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Legittima difesa rapina: quando non si applica

Un individuo, condannato per tentata rapina aggravata in una sala giochi, ha presentato ricorso in Cassazione invocando la legittima difesa. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che la scriminante della legittima difesa rapina non può essere applicata a chi ha volontariamente creato la situazione di pericolo tentando di commettere il reato. La sentenza conferma anche la validità dell’aggravante della presenza di più persone.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Legittima Difesa Rapina: la Cassazione ne definisce i confini

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 47714/2024, ha ribadito un principio fondamentale in materia di legittima difesa rapina: chi crea volontariamente una situazione di pericolo non può invocare la scriminante della legittima difesa per giustificare la propria reazione violenta. Questa pronuncia offre spunti cruciali per comprendere i limiti di applicazione di una delle più note cause di giustificazione del nostro ordinamento penale, specialmente in contesti criminosi complessi.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un tentativo di rapina impropria aggravata commesso da due individui, di cui uno rimasto non identificato, ai danni dei titolari di una sala giochi. I due malviventi, sorpresi a manomettere una slot machine, avevano spintonato i proprietari per tentare la fuga. Uno degli autori del reato veniva fermato e successivamente condannato in primo grado e in appello. La difesa dell’imputato proponeva ricorso per Cassazione, basandolo su tre motivi principali: l’erronea esclusione della legittima difesa, l’inattendibilità delle dichiarazioni delle persone offese e l’insussistenza dell’aggravante delle ‘più persone riunite’.

L’Analisi della Corte e i Limiti della Legittima Difesa Rapina

Il cuore della decisione della Cassazione ruota attorno al primo motivo di ricorso. La difesa sosteneva che la reazione dell’imputato fosse finalizzata non a garantirsi la fuga, ma a salvaguardare la propria incolumità fisica di fronte all’intervento aggressivo dei titolari della sala giochi, uno dei quali armato di un bastone.

La Suprema Corte ha respinto categoricamente questa tesi, dichiarando il motivo manifestamente infondato. Ha richiamato il consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui la scriminante della legittima difesa non è applicabile a chi si sia posto volontariamente in una situazione di pericolo. In altre parole, chi dà inizio a un’azione criminale come una rapina accetta il rischio di una reazione da parte della vittima. La reazione della vittima, anche se energica, non può essere usata come pretesto per invocare la legittima difesa da parte dell’aggressore. La determinazione volontaria dello stato di pericolo esclude in radice il requisito della ‘necessità’ della difesa, rendendo inapplicabile l’art. 52 del codice penale.

Valutazione della Prova e Aggravante delle ‘Più Persone Riunite’

La Corte ha giudicato infondati anche gli altri due motivi di ricorso.

Attendibilità delle Persone Offese

La difesa aveva evidenziato presunte falsità nelle dichiarazioni dei titolari della sala giochi. Tuttavia, i giudici di merito avevano correttamente distinto due fasi dell’evento: la prima, relativa al tentativo di furto e alla successiva violenza per la fuga, era stata ampiamente provata dalle immagini di videosorveglianza, che confermavano la versione delle vittime. Le eventuali incongruenze su quanto accaduto dopo, all’esterno del locale, non inficiavano la credibilità del racconto sulla dinamica del reato.

Sussistenza dell’Aggravante

Anche il motivo relativo all’aggravante delle ‘più persone riunite’ è stato respinto. La Corte ha chiarito che, per la sussistenza di tale aggravante, è sufficiente la presenza simultanea di almeno due persone nel luogo e al momento del fatto, poiché ciò aumenta di per sé l’effetto intimidatorio sulla vittima. Non è necessario che tutti i correi compiano materialmente la stessa azione violenta. Nel caso di specie, entrambi i malviventi avevano spintonato le vittime per fuggire, integrando così pienamente i requisiti dell’aggravante.

Le Motivazioni

La decisione della Corte di Cassazione si fonda su principi giuridici solidi e consolidati. In primo luogo, viene ribadito che la scriminante della legittima difesa presuppone un’aggressione ‘ingiusta’, requisito che non sussiste quando la reazione è diretta contro chi ha dato causa alla situazione di pericolo con la propria condotta illecita. L’azione del rapinatore è l’origine del conflitto, e la reazione della vittima che cerca di difendersi o di impedire la fuga è una conseguenza prevedibile e legittima. In secondo luogo, la Corte sottolinea come la valutazione della credibilità di un testimone possa essere frazionata, distinguendo le parti del racconto riscontrate da prove oggettive (come i video) da quelle meno chiare. Infine, viene confermata un’interpretazione dell’aggravante delle ‘più persone riunite’ che valorizza l’aumentato potenziale intimidatorio della presenza di più aggressori, a prescindere dal ruolo specifico di ciascuno nell’azione violenta.

Conclusioni

La sentenza in esame ha importanti implicazioni pratiche. Conferma che chi delinque non può ‘nascondersi’ dietro lo scudo della legittima difesa per giustificare ulteriori violenze commesse per assicurarsi la fuga o l’impunità. Questo principio rafforza la tutela delle vittime di reati predatori, legittimando la loro reazione all’interno dei confini della proporzionalità. Inoltre, la pronuncia chiarisce ulteriormente i criteri per l’applicazione dell’aggravante delle ‘più persone riunite’, evidenziando come la semplice presenza congiunta e consapevole di più complici sul luogo del delitto sia sufficiente a renderla operativa, in virtù del maggior timore che tale circostanza ingenera nella persona offesa.

È possibile invocare la legittima difesa durante una rapina?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che la scriminante della legittima difesa non è applicabile a chi ha volontariamente creato la situazione di pericolo. L’autore di una rapina, avendo iniziato l’azione illecita, non può invocare la legittima difesa contro la reazione della vittima.

Cosa significa l’aggravante delle ‘più persone riunite’?
Questa aggravante si realizza con la presenza simultanea di almeno due persone nel luogo e al momento della commissione del reato. Non è necessario che tutti compiano la stessa azione, poiché la semplice presenza congiunta è considerata sufficiente ad aumentare l’effetto di intimidazione sulla vittima.

Come viene valutata la credibilità della persona offesa se le sue dichiarazioni sono parzialmente contraddittorie?
I giudici possono procedere a una valutazione frazionata delle dichiarazioni. Possono ritenere credibile la parte del racconto che è supportata da prove oggettive (come le immagini di videosorveglianza), anche se altre parti della stessa testimonianza presentano delle incongruenze.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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