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Inammissibilità ricorso: quando mancano i documenti

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso in materia penale a causa della mancata allegazione di documenti cruciali (le querele). Tale omissione ha impedito alla Corte di valutare un punto decisivo per la procedibilità del reato di cui all’art. 570 c.p., portando alla condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso in Cassazione: Il Pericolo dei Documenti Mancanti

L’esito di un processo può dipendere non solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal rigoroso rispetto delle norme procedurali. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio, dichiarando l’inammissibilità del ricorso di un’imputata a causa di una grave carenza documentale. Questa decisione sottolinea l’importanza cruciale di presentare un fascicolo completo, pena la preclusione di ogni possibilità di esame nel merito.

I Fatti del Caso: Un Appello Incompleto

Una donna, condannata dalla Corte d’Appello di Roma per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare (previsto dall’art. 570 del codice penale), ha proposto ricorso per Cassazione. Tra le sue doglianze, vi era una questione legata a due querele, che a suo dire sarebbero state rimesse in date precedenti. La remissione di querela è un atto con cui la vittima del reato rinuncia a proseguire l’azione penale, estinguendo il reato stesso.

Tuttavia, la ricorrente ha commesso un errore procedurale fatale: non ha allegato al proprio ricorso i documenti relativi a tali querele. Questa omissione ha creato un vuoto probatorio insormontabile per la Suprema Corte.

La Decisione della Cassazione e l’Inammissibilità del Ricorso

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 14 aprile 2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito della colpevolezza o innocenza della ricorrente, ma si è fermata a un livello preliminare, ovvero alla verifica dei requisiti formali dell’atto di impugnazione. A causa della declaratoria di inammissibilità, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni alla base della decisione sono tanto semplici quanto rigorose. I giudici di legittimità hanno evidenziato che, in assenza delle querele menzionate, era impossibile per loro stabilire ‘se e in che misura’ tali atti potessero effettivamente precludere la procedibilità per il reato contestato. La Corte di Cassazione, infatti, giudica sulla base degli atti presenti nel fascicolo e non può integrare d’ufficio le carenze probatorie delle parti. La mancata produzione dei documenti essenziali ha reso il motivo di ricorso astratto e non verificabile, determinandone l’inevitabile inammissibilità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza funge da monito per tutti gli operatori del diritto. Dimostra che la preparazione di un ricorso, specialmente in Cassazione, richiede una precisione e una completezza assolute. Ogni affermazione deve essere supportata da prove documentali allegate all’atto, altrimenti rischia di essere considerata una mera enunciazione priva di valore. La conseguenza di una tale negligenza non è solo il rigetto del ricorso, ma anche l’imposizione di sanzioni economiche a carico del ricorrente. La diligenza nella raccolta e nella presentazione dei documenti non è un mero formalismo, ma un presupposto indispensabile per la tutela effettiva dei propri diritti in sede giudiziaria.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la ricorrente non ha allegato i documenti essenziali (le querele) a cui faceva riferimento, rendendo impossibile per la Corte valutare la fondatezza del motivo di impugnazione.

Quali sono state le conseguenze economiche per la ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Quale reato era oggetto del procedimento originario?
Il procedimento originario riguardava il reato previsto dall’art. 570 del codice penale, ovvero la violazione degli obblighi di assistenza familiare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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