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Inammissibilità ricorso: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che non si confrontavano in modo specifico e critico con le argomentazioni della sentenza impugnata. Tale mancanza rende l’impugnazione priva della sua funzione essenziale, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: La Guida Completa su Quando un Appello è Inefficace

Presentare un ricorso in ambito penale è un diritto fondamentale, ma deve seguire regole precise per essere efficace. La recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto cruciale: la genericità dei motivi può portare a una dichiarazione di inammissibilità del ricorso, con conseguenze significative per chi impugna. Analizziamo questo caso per capire quali sono i requisiti essenziali di un’impugnazione e come evitare che venga respinta in partenza.

I Fatti del Caso in Analisi

La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo. L’imputato, non soddisfatto della decisione di secondo grado, ha deciso di rivolgersi alla Suprema Corte di Cassazione per ottenere un riesame del suo caso. Tuttavia, come vedremo, il modo in cui è stato formulato l’atto di impugnazione si è rivelato fatale per le sue sorti processuali.

La Decisione della Corte: Dichiarata l’Inammissibilità del Ricorso

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato l’atto e ha emesso un’ordinanza perentoria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ma si è fermata a un livello preliminare, riscontrando un vizio insanabile nell’atto stesso. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni Dietro l’Inammissibilità del Ricorso

Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui i giudici hanno giustificato l’inammissibilità del ricorso. La Corte ha ribadito un principio cardine del nostro ordinamento processuale penale, sancito dagli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale. Un’impugnazione, per essere valida, non può limitarsi a esprimere un generico dissenso rispetto alla sentenza precedente.

È necessario, invece, che l’atto contenga una ‘critica argomentata’. Questo significa che il ricorrente deve:
1. Indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.
2. Confrontarsi puntualmente con le argomentazioni della sentenza che si contesta, evidenziando in modo chiaro e preciso i punti di dissenso.

Nel caso di specie, i giudici hanno rilevato che i motivi del ricorso non si confrontavano affatto con la motivazione della sentenza della Corte d’Appello. Mancava quel ‘confronto puntuale’ che costituisce la funzione essenziale dell’impugnazione. L’atto si è rivelato generico, non riuscendo a scalfire la logica argomentativa della decisione impugnata. In assenza di questa critica specifica, il ricorso perde la sua unica funzione e, di conseguenza, deve essere dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche e Spese Processuali

Le conclusioni della Corte sono nette e hanno importanti implicazioni pratiche. La dichiarazione di inammissibilità comporta che la sentenza della Corte d’Appello diventi definitiva, senza che la Cassazione abbia potuto esaminare il merito della questione. Inoltre, la legge prevede che all’inammissibilità segua la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. La Corte, citando una sentenza della Corte Costituzionale (n. 186/2000), ha quantificato tale somma in 3.000,00 euro, non ravvisando ragioni per un eventuale esonero. Questa ordinanza serve da monito: la redazione di un atto di impugnazione richiede rigore, specificità e un’analisi approfondita della sentenza che si intende contestare, pena la preclusione della via del riesame.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e non si confrontavano in modo specifico e critico con le argomentazioni contenute nella sentenza impugnata, violando i requisiti di specificità richiesti dalla legge.

Quali sono i requisiti essenziali per un’impugnazione valida secondo la Corte?
Un’impugnazione valida deve indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno delle richieste, realizzando un confronto puntuale con la motivazione del provvedimento contestato e fondando su di esso il proprio dissenso.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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