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Inammissibilità ricorso: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità ricorso presentato da un imputato, confermando la decisione della Corte d’Appello. La sentenza sottolinea che i motivi di ricorso generici e ripetitivi, che non si confrontano specificamente con la motivazione della sentenza impugnata, portano inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità. La Corte ha ritenuto corrette le valutazioni dei giudici di merito sulla responsabilità, sull’aggravante dell’età avanzata della vittima e sul diniego delle attenuanti generiche.

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Pubblicato il 1 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso: la Cassazione ribadisce i requisiti di specificità

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 26025/2024, è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale della procedura penale: i requisiti di ammissibilità dei ricorsi. La decisione offre un’importante lezione sulla necessità di formulare motivi di impugnazione specifici e non meramente ripetitivi, pena la declaratoria di inammissibilità ricorso. Analizziamo nel dettaglio questa pronuncia per comprendere i principi affermati e le loro conseguenze pratiche.

I fatti del processo

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso la sentenza della Corte d’Appello di Roma, che ne aveva confermato la condanna. L’imputato lamentava diversi aspetti della decisione di secondo grado, tra cui la valutazione sulla sua responsabilità, il riconoscimento di un’aggravante legata all’età della persona offesa (una novantenne), il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche e il calcolo della pena.

La decisione della Corte di Cassazione e l’inammissibilità del ricorso

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La motivazione di tale decisione risiede in un vizio fondamentale dell’atto di impugnazione: la sua genericità. I giudici hanno rilevato come tutti i motivi proposti fossero una mera riproposizione delle stesse argomentazioni già discusse e ritenute infondate dal giudice d’appello. Questa modalità di impugnazione, secondo la Corte, non soddisfa il requisito di specificità richiesto dalla legge.

Le motivazioni: perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?

La Corte ha basato la sua decisione su principi consolidati in materia di impugnazioni, chiarendo i motivi per cui l’appello non poteva essere esaminato nel merito.

Genericità e ripetitività dei motivi

Il primo e fondamentale punto è che i motivi di ricorso non possono essere una semplice fotocopia di quelli presentati nel precedente grado di giudizio. Devono, invece, confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza che si intende impugnare, evidenziandone gli specifici errori di diritto o di logica. Un ricorso che ignora le ragioni esposte dal giudice precedente e si limita a ripetere le stesse difese è considerato generico e, come tale, inammissibile.

Mancanza di correlazione con la decisione impugnata

Strettamente collegato al punto precedente, la Corte ha sottolineato la ‘mancanza di correlazione’ tra le argomentazioni del ricorrente e quelle della sentenza d’appello. L’impugnazione deve instaurare un dialogo critico con la decisione contestata. Se questo dialogo manca, il ricorso perde la sua funzione e non può essere accolto.

La corretta motivazione della Corte d’Appello

Scendendo nel merito delle censure, la Cassazione ha evidenziato come la Corte d’Appello avesse, in realtà, risposto in modo puntuale e corretto a tutte le questioni sollevate:
* Sull’aggravante: L’età della vittima (90 anni) è stata correttamente considerata come un fattore che non lascia dubbi sulla sua fragilità e vulnerabilità, giustificando pienamente l’applicazione dell’aggravante.
* Sulle attenuanti generiche: Il diniego è stato legittimamente fondato sui numerosi e specifici precedenti penali dell’imputato.
* Sull’entità della pena: La contestazione sul calcolo della pena è stata ritenuta infondata, in quanto basata su un calcolo alternativo proposto dalla difesa ma mai dimostrato.

Le conclusioni: le implicazioni pratiche della sentenza

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario: la specificità è un requisito non negoziabile. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza; è necessario articolare critiche precise, pertinenti e che si confrontino direttamente con la motivazione del giudice. La presentazione di un ricorso generico non solo è inutile ai fini di una riforma della decisione, ma comporta anche conseguenze economiche per il ricorrente, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito: le impugnazioni devono essere uno strumento tecnico di critica giuridica, non una mera riproposizione di tesi già respinte.

Per quale motivo principale un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Secondo la sentenza, un ricorso è inammissibile principalmente quando i suoi motivi sono generici, meramente ripetitivi di argomentazioni già respinte e privi di una specifica correlazione con le ragioni della decisione impugnata.

Come ha valutato la Corte la corretta motivazione della sentenza d’appello?
La Corte ha ritenuto che la sentenza d’appello fosse correttamente motivata su tutti i punti contestati, inclusa la sussistenza dell’aggravante legata all’età della vittima (90 anni), il diniego delle attenuanti generiche a causa dei numerosi precedenti dell’imputato e il calcolo della pena.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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