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Inammissibilità ricorso: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso generico presentato da tre imputati contro una sentenza della Corte d’Appello. I motivi sono stati ritenuti aspecifici e meramente riproduttivi di censure già esaminate. La decisione comporta la condanna degli appellanti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso Generico: La Cassazione Fa Chiarezza

L’esito di un processo non dipende solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal modo in cui queste vengono presentate nelle sedi opportune. Un esempio lampante è il concetto di inammissibilità del ricorso generico, un principio fondamentale della procedura penale che la Corte di Cassazione ha recentemente ribadito con un’ordinanza. Questa decisione sottolinea l’importanza di formulare impugnazioni specifiche e dettagliate, pena l’impossibilità per il giudice di esaminare il caso nel merito. Analizziamo insieme questa pronuncia per capire le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Tre individui, condannati in secondo grado dalla Corte d’Appello di Brescia, hanno presentato ricorso per Cassazione avverso la sentenza. Le condanne riguardavano diversi reati, tra cui minaccia a pubblico ufficiale e la violazione dell’art. 340 del codice penale. Gli imputati, attraverso i loro difensori, hanno proposto motivi di ricorso congiunti, contestando vari aspetti della decisione di merito, dalla valutazione delle prove alla congruità della pena inflitta.

La Decisione della Corte sull’Inammissibilità del Ricorso Generico

La Suprema Corte, con una decisione netta, ha dichiarato tutti i ricorsi inammissibili. La conseguenza diretta di questa declaratoria non è stata solo la conferma della condanna, ma anche l’imposizione a ciascun ricorrente del pagamento delle spese processuali e del versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a un vaglio preliminare sulla qualità dei motivi di ricorso.

L’Importanza della Specificità dei Motivi

Il cuore della decisione risiede nella valutazione dei motivi d’appello come ‘indistintamente generici’ e ‘aspecifici’. Questo giudizio evidenzia un errore strategico comune: riproporre in Cassazione le stesse argomentazioni già presentate e respinte nei gradi di merito, senza attaccare specificamente la logica giuridica della sentenza impugnata. Un ricorso efficace deve individuare e contestare con precisione i vizi (di legge o di motivazione) del provvedimento, non limitarsi a una generica riaffermazione della propria tesi.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha motivato la sua decisione di inammissibilità del ricorso generico analizzando punto per punto le censure sollevate. I giudici hanno rilevato che i ricorsi erano meramente riproduttivi di doglianze già adeguatamente vagliate e disattese dal giudice di merito con argomenti giuridici corretti. Nello specifico, la Corte ha considerato generiche le contestazioni relative a:

* L’attendibilità della persona offesa e dei testimoni: I ricorrenti non hanno evidenziato vizi logici o giuridici nel ragionamento del giudice d’appello, ma si sono limitati a offrire una lettura alternativa delle prove.
* La configurabilità del reato ex art. 340 c.p.: Anche in questo caso, la critica era priva di specificità e non si confrontava con la motivazione della sentenza impugnata.
* L’affermazione di responsabilità per minaccia a pubblico ufficiale: I motivi si sono rivelati ripetitivi e non idonei a scalfire la coerenza della decisione di merito.
* L’adeguatezza della pena: La contestazione sul bilanciamento tra attenuanti generiche e recidiva è stata giudicata generica.
* Il beneficio della non menzione: La critica alla subordinazione del beneficio al pagamento di una provvisionale alla parte civile è stata parimenti ritenuta aspecifica.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza della Corte di Cassazione serve da monito fondamentale per la pratica legale. Dimostra che il successo di un’impugnazione dipende dalla sua capacità di essere un dialogo critico e specifico con la decisione che si contesta. Un ricorso che si limita a ripetere argomenti già sconfitti, senza individuare i precisi errori del giudice precedente, è destinato all’inammissibilità. Per gli imputati, ciò non solo preclude ogni possibilità di riforma della sentenza, ma comporta anche ulteriori e significative conseguenze economiche, come la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione alla Cassa delle ammende. La lezione è chiara: la precisione e la specificità non sono dettagli formali, ma l’essenza stessa di un ricorso efficace.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili?
La Corte ha dichiarato i ricorsi inammissibili perché i motivi presentati erano tutti indistintamente generici e aspecifici, limitandosi a riproporre censure che erano già state correttamente esaminate e respinte dalla Corte d’Appello.

Cosa significa che un ricorso è ‘generico’ secondo questa ordinanza?
Significa che il ricorso non formula critiche specifiche e puntuali contro la motivazione della sentenza impugnata, ma si limita a ripetere le stesse argomentazioni già presentate nel precedente grado di giudizio, senza confrontarsi con le ragioni giuridiche esposte dal giudice di merito.

Quali sono state le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità per i ricorrenti?
Oltre alla conferma della sentenza di condanna, ogni ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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