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Invasione arbitraria di immobili: reato permanente

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5880/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di due persone condannate per il reato di invasione arbitraria di immobili. La Corte ha ribadito che l’occupazione abusiva prolungata nel tempo configura un reato permanente e non un reato istantaneo con effetti permanenti. Di conseguenza, si applica la legge in vigore durante tutta la durata della condotta illecita, anche se più sfavorevole per l’imputato.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Invasione arbitraria di immobili: la Cassazione conferma la natura di reato permanente

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 5880 del 2024, è tornata a pronunciarsi su un tema di grande attualità e rilevanza sociale: l’invasione arbitraria di immobili. La pronuncia offre un’importante conferma sulla natura giuridica di questo delitto, stabilendo che, quando l’occupazione si protrae nel tempo, si configura un reato permanente. Questa qualificazione ha conseguenze decisive sull’individuazione della legge applicabile, specialmente in caso di modifiche normative.

I Fatti del Caso

Due persone venivano condannate in primo e secondo grado per il delitto di invasione arbitraria di un alloggio di proprietà pubblica. La condotta, secondo quanto accertato dai giudici di merito, era iniziata il 1° marzo 2019 e si protraeva al momento della sentenza. Gli imputati, tramite il loro difensore, decidevano di ricorrere in Cassazione, sollevando una specifica questione di diritto.

La Tesi Difensiva e la Questione Giuridica sull’Invasione arbitraria di immobili

La difesa sosteneva che l’invasione originaria dell’immobile fosse avvenuta il 18 marzo 2018 ad opera di altri soggetti, e che gli attuali imputati fossero semplicemente “subentrati” nell’occupazione. Secondo questa ricostruzione, il momento consumativo del reato doveva essere individuato nella data della prima invasione.

Questa tesi era finalizzata a ottenere l’applicazione di un regime sanzionatorio più favorevole. Infatti, la Legge n. 132/2018 aveva inasprito le pene per il reato previsto dall’art. 633 del codice penale. Se il reato fosse stato considerato “istantaneo con effetti permanenti”, perfezionatosi cioè nel marzo 2018, si sarebbe dovuta applicare la normativa precedente, più mite, in ossequio al principio di irretroattività della legge penale sfavorevole. La difesa, quindi, qualificava l’invasione arbitraria di immobili come un reato che si esaurisce nel momento stesso in cui avviene l’introduzione abusiva.

La Decisione della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza, respingendo completamente la tesi difensiva. Gli Ermellini hanno colto l’occasione per ribadire un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità.

Le Motivazioni

Il punto centrale della decisione risiede nella qualificazione del delitto di invasione di terreni o edifici. La Corte ha stabilito che, nel caso in cui l’occupazione si protragga nel tempo, il reato ha natura permanente. Questo significa che la condotta illecita non si esaurisce con la semplice introduzione nell’immobile, ma continua per tutto il tempo in cui perdura l’occupazione abusiva. La violazione della norma penale si rinnova costantemente, giorno dopo giorno, fino a quando l’agente non abbandona l’immobile o non interviene una sentenza di condanna.

Di conseguenza, l’assunto difensivo, che poggiava sulla natura istantanea del reato, è stato ritenuto privo di fondamento giuridico. La Corte ha specificato che la permanenza cessa solo con l’allontanamento del soggetto o con la sentenza di condanna. Essendo la condotta degli imputati proseguita anche dopo l’entrata in vigore della legge più severa (L. 132/2018), quest’ultima risulta correttamente applicabile al caso di specie.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale cruciale. Qualificare l’invasione arbitraria di immobili come reato permanente ha implicazioni pratiche significative. In primo luogo, il termine di prescrizione del reato inizia a decorrere solo dal momento in cui cessa la permanenza (cioè l’occupazione). In secondo luogo, come evidenziato in questo caso, eventuali modifiche normative in senso peggiorativo si applicano a tutte le condotte che perdurano sotto la vigenza della nuova legge. La decisione riafferma la volontà dell’ordinamento di tutelare il diritto di proprietà in modo continuativo, considerando l’offesa al bene giuridico protratta nel tempo e non limitata al singolo atto di invasione.

Il reato di invasione arbitraria di immobili è istantaneo o permanente?
Secondo la Corte di Cassazione, quando l’occupazione si protrae nel tempo, il delitto di invasione di terreni o edifici ha natura permanente.

Cosa significa che il reato di invasione è ‘permanente’?
Significa che la condotta illecita non si esaurisce con l’ingresso nell’immobile, ma continua per tutto il periodo dell’occupazione illegale. La violazione della legge cessa solo con l’abbandono dell’immobile o con la sentenza di condanna.

Se la legge sulle pene per l’occupazione abusiva diventa più severa, quale si applica?
Poiché il reato è permanente, si applica la legge in vigore durante il protrarsi della condotta illecita, anche se è più severa di quella vigente al momento dell’inizio dell’occupazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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