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Isolamento diurno: chi decide la durata? La Cassazione

Un condannato all’ergastolo e a un’ulteriore pena detentiva ha contestato l’esecuzione di entrambe le pene, chiedendo la determinazione dell’isolamento diurno. La Corte d’Appello aveva dichiarato la richiesta inammissibile, indicando come competente il Pubblico Ministero. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, ribadendo con forza che la competenza a quantificare la durata dell’isolamento diurno spetta esclusivamente al Giudice dell’esecuzione, in quanto si tratta di una sanzione penale la cui determinazione è un atto giurisdizionale.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Isolamento diurno: la Cassazione chiarisce la competenza esclusiva del Giudice

La determinazione della durata dell’isolamento diurno per un condannato a più pene, tra cui l’ergastolo, è una questione di cruciale importanza nel diritto dell’esecuzione penale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio consolidato, annullando una decisione che aveva erroneamente attribuito tale competenza al Pubblico Ministero. Analizziamo i dettagli di questo caso per comprendere meglio i ruoli e le responsabilità degli organi giudiziari nella fase esecutiva della pena.

I Fatti del Caso

Un soggetto, condannato in via definitiva sia alla pena dell’ergastolo sia a quella di venti anni di reclusione, si è trovato di fronte all’esecuzione di entrambe le condanne disposta dalla Procura generale. La difesa del condannato ha presentato un’istanza al Giudice dell’esecuzione, lamentando un errore nell’applicazione delle pene. In particolare, si chiedeva l’esecuzione della sola pena dell’ergastolo e, conformemente a quanto previsto dall’art. 72 del codice penale, la determinazione della durata dell’isolamento diurno.

La Corte d’assise d’appello, in funzione di giudice dell’esecuzione, ha dichiarato l’istanza inammissibile. Secondo la Corte territoriale, la doglianza avrebbe dovuto essere presentata prima al Pubblico Ministero e, solo in caso di rigetto da parte di quest’ultimo, si sarebbe potuta proporre opposizione al Giudice dell’esecuzione.

La Competenza sulla determinazione dell’isolamento diurno

Contro questa decisione, la difesa ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo che la competenza a quantificare la durata dell’isolamento diurno spetta unicamente al Giudice dell’esecuzione. L’ordinanza impugnata è stata criticata per aver omesso di decidere sulla richiesta, basandosi su una motivazione contraddittoria e illogica riguardo alla ripartizione delle competenze.

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso, definendo l’ordinanza impugnata “non conforme ai principi di diritto” consolidati da tempo nella giurisprudenza di legittimità.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha ribadito con fermezza un principio pacifico e unanime: la competenza a provvedere sulla sanzione dell’isolamento diurno, ai sensi dell’art. 72 c.p., in presenza di una pluralità di pene concorrenti inflitte con sentenze diverse, spetta esclusivamente al Giudice dell’esecuzione e non al Pubblico Ministero.

Il ragionamento della Corte si fonda sulla natura stessa dell’isolamento diurno, che è una vera e propria sanzione penale. La sua determinazione non è un mero atto amministrativo di esecuzione, ma un’attività giurisdizionale che richiede una valutazione discrezionale basata sui criteri stabiliti dall’art. 133 del codice penale. Spetta quindi al giudice, e non all’organo dell’accusa, il compito di stabilire il quantum della sanzione da espiare.

Nel caso specifico, la difesa aveva correttamente adito il Giudice dell’esecuzione per ottenere una pronuncia sulla determinazione di una sanzione penale. La declaratoria di inammissibilità da parte della Corte d’appello è stata, pertanto, ritenuta impropria e illegittima.

Le Conclusioni

Alla luce di queste considerazioni, la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza impugnata, rinviando il caso alla Corte d’assise d’appello di Catanzaro per un nuovo giudizio. Questa sentenza rafforza la centralità del ruolo del Giudice dell’esecuzione come garante della legalità nella fase esecutiva della pena. Si conferma che ogni provvedimento che incide sulla qualità e sulla quantità della sanzione penale, come la determinazione dell’isolamento diurno, deve essere adottato dall’autorità giurisdizionale, a tutela dei diritti fondamentali del condannato. La decisione chiarisce che il Pubblico Ministero ha il compito di dare impulso all’esecuzione, ma la determinazione concreta delle sanzioni penali rimane una prerogativa esclusiva del giudice.

A chi spetta decidere la durata dell’isolamento diurno quando un condannato deve scontare più pene?
Secondo la Corte di Cassazione, la competenza a determinare la durata dell’isolamento diurno, ai sensi dell’art. 72 c.p., spetta esclusivamente al Giudice dell’esecuzione e non al Pubblico Ministero.

Perché la Corte d’Appello aveva dichiarato la richiesta inammissibile?
La Corte d’Appello riteneva erroneamente che l’istanza dovesse essere prima presentata al Pubblico Ministero e che solo contro un’eventuale decisione negativa di quest’ultimo si potesse fare opposizione al Giudice dell’esecuzione.

Qual è la natura giuridica dell’isolamento diurno secondo la sentenza?
La sentenza ribadisce che l’isolamento diurno ha la natura di una sanzione penale. La sua determinazione, pertanto, non è un atto amministrativo ma rientra nella competenza riservata al giudice, che deve applicare i criteri di valutazione previsti dalla legge (art. 133 c.p.).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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