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Inammissibilità ricorso: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso contro una condanna per ricettazione ed estorsione. I motivi del ricorso sono stati ritenuti generici e non pertinenti alla sentenza d’appello, che aveva già concesso le attenuanti generiche e non aveva applicato la recidiva. L’inammissibilità ricorso è stata quindi confermata con condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 4 agosto 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso: Le Conseguenze di un Appello Generico in Cassazione

L’esito di un processo non dipende solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal rigore con cui vengono presentate nelle sedi giudiziarie. Un esempio emblematico è il concetto di inammissibilità ricorso, una sanzione processuale che impedisce al giudice di esaminare nel merito un’impugnazione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce come la genericità e l’aspecificità dei motivi possano condurre a tale esito, con conseguenze significative per l’imputato. Analizziamo il caso per comprendere i principi affermati dalla Suprema Corte.

I Fatti del Processo: Dalla Condanna alla Rideterminazione della Pena

La vicenda processuale ha origine da una sentenza del Tribunale che riconosceva un imputato colpevole dei reati di ricettazione ed estorsione. Successivamente, la Corte d’Appello interveniva sulla decisione, riformandola quoad poenam, ovvero solo per quanto riguarda l’entità della pena. La sanzione veniva rideterminata in due anni e quattro mesi di reclusione, oltre a una multa di 600,00 euro.

L’Appello in Cassazione e l’Inammissibilità del Ricorso

Contro la sentenza della Corte d’Appello, il difensore dell’imputato proponeva ricorso per Cassazione. I motivi sollevati riguardavano presunte violazioni di legge e vizi di motivazione in relazione a due aspetti principali:

1. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche.
2. Il mancato riconoscimento dell’attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità (prevista dall’art. 62 n. 4 del codice penale).

L’avvocato sosteneva inoltre che tali attenuanti avrebbero dovuto prevalere sull’aggravante della recidiva. Tuttavia, la Suprema Corte ha stroncato sul nascere queste argomentazioni, dichiarando l’inammissibilità ricorso.

Motivi del Ricorso: Un’Argomentazione Sganciata dalla Sentenza

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nella valutazione dei motivi di ricorso. Questi sono stati giudicati ‘avulsi’, cioè completamente slegati dal contenuto concreto della sentenza impugnata. In pratica, le critiche mosse dal difensore non trovavano corrispondenza nelle decisioni effettivamente prese dai giudici d’appello.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione di inammissibilità su due pilastri argomentativi chiari e inequivocabili.

Genericità e Aspecificità delle Doglianze

In primo luogo, la Corte ha evidenziato come i giudici d’appello, nel ricalcolare la pena, avessero dato atto del ‘già avvenuto riconoscimento delle attenuanti generiche da parte del primo giudice’. Pertanto, lamentare il loro diniego in Cassazione era un’operazione priva di senso, poiché tale circostanza era già stata concessa e considerata. La doglianza risultava, quindi, generica e non pertinente.

Irrilevanza della Questione sulla Recidiva e sull’Attenuante Speciale

In secondo luogo, la questione della prevalenza delle attenuanti sulla recidiva era del tutto infondata, per il semplice fatto che la recidiva ‘non risulta contestata, né tantomeno ritenuta’ nelle sentenze precedenti. Non si può discutere della prevalenza su un’aggravante che non è mai stata applicata.

Infine, per quanto riguarda l’attenuante del danno di speciale tenuità, la Corte ha sottolineato un duplice ostacolo: la questione non era stata sollevata nel precedente grado di giudizio (non era stata ‘devoluta in appello’) e, in ogni caso, non sarebbe stata ravvisabile data l’entità del profitto derivante dal reato.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità dei Motivi di Ricorso

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: un’impugnazione, per essere efficace, deve essere specifica e pertinente. Non è sufficiente lamentare una generica violazione di legge, ma è necessario correlare le proprie critiche in modo puntuale e logico alle argomentazioni contenute nel provvedimento che si intende contestare. Un ricorso slegato dalla realtà della decisione impugnata è destinato all’inammissibilità, con la conseguenza non solo di vedere preclusa la possibilità di un esame nel merito, ma anche di essere condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie con la condanna al versamento di tremila euro alla Cassa delle Ammende.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici, aspecifici e non correlati al contenuto della sentenza d’appello. Le lamentele erano ‘avulse’ dalle reali determinazioni dei giudici precedenti.

La Corte d’Appello aveva negato le attenuanti generiche all’imputato?
No, al contrario. La Corte d’Appello, nel rideterminare la pena, ha dato atto che le attenuanti generiche erano già state riconosciute e concesse dal giudice di primo grado. La lamentela sul loro diniego era quindi infondata.

Cosa succede quando un motivo di ricorso non viene sollevato nel precedente grado di giudizio?
Se una specifica questione (come l’applicazione di un’attenuante) non viene contestata in appello, la doglianza su quel punto è preclusa in Cassazione. Si dice che la questione non è stata ‘devoluta’ al giudice d’appello, il quale non ha potuto pronunciarsi, e quindi non può essere sollevata per la prima volta davanti alla Suprema Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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