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Interrogatorio preventivo: Cassazione annulla arresti

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di arresti domiciliari per la mancata esecuzione dell’interrogatorio preventivo dell’indagato, reso obbligatorio da una recente riforma. La sentenza stabilisce che tale omissione costituisce una nullità insanabile che il Tribunale del Riesame non può correggere, comportando l’immediata revoca della misura e la liberazione della persona coinvolta.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Interrogatorio Preventivo: La Cassazione Annulla gli Arresti se Omesso

Una recente e fondamentale sentenza della Corte di Cassazione ha rafforzato le garanzie difensive nel procedimento penale, stabilendo che l’omissione dell’interrogatorio preventivo dell’indagato, ove obbligatorio, determina la nullità insanabile della misura cautelare. Questa decisione chiarisce l’impatto della Legge n. 114 del 2024, che ha introdotto il contraddittorio anticipato come regola generale prima dell’applicazione di misure restrittive della libertà personale.

I Fatti di Causa

Il caso riguardava un dipendente di una Camera di Commercio, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per reati di corruzione. L’ordinanza era stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) dopo l’entrata in vigore della nuova legge che impone l’interrogatorio preventivo. Tuttavia, il GIP non aveva proceduto a sentire l’indagato prima di disporre la misura.

Il GIP aveva motivato la sua decisione basandosi esclusivamente sul pericolo di reiterazione del reato (art. 274, lett. c), c.p.p.). La difesa dell’indagato ha impugnato l’ordinanza davanti al Tribunale del Riesame, sostenendo la nullità del provvedimento per violazione della nuova disciplina sull’interrogatorio preventivo. Il Tribunale del Riesame ha rigettato l’istanza, e il caso è quindi giunto all’attenzione della Corte di Cassazione.

La Riforma e l’Obbligo dell’Interrogatorio Preventivo

L’art. 291, comma 1-quater, del codice di procedura penale, introdotto dalla L. 114/2024, stabilisce una regola fondamentale: prima di disporre una misura cautelare, il giudice deve procedere all’interrogatorio della persona sottoposta alle indagini. Questo principio mira a garantire un contraddittorio anticipato, permettendo all’indagato di fornire la propria versione dei fatti prima che la sua libertà venga limitata.

Esistono delle eccezioni. L’interrogatorio può essere omesso solo se sussistono specifiche e gravi esigenze cautelari:
1. Pericolo di inquinamento probatorio (art. 274, lett. a)).
2. Pericolo di fuga (art. 274, lett. b)).
3. Pericolo di reiterazione del reato (art. 274, lett. c)), ma solo per un catalogo di delitti di particolare gravità (es. mafia, terrorismo, violenza personale), tra cui non rientrava la corruzione contestata nel caso di specie.

Poiché il GIP aveva ravvisato solo il pericolo di reiterazione per un reato non incluso nelle eccezioni, era legalmente obbligato a convocare l’indagato per l’interrogatorio prima di decidere.

La Decisione della Cassazione e la Nullità dell’Ordinanza

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente le ragioni della difesa. Ha chiarito che l’omissione dell’interrogatorio preventivo costituisce una violazione delle norme sull’intervento dell’indagato nel procedimento, dando luogo a una nullità di ordine generale a regime intermedio (art. 178, lett. c), c.p.p.).

Questo vizio, definito ‘genetico’, inficia la validità stessa dell’ordinanza cautelare fin dalla sua origine. La Corte ha sottolineato che tale nullità deve essere eccepita con la richiesta di riesame, come correttamente fatto dalla difesa.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Suprema Corte sono state nette e precise. In primo luogo, hanno stabilito che la nuova disciplina si applica a tutte le ordinanze emesse dopo la sua entrata in vigore, indipendentemente dalla data in cui il Pubblico Ministero aveva formulato la richiesta. Il giudice, al momento della decisione, è tenuto ad applicare la legge vigente.

In secondo luogo, la Corte ha respinto la tesi del Tribunale del Riesame, il quale aveva tentato di ‘sanare’ la mancanza dell’interrogatorio ravvisando d’ufficio un pericolo di inquinamento probatorio che il GIP non aveva menzionato. La Cassazione ha chiarito che il potere del Riesame di integrare la motivazione non si estende fino a correggere un vizio procedurale così fondamentale. L’omissione dell’interrogatorio è un errore nel procedimento di formazione dell’atto (un error in procedendo) che ne determina l’invalidità ab origine, non un semplice difetto di motivazione. Il Riesame non può, ex post, trovare una giustificazione per derogare a un obbligo di legge che il GIP aveva già violato.

Infine, la Corte ha ribadito che la generica modalità ‘occulta’ di commissione di un reato (come la corruzione) non integra di per sé il concreto e attuale pericolo di inquinamento probatorio richiesto dalla legge per omettere l’interrogatorio.

Conclusioni

Con questa sentenza, la Corte di Cassazione ha tracciato una linea invalicabile a tutela del diritto di difesa. L’interrogatorio preventivo non è una mera formalità, ma un presupposto oggettivo per l’emissione della misura cautelare, derogabile solo nei casi tassativamente previsti dalla legge. La sua omissione non può essere sanata in un momento successivo dal Tribunale del Riesame. La conseguenza è drastica e inevitabile: l’annullamento senza rinvio dell’ordinanza e l’immediata liberazione dell’indagato. Questa decisione rappresenta un importante monito per i giudici a rispettare scrupolosamente le nuove garanzie procedurali, pena l’invalidità dei loro provvedimenti.

Quando è obbligatorio l’interrogatorio preventivo prima di applicare una misura cautelare?
L’interrogatorio preventivo è sempre obbligatorio, a meno che non sussista un pericolo di inquinamento delle prove, un pericolo di fuga, oppure un pericolo di reiterazione di reati di particolare gravità, specificamente elencati dalla legge (come quelli di cui all’art. 407, comma 2, lett. a) c.p.p. o commessi con armi o violenza).

Cosa succede se il giudice omette l’interrogatorio preventivo quando era obbligatorio?
L’omissione dell’interrogatorio preventivo obbligatorio causa la nullità dell’ordinanza che dispone la misura cautelare. Si tratta di una nullità ‘a regime intermedio’, che deve essere eccepita dalla difesa con la richiesta di riesame.

Il Tribunale del Riesame può ‘correggere’ la mancata effettuazione dell’interrogatorio da parte del GIP?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il Tribunale del Riesame non ha il potere di sanare questo vizio. Se l’interrogatorio era obbligatorio e non è stato fatto, l’ordinanza è nulla, e il Riesame non può far altro che annullarla, non potendo integrare la motivazione ravvisando a posteriori una causa di deroga che il GIP non aveva indicato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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