Legittimo Impedimento dell’Imputato: Quando un Impegno Professionale Giustifica il Rinvio?
Il principio del legittimo impedimento rappresenta una garanzia fondamentale nel processo penale, assicurando che l’imputato o il suo difensore non subiscano pregiudizi per l’impossibilità di partecipare a un’udienza. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una valutazione rigorosa da parte del giudice. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un’importante delucidazione sui confini di tale istituto, chiarendo in particolare se un concomitante impegno in sede civile possa giustificare il rinvio di un’udienza penale.
I Fatti del Caso: Dalla Condanna per Bancarotta al Ricorso in Cassazione
Il caso trae origine dalla condanna di un imputato per il reato di bancarotta fraudolenta documentale, confermata in secondo grado dalla Corte di Appello. L’imputato decideva di ricorrere per Cassazione, non contestando il merito della condanna, ma sollevando una questione di natura puramente procedurale. L’unico motivo di impugnazione verteva sulla presunta nullità delle sentenze di primo e secondo grado, derivante dal mancato rinvio di un’udienza preliminare. Secondo la difesa, infatti, l’imputato aveva un legittimo impedimento a presenziare a tale udienza, che il Giudice non aveva illegittimamente riconosciuto.
Il Legittimo Impedimento e la Richiesta di Rinvio
La difesa dell’imputato aveva eccepito un duplice impedimento per l’udienza preliminare del 23 settembre 2020: un concorrente impegno professionale dinanzi a un altro giudice penale e la partecipazione a un’udienza civile. Il Giudice dell’udienza preliminare aveva rigettato l’istanza di rinvio e la Corte d’Appello aveva confermato tale decisione. La questione è quindi giunta all’esame della Suprema Corte, chiamata a stabilire se tale rigetto fosse fondato e, di conseguenza, se il processo si fosse svolto nel rispetto delle garanzie difensive.
Le Motivazioni della Suprema Corte
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, pertanto, inammissibile. Le motivazioni della decisione si articolano su due punti distinti, corrispondenti ai due impegni professionali addotti dall’imputato.
In primo luogo, con riferimento all’impegno dinanzi a un altro giudice penale, i giudici di legittimità hanno rilevato la mancata documentazione a supporto della richiesta. La prova dell’impedimento è un onere della parte che lo eccepisce, e l’assenza di adeguata documentazione rende la richiesta irricevibile.
In secondo luogo, e questo è il punto centrale della decisione, la Corte ha ribadito un principio giurisprudenziale consolidato: l’impegno professionale legato alla partecipazione a un’udienza civile non è idoneo a configurare un legittimo impedimento suscettibile di determinare il rinvio di un’udienza penale. Gli Ermellini hanno richiamato espressamente un proprio precedente (Sez. 2, n. 36097 del 14/05/2014), sottolineando come la giurisprudenza sia costante nel non attribuire carattere di impedimento assoluto agli impegni in sede civile. La priorità viene, di norma, accordata al processo penale, data la natura degli interessi in gioco.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
L’ordinanza in esame conferma la linea rigorosa della giurisprudenza in materia di legittimo impedimento. La decisione ha importanti implicazioni pratiche: chi intende chiedere un rinvio per un concomitante impegno professionale deve non solo documentarlo scrupolosamente, ma anche assicurarsi che l’impegno stesso sia considerato dalla legge e dalla giurisprudenza come una causa giustificatrice. Un’udienza civile, salvo casi eccezionali non ravvisati nella fattispecie, non rientra in questa categoria. Di conseguenza, il rigetto dell’istanza di rinvio è stato ritenuto corretto e il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende.
Un impegno professionale in un’udienza civile costituisce sempre un legittimo impedimento per mancare a un’udienza penale?
No, secondo la costante giurisprudenza citata nell’ordinanza, la partecipazione a un’udienza civile non è di per sé un impedimento legittimo che obbliga il giudice penale a disporre il rinvio del processo.
Cosa succede se un imputato adduce un legittimo impedimento senza documentarlo adeguatamente?
La richiesta di rinvio viene rigettata. Come evidenziato nel caso di specie, la Corte ha sottolineato che la mancata documentazione di un concorrente impegno professionale ha contribuito al rigetto dell’istanza.
Quali sono le conseguenze di un ricorso giudicato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto in questo caso con una sanzione di tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 11803 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 11803 Anno 2025
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 26/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a TERNI il 23/06/1970
avverso la sentenza del 04/06/2024 della CORTE APPELLO di PERUGIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
Rilevato che NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Perugia che ha confermato la pronunzia di primo grado con la quale l’imputato era stato ritenuto responsabile del delitto di bancarotta fraudolenta documentale;
rilevato che con l’unico motivo di impugnazione il ricorrente denunzia il vizio di motivazione in ordine al rigetto della richiesta di dichiarazione di nullità della sentenza di primo e di secondo grado per l’omesso rinvio, da parte del Giudice dell’udienza preliminare, dell’udienza del 23 settembre 2020 nonostante fosse stato eccepito il legittimo impedimento dell’imputato;
ritenuto che esso sia manifestamente infondato in quanto, come risulta dagli atti, il rigetto di tale richiesta è stato correttamente fondato, per un verso, sulla mancata documentazione del concorrente impegno professionale davanti al giudice penale e, per altro verso, sulla circostanza che l’ulteriore impegno, connesso alla partecipazione ad un udienza civile, è inidoneo, per costante giurisprudenza, a configurare un legittimo impedimento suscettibile di determinare il rinvio (ex multis Sez. 2, n. 36097 del 14/05/2014, COGNOME, Rv. 260353 – 01);
ritenuto, pertanto, che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende;
PER QUESTI MOTIVI
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 26 febbraio 2025.