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Interesse a impugnare: quando si può ricorrere?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una persona che occupava abusivamente un immobile sequestrato. La sentenza chiarisce che per contestare un sequestro è necessario dimostrare un ‘interesse a impugnare’ concreto, basato su un titolo giuridico che giustifichi la richiesta di restituzione del bene, interesse che manca nel caso di occupazione senza titolo.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Interesse a Impugnare: Chi Può Contestare un Sequestro Preventivo?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8110/2025, affronta un tema cruciale della procedura penale: la definizione dei presupposti per poter contestare un provvedimento di sequestro. La decisione ribadisce un principio fondamentale: per avere il diritto di opporsi, non basta essere coinvolti nel procedimento, ma è necessario dimostrare un interesse a impugnare che sia concreto, attuale e giuridicamente rilevante. Questo significa avere un titolo legittimo che giustifichi la richiesta di restituzione del bene.

I Fatti del Caso: Occupazione Abusiva e Ricorso

Il caso ha origine dal sequestro preventivo di un alloggio di proprietà di un ente religioso, occupato abusivamente da una donna. L’indagata, vedendosi privata della disponibilità dell’immobile, presentava un’istanza di riesame al Tribunale competente, chiedendo l’annullamento del sequestro. Il Tribunale del riesame, tuttavia, dichiarava la sua richiesta inammissibile per carenza di interesse, evidenziando come la donna non avesse alcun titolo (es. contratto di locazione, comodato, assegnazione) per occupare l’alloggio. Di conseguenza, non poteva vantare un diritto alla sua restituzione.

Non soddisfatta, la ricorrente si rivolgeva alla Corte di Cassazione, sollevando diverse questioni, tra cui il presunto difetto di legittimazione del querelante e la mancata considerazione di uno stato di necessità. La sua difesa si basava sull’idea di avere un possesso legittimo e, quindi, un interesse diretto all’annullamento del sequestro.

Le Motivazioni della Cassazione sul Concetto di Interesse a Impugnare

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, definendolo inammissibile e aspecifico. I giudici hanno sottolineato che la ricorrente non ha adeguatamente contestato il punto centrale della decisione del Tribunale del riesame: la totale assenza di un interesse a impugnare. La Corte, richiamando la sua consolidata giurisprudenza, ha chiarito che nei procedimenti relativi a misure cautelari reali, come il sequestro, l’interesse a ricorrere è strettamente legato alla possibilità di ottenere la restituzione del bene.

Perché un’impugnazione sia ammissibile, l’indagato che non è proprietario del bene deve dimostrare di avere una relazione qualificata con la cosa sequestrata. È suo onere indicare gli elementi di fatto e di diritto che fondano tale relazione, spiegando perché, in caso di dissequestro, il bene dovrebbe essere restituito proprio a lui. Nel caso specifico, l’occupazione era abusiva, ovvero avvenuta senza alcun titolo giuridico. Di conseguenza, la ricorrente non poteva vantare alcun diritto alla restituzione dell’immobile, il quale, in caso di annullamento del sequestro, sarebbe tornato nella legittima disponibilità del proprietario, l’ente religioso.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa sentenza rafforza un principio cardine della procedura penale: non si può agire in giudizio per tutelare un interesse astratto o una mera situazione di fatto illegittima. L’interesse a impugnare deve essere concreto e basarsi su una posizione giuridica meritevole di tutela. Chi occupa un immobile senza titolo non acquisisce, per questo solo fatto, il diritto di contestare le misure cautelari che lo riguardano, poiché non ha alcun diritto alla restituzione che possa essere pregiudicato dal sequestro. La decisione serve quindi da monito: l’accesso agli strumenti di tutela giurisdizionale è subordinato alla dimostrazione di una legittima pretesa, e non può essere utilizzato per perpetuare situazioni di illegalità.

Chi può presentare un’istanza di riesame contro un sequestro preventivo?
Può farlo non solo il proprietario del bene, ma chiunque possa dimostrare di avere un interesse concreto e attuale alla restituzione della cosa. Tale interesse deve fondarsi su una relazione giuridica o di fatto tutelata dalla legge, che giustifichi la richiesta di restituzione in proprio favore.

L’occupante abusivo di un immobile ha l’interesse a impugnare il sequestro dello stesso?
No. Secondo la sentenza, l’occupante che non dispone di alcun titolo legittimo (come un contratto di locazione o un’assegnazione formale) non ha un interesse giuridicamente protetto alla restituzione del bene. Pertanto, una sua istanza di riesame viene dichiarata inammissibile per carenza di interesse.

Cosa deve dimostrare chi impugna un provvedimento di sequestro senza essere proprietario del bene?
Deve indicare, a pena di inammissibilità, le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la sua relazione con la cosa sequestrata. Deve provare perché quella relazione gli darebbe diritto alla restituzione del bene qualora il sequestro venisse annullato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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