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Indebita compensazione: la competenza è del luogo

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2794/2024, ha risolto un conflitto di competenza territoriale in un caso di indebita compensazione. La Corte ha stabilito che il reato si consuma nel momento e nel luogo in cui viene presentato l’ultimo modello F24 contenente la compensazione illecita, e non nel luogo di accertamento del reato. Di conseguenza, la competenza a giudicare spetta all’autorità giudiziaria del luogo dove è stato effettuato il pagamento tramite F24.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Indebita Compensazione: la Cassazione Fa Chiarezza sulla Competenza Territoriale

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha affrontato una questione cruciale per i reati fiscali, in particolare per l’indebita compensazione. La decisione chiarisce definitivamente dove deve essere celebrato il processo quando un contribuente utilizza crediti inesistenti per non versare le imposte. La risposta risiede nel luogo di presentazione dell’ultimo modello F24, un principio che consolida un orientamento giurisprudenziale specifico e fornisce certezza giuridica agli operatori del settore.

I Fatti di Causa

Il caso nasce da un’indagine a carico del legale rappresentante di una società con sede legale nel milanese. L’accusa era quella di aver commesso il reato di indebita compensazione per l’anno d’imposta 2019, utilizzando crediti fiscali inesistenti per azzerare i debiti verso l’erario. La particolarità della vicenda risiedeva nel fatto che l’ultimo modello F24, con cui era stata formalizzata la compensazione illecita, era stato presentato presso una filiale di banca ad Avellino.

Questa circostanza ha generato un conflitto di competenza territoriale. Il Tribunale di Milano, dove ha sede la società, riteneva che la competenza dovesse essere radicata ad Avellino, luogo di presentazione del modello di pagamento. La difesa dell’imputato sosteneva la stessa tesi. Si è quindi reso necessario l’intervento della Corte di Cassazione per dirimere la questione.

La Questione Giuridica sull’Indebita Compensazione

Il cuore del problema legale era stabilire il momento e il luogo di consumazione del reato di indebita compensazione previsto dall’art. 10-quater del D.Lgs. 74/2000. Esistevano due principali orientamenti interpretativi:

1. Reato Omissivo Istantaneo: Secondo una tesi minoritaria, il delitto avrebbe natura di reato omissivo istantaneo. La competenza, in questo caso, non potendo essere legata al luogo di consumazione (che può avvenire in qualsiasi sportello d’Italia), dovrebbe essere determinata dal criterio sussidiario del luogo di accertamento del reato (in questo caso, Milano).
2. Consumazione con la Presentazione dell’F24: L’orientamento prevalente, invece, qualifica il reato come una condotta attiva e decettiva. La condotta non è un semplice ‘non pagare’, ma un ‘non pagare perché si simula un credito inesistente’. Questo comportamento ingannevole si perfeziona nel momento esatto in cui il modello F24 viene presentato all’intermediario (banca, posta, ecc.), realizzando così il mancato versamento. Se ci sono più compensazioni, il reato si consuma con la presentazione dell’ultimo F24.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha aderito con fermezza al secondo orientamento, rigettando la tesi del reato omissivo istantaneo. I giudici hanno chiarito che l’indebita compensazione non è una mera omissione, ma una condotta attiva e strutturata. L’utilizzo del modello F24 è l’atto con cui si perfeziona la condotta decettiva del contribuente, portando a compimento il mancato versamento delle somme dovute.

La Corte ha sottolineato che il delitto si consuma al momento della presentazione dell’ultimo modello F24 relativo all’anno d’imposta interessato. Le operazioni successive, come il mancato aggiornamento del cassetto fiscale da parte dell’Amministrazione Finanziaria, sono irrilevanti ai fini della consumazione, poiché hanno un valore meramente ricognitivo.

Inoltre, la sentenza ha ribadito che il reato di indebita compensazione può essere a consumazione prolungata, ma non permanente. Ciò significa che può essere realizzato con più condotte (più presentazioni di F24), ma ciascuna di esse è autonoma e distinta. Il momento consumativo, che fissa la competenza, coincide con l’ultima di queste condotte.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha dichiarato la competenza del Tribunale di Avellino, poiché è in quella circoscrizione che è stato presentato l’ultimo modello F24, atto con cui si è consumato il reato. Questa decisione ha importanti implicazioni pratiche: fornisce un criterio chiaro e univoco per determinare il giudice competente nei casi di indebita compensazione, ancorando la giurisdizione a un dato oggettivo e facilmente verificabile come il luogo di presentazione del modello di pagamento. Si consolida così un principio di certezza del diritto fondamentale per la difesa e per l’accusa nei procedimenti per reati fiscali.

Quando si considera consumato il reato di indebita compensazione?
Il reato si consuma nel momento in cui viene presentato l’ultimo modello F24 relativo all’anno d’imposta interessato, con il quale si utilizza in compensazione un credito inesistente o non spettante.

Come si determina la competenza territoriale per il reato di indebita compensazione?
La competenza territoriale è determinata dal luogo in cui è stato presentato l’ultimo modello F24 contenente la compensazione illecita. Il processo deve quindi svolgersi davanti al tribunale di quella circoscrizione geografica.

Il reato di indebita compensazione è un reato omissivo o a condotta attiva?
Secondo la Corte di Cassazione, si tratta di un reato a condotta attiva. Non consiste in un semplice ‘non versare’, ma nell’attuare un comportamento decettivo mediante l’utilizzo del modello F24 per compensare debiti con crediti fittizi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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