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Intestazione fiduciaria: la Cassazione e la confisca

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un amministratore di fatto contro la confisca di un immobile. L’immobile, oggetto di intestazione fiduciaria e formalmente di proprietà del coimputato, è stato correttamente confiscato. La Corte ha chiarito che l’intestazione fiduciaria trasferisce la proprietà effettiva, rendendo il bene aggredibile per i reati commessi dall’intestatario formale (fiduciario) e che le pretese del fiduciante sono relegabili solo in sede civile.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Intestazione Fiduciaria: Quando la Proprietà Formale Supera Quella Sostanziale

L’intestazione fiduciaria è uno strumento giuridico complesso, spesso utilizzato per ragioni di riservatezza o gestione patrimoniale. Tuttavia, una recente sentenza della Corte di Cassazione ci ricorda che le sue implicazioni, specialmente in ambito penale, possono essere tutt’altro che scontate. Il caso in esame riguarda la confisca di un immobile formalmente intestato a un soggetto, ma di fatto appartenente a un altro, e chiarisce come la legge considera la titolarità del bene in queste circostanze.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un’indagine per truffa aggravata, falso in bilancio e autoriciclaggio a carico di due soci: l’amministratore di diritto di una società e il suo amministratore di fatto. Nel corso del procedimento, veniva disposto il sequestro finalizzato alla confisca di un immobile formalmente intestato all’amministratore di diritto.

L’amministratore di fatto presentava ricorso, sostenendo di essere il vero proprietario dell’immobile. A suo dire, il bene era stato acquistato dall’altro socio solo in veste di fiduciario, come dimostrato da vari elementi: una procura irrevocabile a vendere rilasciata a suo favore, il pagamento di tutte le rate del mutuo da parte sua e il possesso ininterrotto del bene. Sulla base di questa intestazione fiduciaria, chiedeva il dissequestro dell’immobile, sostenendo che la sua confisca violasse il divieto di solidarietà passiva e che la controversia sulla proprietà avrebbe dovuto essere risolta in sede civile.

Il Tribunale del riesame respingeva la richiesta, confermando la legittimità del sequestro. Contro questa decisione, l’amministratore di fatto proponeva ricorso per Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo basato su motivi generici e manifestamente infondati. I giudici hanno confermato in toto la linea del Tribunale, stabilendo che l’immobile, pur rientrando in un patto fiduciario, era legittimamente sottoposto a confisca.

Le Motivazioni: La Natura Reale dell’Intestazione Fiduciaria

Il fulcro della decisione risiede nella qualificazione giuridica dell’intestazione fiduciaria. La Corte ha ribadito il suo orientamento costante secondo cui questo istituto dà luogo a un’interposizione reale di persona. Questo significa che il fiduciario (l’intestatario formale) acquista la proprietà effettiva e piena del bene, non una mera detenzione o una titolarità fittizia.

Il patto fiduciario che lega le parti ha una valenza puramente obbligatoria: il fiduciario si impegna a gestire il bene secondo le istruzioni del fiduciante e, eventualmente, a ritrasferirglielo. Tuttavia, di fronte ai terzi, l’unico e vero proprietario è colui che risulta tale dai registri immobiliari. Di conseguenza, il bene entrato nel patrimonio del fiduciario è aggredibile dai suoi creditori e, come in questo caso, suscettibile di confisca penale per i reati da lui commessi.

La Corte ha inoltre specificato che l’accordo simulatorio o fiduciario non è opponibile ai fini della misura penale. Le pretese del fiduciante (il proprietario “sostanziale”) possono essere fatte valere solo in sede civile, attraverso un’azione per l’adempimento del patto fiduciario. Infine, i giudici hanno sottolineato che il ricorrente non poteva essere qualificato come “terzo estraneo” al reato, essendo coimputato per i medesimi fatti, il che rendeva le sue censure ancora più deboli.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La sentenza consolida un principio fondamentale: nel bilanciamento tra gli accordi privati (come il patto fiduciario) e le esigenze della giustizia penale, la titolarità formale del bene prevale. Chi ricorre all’intestazione fiduciaria deve essere consapevole che sta trasferendo effettivamente la proprietà del bene, con tutte le conseguenze che ne derivano. Il bene diventa parte del patrimonio del fiduciario e può essere soggetto alle conseguenze delle sue azioni illecite. Questa pronuncia serve da monito: la fiducia riposta nel proprio fiduciario deve essere assoluta, poiché la legge non offre scudi contro la confisca penale basati su accordi di natura meramente obbligatoria tra le parti.

L’intestazione fiduciaria di un immobile impedisce la sua confisca se l’intestatario formale (fiduciario) commette un reato?
No. Secondo la Corte, l’intestazione fiduciaria comporta un trasferimento effettivo della proprietà. Pertanto, il bene entra nel patrimonio del fiduciario e può essere confiscato per i reati da lui commessi, essendo irrilevanti gli accordi interni con il fiduciante.

Ai fini della confisca, chi è considerato il proprietario del bene in caso di intestazione fiduciaria?
Il proprietario a tutti gli effetti è il fiduciario, cioè la persona a cui il bene è formalmente intestato. La legge considera questo tipo di operazione un’interposizione reale, dove il trasferimento della proprietà è effettivo e non simulato.

Il proprietario sostanziale (fiduciante) può opporsi alla confisca sostenendo di essere un terzo estraneo ai fatti?
No, specialmente se, come nel caso di specie, è coimputato per gli stessi reati. La Corte ha chiarito che il ricorrente non poteva essere qualificato come terzo, e le sue pretese sulla proprietà del bene sono questioni di natura civilistica, non opponibili nel procedimento penale di sequestro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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