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Interrogatorio di garanzia: quando va trasmesso?

La Corte di Cassazione chiarisce i presupposti per la trasmissione dell’interrogatorio di garanzia al Tribunale del riesame. Confermando la custodia cautelare per un indagato per traffico di stupefacenti, la Corte ha stabilito che la trasmissione del verbale non è automatica. È onere della difesa indicare specificamente gli elementi oggettivamente favorevoli contenuti nell’atto, la cui mera contestazione delle accuse non è sufficiente a far scattare l’obbligo. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per manifesta infondatezza.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Interrogatorio di Garanzia: Obbligo di Trasmissione al Riesame Solo se Favorevole

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 621/2025, affronta una questione cruciale della procedura penale: l’obbligo di trasmettere il verbale dell’interrogatorio di garanzia al Tribunale del riesame. Questo provvedimento chiarisce che tale obbligo non è automatico, ma sorge solo a precise condizioni, ponendo un onere specifico sulla difesa dell’indagato. Il caso esaminato riguardava un ricorso contro un’ordinanza che confermava la custodia cautelare in carcere per detenzione di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.

I Fatti del Caso

Un soggetto veniva sottoposto a custodia cautelare in carcere con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di oltre settantasette chilogrammi di hashish, rinvenuti a bordo del veicolo da lui condotto. Il Tribunale del riesame confermava la misura restrittiva.

Avverso tale ordinanza, la difesa proponeva ricorso per Cassazione, lamentando la violazione dell’art. 309, comma 5, del codice di procedura penale. Il motivo del ricorso si fondava sulla mancata trasmissione, da parte dell’autorità procedente, del verbale dell’interrogatorio di garanzia reso dall’indagato. Secondo il ricorrente, tale atto costituiva un elemento favorevole sopravvenuto, la cui omissione avrebbe dovuto comportare l’inefficacia della misura cautelare, ai sensi del comma 10 dello stesso articolo.

La Decisione della Corte e l’obbligo di trasmissione dell’interrogatorio di garanzia

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza, rigettando completamente la tesi difensiva. Gli Ermellini hanno ribadito un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità: l’interrogatorio di garanzia rientra tra gli “elementi favorevoli sopravvenuti” la cui trasmissione è obbligatoria solo a determinate condizioni.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che, per far scattare l’obbligo di trasmissione, non è sufficiente che l’atto esista. È necessario che esso contenga elementi oggettivamente favorevoli alla posizione dell’indagato. Una semplice contestazione delle accuse o una generica dichiarazione di innocenza non sono sufficienti a conferire all’atto tale natura.

Inoltre, la giurisprudenza impone alla difesa un onere di specificazione: nel ricorso al Tribunale del riesame, l’avvocato deve indicare puntualmente quali siano gli elementi favorevoli contenuti nel verbale e perché questi sarebbero idonei a determinare la revoca o la modifica della misura cautelare. Nel caso di specie, la difesa non aveva fornito tali specificazioni.

La Suprema Corte ha aggiunto che il contenuto dell’interrogatorio era già stato sintetizzato nell’ordinanza cautelare genetica, e la difesa non aveva addotto alcuna circostanza ulteriore, obiettivamente vantaggiosa, che emergesse dal verbale integrale. Infine, i giudici hanno sottolineato che il difensore avrebbe potuto facilmente acquisire copia del verbale e produrlo direttamente al Tribunale del riesame, trattandosi di un atto a cui aveva pieno diritto di accesso, superando così l’eventuale inerzia dell’autorità procedente.

Le Conclusioni

Questa sentenza rafforza un principio fondamentale nel procedimento di riesame delle misure cautelari. La mancata trasmissione di un atto non è, di per sé, causa di inefficacia automatica della misura. La difesa ha un ruolo attivo: deve non solo eccepire l’omissione, ma anche e soprattutto dimostrare la rilevanza e la natura favorevole dell’atto non trasmesso. L’interrogatorio di garanzia non è presunto favorevole; la sua valenza difensiva deve essere concreta, oggettiva e chiaramente argomentata. La decisione, pertanto, conferma che il rispetto delle garanzie procedurali deve essere bilanciato con la necessità di evitare impugnazioni pretestuose e puramente formali.

L’interrogatorio di garanzia deve essere sempre trasmesso al Tribunale del riesame?
No, la sua trasmissione è obbligatoria, ai sensi dell’art. 309, comma 5, c.p.p., solo quando abbia un contenuto oggettivamente favorevole all’indagato e non si limiti alla mera contestazione delle accuse.

Chi deve dimostrare che il contenuto dell’interrogatorio è favorevole all’indagato?
È onere della difesa indicare specificamente nel ricorso al Tribunale del riesame quali siano gli elementi favorevoli contenuti nell’atto e perché sarebbero idonei a comportare la revoca della misura cautelare.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene giudicato manifestamente infondato?
Come previsto dall’art. 616 c.p.p., il ricorso viene dichiarato inammissibile e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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