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Legittimazione querela furto: chi può denunciare?

Con l’ordinanza n. 38387/2024, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso in materia di tentato furto, ribadendo un principio fondamentale sulla legittimazione querela furto. La Corte ha confermato che non solo il proprietario, ma anche chi ha la detenzione qualificata del bene, ha il diritto di sporgere querela, respingendo la tesi difensiva che mirava a invalidare la condizione di procedibilità dell’azione penale.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Legittimazione Querela Furto: Anche il Detentore del Bene Può Denunciare

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale in materia di reati contro il patrimonio, chiarendo chi possiede la legittimazione querela furto. Con la decisione in esame, i giudici hanno stabilito che non solo il proprietario, ma anche il semplice detentore qualificato di un bene, ha pieno diritto di sporgere denuncia. Questa pronuncia consolida un orientamento giurisprudenziale volto a garantire una tutela più ampia ed efficace contro i reati predatori.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per tentato furto, emessa dal Tribunale di Ferrara e successivamente confermata dalla Corte di Appello di Bologna. L’imputato, non rassegnato alla decisione, ha proposto ricorso per cassazione, sollevando un’unica, ma fondamentale, questione di diritto: la validità della querela.

Secondo la difesa, la persona che aveva sporto la querela non era il proprietario del bene oggetto del tentato furto e, pertanto, non avrebbe avuto il diritto di attivare il procedimento penale. Tale vizio, a detta del ricorrente, avrebbe dovuto comportare l’improcedibilità dell’azione penale e, di conseguenza, la sua assoluzione.

L’Analisi sulla Legittimazione alla Querela per Furto

Il nucleo del ricorso si concentrava sul concetto di legittimazione querela furto. La difesa sosteneva un’interpretazione restrittiva, secondo cui solo il titolare del diritto di proprietà potesse essere considerato persona offesa dal reato e, quindi, l’unico soggetto legittimato a sporgere querela.

Tuttavia, sia la Corte di Appello prima, sia la Corte di Cassazione poi, hanno rigettato questa tesi. I giudici di merito avevano già spiegato che il querelante, pur non essendo il proprietario, era il titolare della “detenzione qualificata” della cosa. Questa posizione giuridica, che implica un potere di fatto autonomo sul bene esercitato anche nell’interesse proprio, è sufficiente a conferire la legittimazione ad agire penalmente per tutelare tale bene.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, bollandolo come “meramente riproduttivo” di censure già adeguatamente esaminate e respinte nei gradi di merito. I giudici hanno sottolineato che il ricorrente non aveva mosso alcuna critica specifica e pertinente alle argomentazioni della sentenza impugnata, limitandosi a riproporre la medesima questione.

Nel merito, la Cassazione ha confermato la correttezza della decisione della Corte di Appello, richiamando un suo precedente consolidato (Sez. 5, n. 11968 del 30/01/2018). Il principio espresso è chiaro: ai fini della procedibilità per il reato di furto, la qualifica di persona offesa spetta non solo al proprietario, ma a chiunque eserciti sulla cosa una detenzione qualificata. Questo perché il reato di furto non lede solo il diritto di proprietà, ma qualsiasi diritto reale o personale di godimento sul bene, inclusa la semplice detenzione, purché non sia meramente occasionale o per ragioni di servizio.

Le Conclusioni

La decisione in commento ha importanti implicazioni pratiche. Estendendo la legittimazione querela furto al detentore qualificato, la giurisprudenza rafforza la tutela penale dei beni. Si pensi al gestore di un negozio, a un dipendente responsabile di una cassa, o a un affittuario: tutti questi soggetti, pur non essendo proprietari, hanno un interesse diretto e giuridicamente rilevante alla protezione dei beni che detengono. Permettere loro di sporgere querela senza dover attendere l’intervento del proprietario rende la risposta dell’ordinamento più rapida ed efficiente. L’ordinanza, quindi, non solo risolve un caso specifico ma offre un’indicazione chiara a operatori e cittadini, ampliando il perimetro della tutela contro i reati predatori.

Chi può sporgere una valida querela in caso di furto?
Secondo la Corte di Cassazione, la querela per furto può essere validamente sporta non solo dal proprietario del bene, ma anche da chiunque ne abbia la ‘detenzione qualificata’, ovvero un potere di fatto autonomo e nell’interesse proprio sulla cosa.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era una semplice riproposizione di una censura già esaminata e correttamente respinta dalla Corte di Appello, senza contenere alcuna critica specifica e nuova contro le argomentazioni della sentenza impugnata.

Cosa si intende per ‘detenzione qualificata’ ai fini della querela?
Per detenzione qualificata si intende il potere di fatto esercitato su un bene non per mera ospitalità o servizio, ma sulla base di un titolo giuridico che conferisce al detentore un interesse proprio alla conservazione e all’utilizzo del bene stesso. Questa posizione è sufficiente a legittimare la presentazione di una querela per furto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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