LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Incidente stradale: la Cassazione chiarisce il concetto

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza con l’aggravante di aver causato un incidente stradale. L’incidente consisteva nell’aver urtato un cartello stradale. La Corte ha ribadito che per ‘incidente stradale’ si intende qualsiasi avvenimento inatteso che turbi il normale svolgimento della circolazione, anche senza il coinvolgimento di terzi, confermando così la condanna.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Incidente stradale: anche urtare un cartello lo è secondo la Cassazione

La nozione di incidente stradale è fondamentale nel contesto del reato di guida in stato di ebbrezza, poiché la sua presenza costituisce un’aggravante che inasprisce notevolmente la pena. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 7205 del 2024, è tornata sul tema, chiarendo che anche l’urto contro un oggetto fisso, come un cartello, senza il coinvolgimento di altri veicoli, integra pienamente tale concetto. Analizziamo insieme la decisione.

I fatti del caso

Un automobilista veniva fermato per un controllo da una pattuglia dei Carabinieri, attirata da un sinistro appena avvenuto. L’uomo, alla guida della sua autovettura, aveva urtato un cartello stradale luminoso. Sottoposto ad accertamenti con etilometro, risultava positivo, manifestando evidenti sintomi di ebbrezza alcolica.
Sia in primo grado, con rito abbreviato, che in appello, l’uomo veniva condannato per il reato di guida in stato di ebbrezza, con l’applicazione di due aggravanti: aver commesso il fatto in orario notturno (tra le 22 e le 7) e aver provocato un incidente stradale.

I motivi del ricorso e la definizione di incidente stradale

L’imputato, tramite il suo difensore, proponeva ricorso per cassazione basandosi su due motivi principali. Il primo, di natura procedurale, contestava la celebrazione del giudizio d’appello con il cosiddetto ‘rito cartolare’ pandemico, ritenuto lesivo del diritto di difesa.
Il secondo motivo, di natura sostanziale e di maggior interesse, contestava l’errata applicazione della legge penale. Secondo la difesa, la condotta del proprio assistito non poteva integrare il concetto di incidente stradale, in quanto l’urto contro il cartello non aveva causato alcuna alterazione della circolazione stradale né aveva coinvolto terzi. Di conseguenza, l’aggravante non avrebbe dovuto essere applicata.

La decisione della Cassazione sull’incidente stradale

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, rigettando entrambe le censure.
Per quanto riguarda l’aspetto procedurale, i giudici hanno chiarito che una proroga legislativa aveva esteso la validità del rito cartolare fino al 30 giugno 2024, rendendo la procedura seguita dalla Corte d’Appello pienamente legittima.
Sul punto centrale della controversia, ovvero la definizione di incidente stradale, la Cassazione ha confermato il suo orientamento consolidato, rigettando la visione restrittiva proposta dalla difesa.

Le motivazioni della Corte

La Corte ha ribadito che per ‘incidente stradale’ deve intendersi ‘qualsiasi avvenimento inatteso che, interrompendo il normale svolgimento della circolazione, possa provocare pericolo alla collettività’. Questa definizione ha una portata molto ampia. Non è necessario che vi sia il coinvolgimento di altri veicoli o persone, né che si verifichino danni a terzi. È sufficiente che si produca una ‘qualsiasi turbativa del traffico’, anche solo potenziale, per integrare l’aggravante.
I giudici hanno richiamato precedenti sentenze in cui era stata riconosciuta la sussistenza dell’incidente anche nel caso di un motociclista che aveva perso il controllo del mezzo finendo fuori strada. L’urto contro un cartello luminoso, causato dalla perdita di controllo del veicolo dovuta allo stato di ebbrezza, rappresenta a tutti gli effetti un evento anomalo e imprevedibile che altera la regolarità della circolazione e crea una situazione di pericolo.

Le conclusioni

La sentenza consolida un principio di diritto importante: la nozione di incidente stradale ai fini dell’aggravante della guida in stato di ebbrezza è molto ampia e non si limita ai soli sinistri con collisione tra veicoli o investimento di persone. Anche l’uscita di strada autonoma o l’urto contro elementi della carreggiata sono sufficienti a far scattare l’aumento di pena. Questa interpretazione mira a sanzionare più severamente qualsiasi condotta di guida alterata che si traduca in una concreta perdita di controllo del veicolo, materializzando così quel pericolo per la sicurezza pubblica che la norma intende prevenire.

Quando un evento può essere considerato un ‘incidente stradale’ ai fini dell’aggravante per guida in stato di ebbrezza?
Secondo la Corte di Cassazione, per incidente stradale si intende qualsiasi avvenimento inatteso che interrompe il normale svolgimento della circolazione e può provocare pericolo alla collettività. Non è necessario il coinvolgimento di altri veicoli o persone.

L’urto di un veicolo contro un cartello stradale, senza coinvolgere altri, costituisce un incidente stradale?
Sì. La Corte ha confermato che anche l’urto contro un oggetto fisso, come un cartello, integra la nozione di incidente stradale, poiché rappresenta una turbativa del traffico potenzialmente idonea a determinare danni.

La procedura d’appello scritta (rito cartolare) era legittima per i giudizi celebrati a inizio 2023?
Sì. La Corte ha specificato che il termine per l’applicazione delle nuove norme sul processo d’appello era stato prorogato al 30 giugno 2024, pertanto la celebrazione del giudizio secondo il rito cartolare pandemico era corretta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati