Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 5210 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 5210  Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 30/11/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a FRANCAVILLA FONTANA il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 29/06/2023 del TRIB. SORVEGLIANZA di LECCE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
k
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Considerato che NOME COGNOME ricorre per cassazione avverso l’ordinanza in preambolo, con cui il Tribunale di sorveglianza di Lecce ha confermato quella con la quale il Magistrato di sorveglianza della stessa città ha rigettato l’istanza di liberazione anticipata avanzata dal condannato in relazione ad alcuni semestri di pena espiata;
richiamato il principio secondo cui «in tema di concessione della liberazione anticipata, forma oggetto della valutazione la partecipazione, nel semestre di riferimento, del condannato all’opera di rieducazione, non già l’avvenuto conseguimento dell’effetto rieducativo e il reinserimento sociale dello stesso, che concretano, invece, la finalità cui tende il beneficio premiale; di conseguenza, la partecipazione del condannato va parametrata, secondo i criteri indicati, oltre che dall’art. 54 Ord. pen., dall’art. 103 del d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, alla sola condotta esteriore e non presuppone alcuna diagnosi di risocializzazione già conseguita, bensì la sola adesione al processo di reintegrazione sociale in itinere» (Sez. 1, n. 5877 del 23/10/2013, dep. 2014, COGNOME Witt, Rv. 258743 – 01; Sez. 1, n. 12746 del 7/3/2012, COGNOME, Rv. 252355);
ricordato altresì che il principio della valutazione frazionata per semestri del comportamento del condannato ai fini della concessione della liberazione anticipata non esclude che una trasgressione possa riflettersi negativamente anche sul giudizio relativo ai semestri contigui, con precipuo riferimento a quelli antecedenti (Sez. 1, n. 12776 del 24/02/2021, P., Rv. 280859 – 01; Sez. 1, n. 3358 del 13/01/2015, Serra, Rv. 262072 – 01), sempre che si tratti di una violazione che manifesti la mancata adesione all’opera di rieducazione e l’espresso rifiuto di risocializzazione del detenuto, violazione che, quindi, deve essere tanto più grave quanto più distanti risultano i periodi di tempo interessati (Sez. 1, n. 4019 del 13/7/2020, dep. 2021, Tabet, Rv. 280522 – 01; Sez. 1, n. 24449 del 12/1/2016, COGNOME, Rv. 267245 – 01; Sez. 1, n. 3092 del 7/11/2014, dep. 2015, COGNOME, Rv. 263428 – 01);
rilevato che, nella specie, il Tribunale di sorveglianza ha fatto buon governo dei richiamati principi, confermando il rigetto della liberta anticipata in relazione ai semestri in occasione dei quali si erano verificati gravi episodi penalmente rilevanti, inferendo – con motivazione non manifestamente illogica – che detto susseguirsi di addebiti penali nel complessivo arco temporale in valutazione fosse sintomatico di una pervicace indifferenza al rispetto delle regole o, quanto meno, di una estrema superficialità nella loro osservanza;
rilevato altresì che, a fronte di una congrua valutazione sulla incidenza di tali fatti ritenuti sicuro indice di pervicacia criminale del reo e di mancata
partecipazione all’opera di rieducazione, il ricorrente si è limitato a riproporre le medesime censure già adeguatamente vagliate e superate dal Tribunale;
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e per i profili di colpa connessi all’irritualità dell’impugnazione (Corte cost. n. 186 del 2000) – di una somma in favore della Cassa delle ammende che si stima equo determinare, in rapporto alle questioni dedotte, in euro tremila;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 30 novembre 2023
prkte