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Liberazione Anticipata: Competenza del Magistrato

La Corte di Cassazione risolve un conflitto di competenza tra Tribunale e Magistrato di Sorveglianza. Viene stabilito che la competenza a decidere sulla liberazione anticipata per pene scontate con lavoro di pubblica utilità spetta esclusivamente al Magistrato di Sorveglianza, in base alle recenti riforme normative.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Liberazione Anticipata per Lavoro di Pubblica Utilità: la Cassazione Fa Chiarezza sulla Competenza

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha risolto un importante dubbio procedurale riguardante la liberazione anticipata per i condannati che scontano la pena attraverso il lavoro di pubblica utilità. La pronuncia stabilisce in modo definitivo a quale giudice spetti la competenza per decidere su tale beneficio, ponendo fine a un conflitto tra il Giudice dell’esecuzione e il Magistrato di sorveglianza.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine dalla richiesta di un condannato di ottenere il beneficio della liberazione anticipata per il periodo in cui aveva prestato lavoro di pubblica utilità, una pena sostitutiva della detenzione prevista dalla legge. In un primo momento, il Magistrato di sorveglianza di Milano si era dichiarato incompetente, ritenendo che la decisione spettasse al Tribunale che aveva emesso la sentenza di condanna, in qualità di Giudice dell’esecuzione.

Di parere opposto, il Tribunale di Busto Arsizio ha sollevato un conflitto negativo di competenza, sostenendo che, alla luce delle recenti riforme e di nuove pronunce della stessa Cassazione, la competenza funzionale fosse del Magistrato di sorveglianza. Questo disaccordo ha creato una situazione di stallo processuale, rendendo necessario l’intervento della Suprema Corte per stabilire quale dei due giudici dovesse procedere.

Il Principio di Diritto sulla Liberazione Anticipata

La Corte di Cassazione ha risolto il conflitto dichiarando la competenza del Magistrato di sorveglianza. La decisione si fonda su un’attenta analisi della normativa vigente, in particolare delle modifiche introdotte dalla cosiddetta Riforma Cartabia e da successivi interventi legislativi. I giudici hanno sottolineato come il beneficio della liberazione anticipata sia applicabile anche alla pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilità, come già affermato in precedenti sentenze.

Le Motivazioni

Il cuore della motivazione risiede nell’interpretazione dell’art. 69-bis della legge sull’ordinamento penitenziario. Questa norma, recentemente modificata, è diventata il punto di riferimento normativo per la procedura di concessione del beneficio. La Cassazione ha evidenziato come il testo della legge sia “inequivoco” nello stabilire che «il provvedimento che concede o nega il riconoscimento del beneficio è adottato dal magistrato di sorveglianza».

Inoltre, la stessa norma prevede che contro la decisione del magistrato, le parti (difensore, interessato e pubblico ministero) possano proporre reclamo al Tribunale di sorveglianza. Questo meccanismo procedurale conferma la centralità del Magistrato di sorveglianza nel primo grado di giudizio su questa materia. La Corte ha quindi ribadito la coerenza di questa interpretazione con le proprie precedenti pronunce, consolidando un orientamento giurisprudenziale chiaro e univoco.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante punto fermo per gli operatori del diritto. Stabilendo con certezza la competenza del Magistrato di sorveglianza, si evitano futuri conflitti e si garantisce una procedura più snella e uniforme a livello nazionale per le richieste di liberazione anticipata legate al lavoro di pubblica utilità. Questa chiarezza è fondamentale per assicurare la piena effettività dei benefici penitenziari e del percorso rieducativo del condannato, in linea con i principi costituzionali.

Chi è competente a decidere sulla liberazione anticipata se la pena è stata scontata con il lavoro di pubblica utilità?
La competenza a decidere sulla richiesta di liberazione anticipata per periodi di pena espiati tramite lavoro di pubblica utilità spetta esclusivamente al Magistrato di sorveglianza.

Perché il Tribunale, come Giudice dell’esecuzione, non è competente in questo caso?
Sebbene il Tribunale sia il giudice che ha emesso la condanna, la normativa specifica (in particolare l’art. 69-bis della legge sull’ordinamento penitenziario) attribuisce in modo esplicito e funzionale la competenza a decidere sulla concessione o il diniego del beneficio della liberazione anticipata al Magistrato di sorveglianza.

Qual è il fondamento normativo della decisione della Cassazione?
La decisione si basa principalmente sull’art. 69-bis della legge n. 354 del 1975 (Ordinamento Penitenziario), come modificato da recenti interventi legislativi, che assegna inequivocabilmente al Magistrato di sorveglianza il potere di adottare il provvedimento sulla liberazione anticipata. La Corte ha anche fatto riferimento a precedenti sentenze che confermano questa interpretazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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