Legittimo Impedimento dell’Avvocato: la Cassazione fissa i paletti per il rinvio
Il diritto alla difesa è un pilastro del nostro ordinamento, ma il suo esercizio deve bilanciarsi con l’esigenza di celebrare i processi in tempi ragionevoli. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione interviene su un tema cruciale: il legittimo impedimento del difensore. La pronuncia chiarisce, ancora una volta, le condizioni stringenti che un avvocato deve rispettare per ottenere il rinvio di un’udienza a causa di un concomitante impegno professionale, pena il rigetto dell’istanza. Analizziamo insieme la vicenda e i principi di diritto affermati.
I Fatti del Caso
Il caso nasce dal ricorso presentato da un’imputata, condannata in primo e secondo grado per il reato di furto con strappo. La difesa sollevava due questioni principali davanti alla Suprema Corte. In primo luogo, contestava la decisione del giudice di primo grado di non accogliere una richiesta di rinvio dell’udienza, avanzata dal difensore per un legittimo impedimento derivante da un altro impegno professionale. In secondo luogo, lamentava la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando in toto la decisione della Corte d’Appello. I giudici hanno ritenuto entrambi i motivi di ricorso manifestamente infondati, fornendo importanti chiarimenti sui doveri del difensore che chiede un rinvio e sui limiti del sindacato di legittimità sulla valutazione delle attenuanti.
Le Motivazioni sul Legittimo Impedimento dell’Avvocato: i requisiti inderogabili
Il cuore della decisione riguarda il primo motivo di ricorso. La Corte ha ribadito che l’impegno professionale dell’avvocato in un altro procedimento può costituire legittimo impedimento solo a determinate e precise condizioni. Citando un consolidato orientamento delle Sezioni Unite, i giudici hanno elencato i requisiti che il difensore deve obbligatoriamente soddisfare nella sua istanza:
1. Tempestività: Prospettare l’impedimento non appena si è a conoscenza della contemporaneità degli impegni.
2. Essenzialità: Indicare specificamente le ragioni per cui la sua presenza è essenziale nell’altro processo (ad esempio, perché è l’udienza in cui si discute il caso).
3. Assenza di un codifensore: Dichiarare che non vi è un altro avvocato nominato che possa validamente assistere l’imputato.
4. Impossibilità di sostituzione: Dimostrare l’impossibilità di nominare un sostituto processuale, sia nel processo per cui si intende partecipare, sia in quello per cui si chiede il rinvio.
Nel caso di specie, il giudice di merito aveva correttamente rigettato l’istanza proprio perché non erano stati rispettati questi requisiti. La Corte ha sottolineato che la semplice allegazione di un altro impegno non è sufficiente a giustificare il rinvio, essendo necessario un onere di allegazione specifico e puntuale da parte del legale.
Le Motivazioni sul Diniego delle Attenuanti Generiche
Anche il secondo motivo è stato ritenuto infondato. La Cassazione ha ricordato che la concessione o il diniego delle attenuanti generiche rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. Tale valutazione non può essere messa in discussione in sede di legittimità se la motivazione è logica e non presenta vizi evidenti. Non è necessario che il giudice analizzi ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole; è sufficiente che indichi gli elementi che ha ritenuto decisivi per la sua scelta. Nel caso in esame, la sentenza impugnata conteneva una motivazione adeguata a giustificare il diniego, rendendo il motivo di ricorso inammissibile.
Conclusioni: le implicazioni pratiche della sentenza
Questa ordinanza offre due importanti lezioni pratiche. Per gli avvocati, emerge la necessità di redigere le istanze di rinvio per legittimo impedimento con estrema cura e completezza, documentando tutti i requisiti richiesti dalla giurisprudenza per non vedersi rigettare la richiesta. Per gli imputati, la decisione conferma che la valutazione delle attenuanti generiche è un ambito in cui il giudice di merito gode di ampia autonomia, e le possibilità di contestare tale decisione in Cassazione sono limitate ai soli casi di motivazione palesemente illogica o assente.
Quando l’impegno professionale di un avvocato costituisce legittimo impedimento per chiedere il rinvio di un’udienza?
L’impegno professionale costituisce legittimo impedimento solo se il difensore dimostra tempestivamente la contemporaneità degli impegni, specifica le ragioni che rendono essenziale la sua presenza nell’altro processo, attesta l’assenza di un codifensore e rappresenta l’impossibilità di nominare un sostituto in entrambi i procedimenti.
È sufficiente che un giudice neghi le attenuanti generiche senza analizzare tutti gli elementi a favore dell’imputato?
Sì, è sufficiente. Secondo la Corte, per motivare il diniego delle attenuanti generiche, il giudice di merito non deve prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli, ma può limitarsi a fare riferimento a quelli ritenuti decisivi o rilevanti per la sua valutazione.
La remissione della querela estingue sempre il reato?
No. Nel caso di specie, la Corte ha specificato che la remissione di querela era irrilevante perché il reato contestato (furto con strappo) resta procedibile d’ufficio, anche dopo le recenti riforme legislative. L’azione penale prosegue quindi indipendentemente dalla volontà della persona offesa.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 21720 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 21720 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 14/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a TORRE DEL GRECO il 30/04/1983
avverso la sentenza del 27/09/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Ritenuto in fatto e considerato in diritto
Rilevato che NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Roma che – per quel che qui rileva – ha confermato la condanna dell’imputato per il reato di furto co strappo;
Considerato che il primo motivo di ricorso – che contesta il mancato accoglimento dell’istanza di rinvio per legittimo impedimento, avanzata dal difensore dell’imputato in relazione all’udienz di primo grado del 28/03/2023 – oltre ad essere fondato su doglianze che si risolvono nella pedissequa reiterazione di quelle già dedotte in appello e puntualmente disattese dalla corte di merito, senza alcun confronto critico con le argomentazioni dei Giudici di appello, manifestamente infondato. Invero, il giudice di merito ha correttamente rigettato l’istanza rinvio, facendo applicazione dei principi definiti dalla giurisprudenza di legittimità secondo l’impegno professionale del difensore in altro procedimento costituisce legittimo impedimento che dà luogo ad assoluta impossibilità a comparire, ai sensi dell’art. 420 ter, comma 5, cod. proc. pen., a condizione che il difensore: a) prospetti l’impedimento non appena conosciuta la contemporaneità dei diversi impegni; b) indichi specificamente le ragioni che rendono essenziale l’espletamento della sua funzione nel diverso processo; c) rappresenti l’assenza in detto procedimento di altro codifensore che possa validamente difendere l’imputato; d) rappresenti l’impossibilità di avvalersi di un sostituto ai sensi dell’art. 102 cod. proc. pen. sia nel proce cui intende partecipare sia in quello di cui chiede il rinvio (Sez. U., n. 4901 del 18/12/20 Torchio, Rv. 262912). Il giudice di merito ha puntualmente chiarito che l’istanza di rinvio n era confacente rispetto ai predetti requisiti.
Considerato che il secondo motivo di ricorso – che contesta la mancata applicazione delle circostanze attenuanti generiche – non è consentito in sede di legittimità ed è manifestamente infondato, in presenza (si veda pag. 4 della sentenza impugnata) di una motivazione esente da evidenti illogicità, anche considerato il principio affermato da questa Corte, secondo cui non necessario che il giudice di merito, nel motivare il diniego della concessione delle attenuan generiche, prenda in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle pa o rilevabili dagli atti, ma è sufficiente che faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi o co rilevanti, rimanendo disattesi o superati tutti gli altri da tale valutazione;
Preso atto della remissione di querela, trasmessa in cancelleria in data 9 maggio 2025, che non rileva nel caso di specie, posto che il reato ascritto resta procedibile d’ufficio anche do il d. Igs. n. 150 del 2022
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende
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P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Così deciso il 14 maggio 2025
Il consigliere estensore
Presid nte