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Interesse ad impugnare: quando non basta l’uso del bene

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una persona che, pur essendo l’utilizzatrice di un bene sequestrato, non ne era la proprietaria. La decisione si fonda sulla mancanza di un concreto e attuale interesse ad impugnare, poiché l’eventuale annullamento del sequestro non avrebbe comportato la restituzione del bene in suo favore. La sentenza distingue nettamente tra la legittimazione a ricorrere, riconosciuta all’indagato, e l’interesse ad agire, che richiede un vantaggio pratico e giuridicamente rilevante.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Interesse ad Impugnare: la Cassazione chiarisce i limiti del ricorso contro il sequestro

Una recente sentenza della Corte di Cassazione Penale ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: per contestare un provvedimento giudiziario non basta essere titolari del diritto di farlo, ma è necessario avere anche un interesse ad impugnare che sia concreto, attuale e giuridicamente rilevante. Il caso in esame riguardava il sequestro preventivo di una piazzola e dei relativi manufatti all’interno di un campeggio, ma le conclusioni della Corte hanno una portata ben più ampia.

I Fatti di Causa

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari aveva disposto il sequestro preventivo di un’area all’interno di un campeggio, inclusi i manufatti su di essa realizzati. Le ipotesi di reato contestate erano diverse violazioni urbanistiche e paesaggistiche. Contro tale provvedimento, la persona che utilizzava in via esclusiva l’immobile, socia della cooperativa proprietaria dell’intero complesso, proponeva istanza di riesame, che veniva rigettata. Successivamente, ricorreva per Cassazione, lamentando vizi di motivazione e violazioni di legge.

La Decisione della Corte: Inammissibilità per Carenza di Interesse

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza nemmeno entrare nel merito delle censure. La ragione è puramente processuale ma di cruciale importanza: la ricorrente, pur essendo la persona sottoposta a indagini e l’utilizzatrice del bene, non ne era la proprietaria. Di conseguenza, le mancava un interesse concreto e attuale a ottenere l’annullamento del sequestro.

Legittimazione vs. Interesse ad Impugnare: Una Distinzione Chiave

La Corte ha spiegato la differenza fondamentale tra due concetti:
1. Legittimazione ad impugnare: È l’idoneità, che la legge conferisce a determinati soggetti (in questo caso, l’indagato), a proporre un’impugnazione.
2. Interesse ad impugnare: È il requisito ulteriore secondo cui l’impugnazione deve essere finalizzata a ottenere un risultato pratico vantaggioso per chi la propone. Non può essere un mero esercizio teorico.

Nel caso di specie, la ricorrente era certamente legittimata a impugnare in qualità di indagata. Tuttavia, le mancava l’interesse, perché l’eventuale annullamento del provvedimento di sequestro non avrebbe potuto portare alla restituzione del bene in suo favore, essendo la proprietà in capo a un soggetto terzo (la cooperativa). Il suo desiderio di tornare a utilizzare il bene è stato qualificato come un mero ‘interesse di fatto’, insufficiente a sostenere un’azione giudiziaria.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un consolidato orientamento giurisprudenziale. L’impugnazione è uno strumento processuale per eliminare un provvedimento pregiudizievole e ottenere una situazione pratica più vantaggiosa. Se questo risultato pratico non è raggiungibile, l’impugnazione è priva del suo scopo e diventa inammissibile. La legge processuale, infatti, non consente l’esercizio di un diritto di impugnazione che miri solo a una ‘correzione teorica’ della decisione, senza alcun effetto pratico sulla posizione giuridica del soggetto. L’interesse che la legge tutela deve essere concreto, correlato agli effetti diretti del provvedimento e attuale. Poiché la restituzione del bene sequestrato può essere disposta solo in favore del proprietario o di chi ne abbia diritto, l’utilizzatrice di fatto, non avendo titolo per ottenerla, perseguiva un interesse non tutelabile in quella sede.

Conclusioni

Questa sentenza offre un’importante lezione pratica: prima di intraprendere un’azione legale contro un provvedimento di sequestro, è essenziale valutare non solo se si rientra tra i soggetti a cui la legge consente di ricorrere, ma anche e soprattutto quale sia il beneficio concreto e giuridicamente ottenibile dall’eventuale accoglimento del ricorso. Essere utilizzatori o possessori di un bene non equivale a esserne proprietari, e questa distinzione ha conseguenze determinanti sul piano processuale. L’assenza di un interesse qualificato, inteso come la possibilità di ottenere un vantaggio giuridico tangibile, rende l’impugnazione un’azione sterile e, come in questo caso, inammissibile.

Chi può impugnare un decreto di sequestro preventivo?
In linea di principio, il diritto di impugnazione è conferito dalla legge all’indagato, al proprietario del bene sequestrato e a chiunque sia titolare di un diritto reale o personale di godimento sul bene stesso.

È sufficiente essere l’utilizzatore di un bene per avere interesse a impugnarne il sequestro?
No. Secondo la sentenza in esame, non è sufficiente. È necessario possedere un ‘interesse ad impugnare’ concreto e attuale. Questo significa che l’annullamento del sequestro deve poter portare a un vantaggio pratico per chi ricorre, come la restituzione del bene. Se l’utilizzatore non è proprietario, non può ottenere la restituzione, e il suo interesse è considerato di mero fatto e non giuridicamente tutelabile ai fini dell’impugnazione.

Qual è la differenza tra ‘legittimazione’ e ‘interesse’ ad impugnare?
La ‘legittimazione’ è il titolo formale che la legge conferisce a un soggetto per proporre un’impugnazione (ad esempio, essere l’indagato). L”interesse’ è il requisito sostanziale che richiede che l’impugnazione sia idonea a produrre un risultato favorevole, concreto e attuale per chi agisce. Un soggetto può essere legittimato ma non avere interesse, il che rende la sua impugnazione inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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