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Invasione di terreni: Cassazione chiarisce il reato

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 29 ottobre 2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per il reato di invasione di terreni. Il punto centrale della decisione è la chiara definizione del concetto di ‘invasione’ ai sensi dell’art. 633 del codice penale: non è necessaria la violenza, ma è sufficiente l’introduzione arbitraria, ovvero senza diritto, nella proprietà altrui. L’occupazione che ne consegue è semplicemente la materializzazione della condotta illecita. Il ricorso è stato respinto perché tentava di ottenere una nuova valutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.

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Pubblicato il 13 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reato di Invasione di Terreni: la Violenza non è Necessaria

Il reato di invasione di terreni o edifici, previsto dall’articolo 633 del codice penale, è spesso associato a immagini di azioni forzate o violente. Tuttavia, una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio consolidato e fondamentale: per integrare tale reato, non è necessaria la violenza. È sufficiente che l’introduzione nella proprietà altrui avvenga in modo ‘arbitrario’, ovvero senza averne diritto. Analizziamo questa importante pronuncia.

La Vicenda Processuale

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un soggetto condannato nei primi due gradi di giudizio per il reato di invasione di terreni. L’imputato si era rivolto alla Corte di Cassazione, lamentando una violazione dell’art. 633 c.p. e proponendo una lettura alternativa della norma e dei fatti.

Il ricorrente, in sostanza, contestava l’interpretazione data dai giudici di merito, sostenendo che la sua condotta non integrasse gli estremi del reato. La Corte di Appello di Napoli aveva confermato la sua responsabilità con una sentenza emessa nell’ottobre del 2023.

Il Principio di Diritto sull’Invasione di Terreni

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, qualificandolo come ‘manifestamente infondato’ e privo di ‘concreta specificità’. La decisione si fonda su un punto cruciale: la corretta interpretazione della nozione di ‘invasione’.

Contrariamente a quanto sostenuto dal ricorrente, i giudici hanno chiarito che il termine ‘invasione’ non si riferisce all’aspetto violento della condotta, che può anche mancare del tutto. Il cuore del reato risiede nel comportamento di colui che si introduce ‘arbitrariamente’ in un terreno o edificio altrui. L’arbitrarietà va intesa come azione compiuta contra ius, cioè in assenza del diritto di accesso.

La successiva ‘occupazione’ non è altro che la conseguenza materiale e la finalità dell’invasione abusiva. In altre parole, l’elemento chiave è l’ingresso illegittimo, a prescindere dalle modalità con cui avviene.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso perché i motivi presentati erano in palese contrasto non solo con il dato normativo, ma anche con la consolidata giurisprudenza di legittimità. Il tentativo del ricorrente era quello di introdurre una rilettura dei fatti di causa, un’operazione che non è permessa nel giudizio di Cassazione, il quale è limitato al controllo della corretta applicazione del diritto (giudizio di legittimità) e non a una nuova valutazione del merito.

I giudici hanno sottolineato come le corti di merito avessero correttamente interpretato e applicato la legge, argomentando ampiamente sul punto. Pertanto, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni

Questa pronuncia riafferma con forza un principio fondamentale in materia di reati contro il patrimonio. Il delitto di invasione di terreni tutela la proprietà e il possesso da qualsiasi forma di intromissione arbitraria, anche se pacifica. L’elemento essenziale è l’assenza di un titolo giuridico che autorizzi l’accesso. La decisione serve come monito: la tutela del diritto di proprietà è ampia e non è subordinata alla presenza di violenza fisica o minaccia, essendo sufficiente la semplice violazione del diritto altrui di escludere terzi dai propri beni.

Per commettere il reato di invasione di terreni è necessario usare la violenza?
No, la Corte di Cassazione chiarisce che la nozione di ‘invasione’ si riferisce al comportamento di chi si introduce in modo arbitrario, cioè senza averne il diritto (contra ius), e non necessariamente all’aspetto violento della condotta, che può anche mancare.

Cosa significa che un ricorso in Cassazione è ‘inammissibile’?
Significa che il ricorso non può essere esaminato nel merito dalla Corte perché non rispetta i requisiti previsti dalla legge. In questo caso, il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché era generico e tentava di ottenere una nuova valutazione dei fatti, cosa non consentita in sede di legittimità.

Qual è la differenza tra ‘invasione’ e ‘occupazione’ nell’art. 633 del codice penale?
Secondo la Corte, l”invasione’ è l’atto di introdursi arbitrariamente in un luogo. La conseguente ‘occupazione’ è la manifestazione materiale di questa condotta vietata e rappresenta lo scopo per cui l’invasione viene compiuta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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