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Inefficacia confisca: i termini perentori del rinvio

La Corte di Cassazione ha annullato una confisca di prevenzione per superamento dei termini. La sentenza chiarisce che il termine di un anno e sei mesi per la decisione in sede di rinvio decorre ex novo dal deposito della sentenza di annullamento, determinando l’inefficacia della confisca se non rispettato.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inefficacia Confisca: la Cassazione Fissa i Termini Perentori nel Giudizio di Rinvio

Il rispetto dei termini processuali è un pilastro fondamentale dello stato di diritto, garantendo certezza e celerità. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio in materia di misure di prevenzione, chiarendo le conseguenze del ritardo nella definizione del giudizio di rinvio e la conseguente inefficacia della confisca. La decisione sottolinea che il termine di un anno e sei mesi, previsto dalla legge per la Corte d’Appello, decorre ex novo dal deposito della sentenza di annullamento della Cassazione e la sua violazione comporta la perdita di efficacia della misura patrimoniale, con la restituzione dei beni all’avente diritto.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un decreto di confisca di prevenzione emesso dal Tribunale nei confronti di alcuni beni immobili. La Corte d’Appello confermava il provvedimento. La parte interessata, tuttavia, ricorreva in Cassazione, la quale annullava la decisione della Corte d’Appello, rinviando il caso per un nuovo esame.

La sentenza di annullamento con rinvio veniva depositata il 23 aprile 2020. La Corte d’Appello, come giudice del rinvio, teneva l’udienza in camera di consiglio il 21 gennaio 2022, ma depositava il nuovo decreto di conferma della confisca solo il 5 settembre 2023. La ricorrente ha quindi nuovamente adito la Cassazione, lamentando proprio l’eccessivo lasso di tempo trascorso, che avrebbe determinato la sopravvenuta inefficacia della misura.

L’Inefficacia della Confisca per Superamento dei Termini

Il cuore della questione giuridica risiede nell’interpretazione dell’art. 27, comma 6, del D.Lgs. 159/2011 (Codice Antimafia). Questa norma stabilisce che il procedimento di appello per le misure di prevenzione deve essere definito entro un anno e sei mesi. La difesa ha sostenuto che questo termine, nel giudizio di rinvio, dovesse essere calcolato a partire dal deposito della sentenza della Cassazione che annulla la precedente decisione.

Secondo questo calcolo, il termine ultimo per il deposito del nuovo provvedimento della Corte d’Appello scadeva il 23 ottobre 2021. Poiché il decreto è stato depositato quasi due anni dopo, la confisca avrebbe perso ogni efficacia giuridica. La difesa ha evidenziato come neanche l’applicazione di eventuali periodi di sospensione previsti dalla legge avrebbe potuto sanare un ritardo così marcato.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto pienamente la tesi difensiva, affermando principi di fondamentale importanza. In primo luogo, ha confermato che, in caso di annullamento con rinvio, il termine di un anno e sei mesi per la definizione del giudizio d’appello decorre nuovamente e per intero dal momento del deposito della sentenza rescindente della Cassazione. Non è possibile, quindi, sommare il tempo già trascorso nella precedente fase di appello.

In secondo luogo, e questo è un punto cruciale, la Corte ha ribadito che un provvedimento giurisdizionale acquista esistenza giuridica non al momento della decisione in camera di consiglio, ma solo con il suo deposito in cancelleria. È questa la data che segna il momento perfezionativo dell’atto e che deve essere presa come riferimento per il calcolo del termine (il cosiddetto dies ad quem). Risultava pertanto irrilevante che la Corte d’Appello avesse assunto la sua decisione il 21 gennaio 2022, poiché il deposito, avvenuto il 5 settembre 2023, era palesemente tardivo.

La Cassazione ha calcolato che il termine massimo era scaduto il 23 ottobre 2021. Il ritardo ha quindi determinato l’inefficacia della confisca disposta in primo grado. Di conseguenza, la Corte ha annullato senza rinvio il decreto impugnato, dichiarando la perdita di efficacia della misura e ordinando l’immediata restituzione dei beni confiscati all’avente diritto.

Le Conclusioni

Questa sentenza rafforza un principio di garanzia essenziale: le misure che incidono sui diritti patrimoniali, come la confisca di prevenzione, devono essere definite entro tempi certi e ragionevoli. Il superamento dei termini perentori stabiliti dal legislatore non è una mera irregolarità, ma una violazione che determina la caducazione della misura stessa. La decisione chiarisce in modo inequivocabile che il momento del deposito del provvedimento è l’unico rilevante ai fini del rispetto dei termini, ponendo un freno a possibili ritardi procedurali e garantendo la certezza del diritto per i cittadini coinvolti in questi delicati procedimenti.

Da quale momento decorre il termine di un anno e sei mesi per la definizione del giudizio d’appello dopo un annullamento con rinvio da parte della Cassazione?
Il termine decorre ‘ex novo’, cioè inizia a contarsi da capo, a partire dalla data di deposito della sentenza della Corte di Cassazione che ha disposto l’annullamento con rinvio.

Ai fini del rispetto dei termini processuali, conta la data della decisione in camera di consiglio o quella del deposito del provvedimento?
Conta esclusivamente la data del deposito del provvedimento motivato in cancelleria. È solo con il deposito che l’atto giurisdizionale acquista esistenza giuridica e si perfeziona.

Cosa accade se la Corte d’Appello, nel giudizio di rinvio, deposita la sua decisione oltre il termine di un anno e sei mesi?
Il superamento di tale termine perentorio comporta la sopravvenuta inefficacia della confisca disposta in primo grado. Di conseguenza, la misura perde validità e i beni devono essere restituiti all’avente diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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