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Liberazione anticipata: condotta successiva e rigetto

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un detenuto contro il diniego della liberazione anticipata. La decisione si fonda sul principio che comportamenti negativi, anche se avvenuti dopo il periodo di osservazione, possono influenzare negativamente la valutazione complessiva del percorso rieducativo, giustificando il rigetto del beneficio.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Liberazione Anticipata: Quando la Condotta Successiva al Semestre Può Costare il Beneficio

La concessione della liberazione anticipata rappresenta un incentivo fondamentale nel percorso di rieducazione del condannato. Tuttavia, il suo ottenimento non è automatico ma subordinato a una valutazione complessiva della condotta. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto cruciale: anche i comportamenti negativi tenuti dopo il periodo di osservazione possono compromettere la concessione del beneficio.

I Fatti del Caso

Un detenuto presentava istanza per ottenere la liberazione anticipata relativa ai semestri compresi tra l’ottobre 2019 e l’ottobre 2021. Il Tribunale di sorveglianza di Catanzaro rigettava la richiesta. La decisione non si basava su infrazioni commesse durante quel periodo, bensì su episodi negativi verificatisi successivamente.

In particolare, al ricorrente venivano contestati due fatti:
1. Un controllo avvenuto nel novembre 2021, durante il quale era stato trovato in compagnia di una persona con precedenti penali.
2. Una denuncia a suo carico nel giugno 2022 per un reato previsto dall’art. 389 del codice penale.

Contro questa decisione, il detenuto proponeva ricorso in Cassazione, sostenendo implicitamente che la valutazione dovesse limitarsi al periodo per cui si richiedeva il beneficio.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione del Tribunale di sorveglianza. Secondo gli Ermellini, il ricorso non mirava a contestare specifici vizi del provvedimento, ma a sollecitare un nuovo esame del merito, non consentito in sede di legittimità. La valutazione del giudice di sorveglianza è stata ritenuta corretta e ben motivata.

L’impatto della condotta sulla liberazione anticipata

Il fulcro della decisione risiede nel principio per cui la valutazione della condotta del detenuto, sebbene vada di norma frazionata per ogni singolo semestre, non può ignorare comportamenti successivi di particolare gravità. La Corte ha richiamato un orientamento giurisprudenziale consolidato, secondo cui la valutazione può “estendersi in negativo anche ai semestri contigui, quando il condannato abbia posto in essere un comportamento particolarmente grave”.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si basano su una visione olistica del percorso rieducativo del detenuto. La liberazione anticipata è un premio per una partecipazione costante e proficua al trattamento. Comportamenti come frequentare pregiudicati o commettere nuovi reati, anche se successivi al semestre in esame, sono indicatori chiari di una mancata adesione a tale percorso.

Questi episodi, secondo la Corte, “esplicano i suoi effetti sul periodo oggetto di osservazione”, dimostrando che la partecipazione del detenuto al programma rieducativo non era genuina o, quantomeno, non si era consolidata. Di conseguenza, la gravità di tali condotte ha un effetto retroattivo sulla valutazione, inficiando la positiva considerazione dei semestri precedenti. La decisione del Tribunale di sorveglianza di tenere conto di questi elementi è stata, pertanto, pienamente legittima.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: la valutazione per la liberazione anticipata non è un mero calcolo contabile dei giorni di pena e della buona condotta formale all’interno di un semestre. È, invece, un giudizio complessivo e sostanziale sulla serietà e continuità del percorso di reinserimento sociale del condannato. Un singolo passo falso, se ritenuto grave, può annullare i progressi registrati in precedenza. Per i detenuti, ciò significa che la prova di partecipazione all’opera di rieducazione deve essere costante e senza interruzioni, poiché ogni comportamento viene letto come parte di un unico percorso verso il reinserimento nella società.

È possibile negare la liberazione anticipata per comportamenti negativi avvenuti dopo il semestre in valutazione?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la valutazione della condotta può estendersi in negativo anche ai semestri contigui, qualora il condannato abbia tenuto un comportamento particolarmente grave, poiché ciò incide sulla valutazione complessiva del percorso rieducativo.

Quali comportamenti sono stati ritenuti gravi in questo specifico caso?
Nel caso esaminato, sono stati considerati gravi il fatto che il ricorrente, in una data successiva al periodo di osservazione, fosse stato controllato in compagnia di un pregiudicato e, in un’altra occasione, fosse stato denunciato per un reato ai sensi dell’art. 389 del codice penale.

Qual è stata la conseguenza finale per il ricorrente?
Il suo ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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