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Lex Mitior e Querela: la Cassazione fa chiarezza

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso contro una sentenza di improcedibilità per un reato di appropriazione indebita. Il caso verteva sulla successione di leggi in materia di procedibilità. La Corte ha stabilito che deve essere applicata la legge più favorevole al reo (lex mitior), ovvero quella che ha introdotto la procedibilità a querela, anche se una legge successiva ha ripristinato la procedibilità d’ufficio. La querela, presentata tardivamente, ha reso il reato non perseguibile.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Lex Mitior e Querela: la Legge più Favorevole Vince Sempre

Con la sentenza n. 13953 del 2024, la Corte di Cassazione ribadisce un principio cardine del nostro ordinamento penale: il principio della lex mitior, ovvero l’applicazione della legge più favorevole all’imputato. Il caso in esame riguarda un reato di appropriazione indebita e la complessa successione di norme che ne hanno modificato la procedibilità, da d’ufficio a querela e viceversa. Questa pronuncia chiarisce che una volta introdotto un regime più mite, questo prevale su eventuali successive modifiche peggiorative, fino al passaggio in giudicato della sentenza.

I Fatti del Caso

Un soggetto veniva accusato di appropriazione indebita, un reato commesso nel settembre del 2016. All’epoca dei fatti, il reato era procedibile d’ufficio. Tuttavia, con il d.lgs. n. 36 del 2018, entrato in vigore il 9 maggio 2018, il regime di procedibilità per l’appropriazione indebita veniva modificato, rendendola perseguibile solo a seguito di querela di parte.

La Corte di Appello di Torino, investita del caso, dichiarava l’improcedibilità dell’azione penale. I giudici di secondo grado rilevavano che, sebbene le persone offese avessero presentato una querela, questa era tardiva. Il termine per la sua presentazione, secondo la normativa transitoria, decorreva dalla data di entrata in vigore del nuovo decreto o dalla successiva conoscenza del fatto. In entrambi i casi, la querela presentata nel luglio 2019 era fuori tempo massimo. La Corte d’Appello riteneva irrilevante una successiva modifica legislativa (L. n. 3 del 2019) che aveva reintrodotto la procedibilità d’ufficio per alcune ipotesi.

Contro questa decisione, il Procuratore Generale e le parti civili proponevano ricorso in Cassazione, sostenendo che la modifica peggiorativa successiva dovesse trovare applicazione.

La Decisione della Corte di Cassazione e il principio della lex mitior

La Suprema Corte ha dichiarato i ricorsi inammissibili, confermando in toto la decisione della Corte territoriale. Il cuore della sentenza risiede nell’applicazione dell’articolo 2, comma quarto, del codice penale. Questo articolo stabilisce che se la legge del tempo in cui fu commesso il reato e le leggi posteriori sono diverse, si applica quella le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile.

I giudici di legittimità hanno sottolineato la natura “mista”, sia sostanziale che processuale, della querela. Essa non è un mero atto processuale, ma incide direttamente sulla punibilità del colpevole. Di conseguenza, le modifiche legislative che riguardano il regime di procedibilità ricadono pienamente nell’ambito di applicazione del principio della lex mitior.

Le Motivazioni

La Cassazione ha chiarito che nel momento in cui, nel corso di un procedimento penale, interviene una legge che introduce un regime di procedibilità più favorevole all’imputato (come il passaggio dalla procedibilità d’ufficio a quella a querela), tale regime deve essere immediatamente applicato. Questo regime più mite si cristallizza come la lex mitior applicabile al caso concreto.

Eventuali e successive modifiche legislative che reintroducono un regime più severo (come il ritorno alla procedibilità d’ufficio) non possono avere effetto retroattivo a danno dell’imputato. In altre parole, la legge più favorevole “congela” la situazione giuridica a vantaggio del reo, e questo vantaggio non può essere cancellato da una successiva reformatio in peius da parte del legislatore. La Corte d’Appello aveva, quindi, correttamente individuato nel d.lgs. n. 36 del 2018 la normativa applicabile e, constatata la tardività della querela, aveva giustamente dichiarato l’improcedibilità.

Le Conclusioni

Questa sentenza rafforza il principio di garanzia della lex mitior, un pilastro dello stato di diritto. Le implicazioni pratiche sono significative: l’imputato ha diritto a beneficiare della legge più favorevole che interviene in qualsiasi momento prima della formazione del giudicato. Il legislatore non può, con una legge successiva, annullare gli effetti di una norma più mite già entrata in vigore e applicabile a un determinato fatto. La decisione offre certezza giuridica, stabilendo che la valutazione sulla procedibilità deve essere ancorata al quadro normativo più favorevole all’imputato, considerato nel suo complesso e nel suo evolversi nel tempo.

Se la legge cambia e un reato prima procedibile d’ufficio diventa procedibile a querela, quale legge si applica a un fatto commesso prima del cambiamento?
Si applica la nuova legge più favorevole (lex mitior), che introduce la procedibilità a querela, in base all’art. 2, comma 4, del codice penale. L’imputato ha diritto a beneficiare di questo regime più mite, anche se il fatto è stato commesso quando la legge era più severa.

Cosa succede se, dopo aver introdotto un regime più favorevole (a querela), una nuova legge reintroduce la procedibilità d’ufficio?
La nuova legge più sfavorevole non si applica ai fatti commessi in precedenza. Il regime più favorevole introdotto precedentemente (la procedibilità a querela) rimane valido e prevalente per quei casi, in quanto costituisce la lex mitior.

Perché la querela è considerata una norma di natura ‘mista’ (sostanziale e processuale)?
È considerata di natura mista perché, pur essendo un atto che dà inizio al processo (aspetto processuale), la sua presenza o assenza incide direttamente sulla punibilità concreta dell’autore del reato (aspetto sostanziale). Questa natura mista la sottopone al principio della lex mitior.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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