribunali precedenti?
No. La Corte di Cassazione si occupa del ‘giudizio di legittimità’, ovvero controlla la corretta applicazione delle leggi, ma non riesamina nel merito i fatti del caso. La valutazione sulla tenuità del fatto è un apprezzamento di merito precluso in questa sede.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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