Inammissibilità Ricorso Cassazione: La Critica Specifica è Essenziale
L’esito di un processo non si decide solo nel merito, ma anche attraverso il rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione lo dimostra chiaramente, dichiarando inammissibile l’appello di un imputato condannato per lesioni stradali. Questa decisione offre una lezione fondamentale sui requisiti di un ricorso efficace e sulle conseguenze dell’inammissibilità del ricorso per Cassazione quando i motivi addotti sono troppo generici.
I Fatti del Processo
Il caso ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Parma per il reato di lesioni personali stradali gravi o gravissime, previsto dall’art. 590-bis del codice penale. La sentenza di primo grado è stata successivamente portata dinanzi alla Corte d’Appello di Bologna, che l’ha parzialmente riformata, dichiarando l’improcedibilità per uno dei capi d’imputazione.
Non soddisfatto della decisione, l’imputato ha presentato ricorso alla Suprema Corte di Cassazione. Le sue doglianze si concentravano su due punti principali: una presunta erronea applicazione della legge penale nella determinazione della pena e un vizio di motivazione nel diniego delle circostanze attenuanti generiche con giudizio di prevalenza.
I Motivi del Ricorso e l’Inammissibilità in Cassazione
L’imputato sosteneva che i giudici d’appello avessero sbagliato nel quantificare la sanzione e nel non riconoscere il peso delle attenuanti generiche. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha stroncato sul nascere queste argomentazioni, ritenendo il ricorso inammissibile. Perché? La ragione risiede nella modalità con cui sono stati formulati i motivi.
Secondo gli Ermellini, il ricorso mancava di una necessaria “analisi critica delle argomentazioni poste a base della decisione impugnata”. In altre parole, l’appellante si era limitato a esporre il proprio dissenso in modo generico, senza confrontarsi specificamente con le ragioni dettagliate nella sentenza della Corte d’Appello. Un ricorso per cassazione non può essere una semplice riproposizione di argomenti già discussi, ma deve individuare e smontare, punto per punto, le fondamenta logico-giuridiche della decisione che si contesta.
Le Motivazioni della Suprema Corte
La Corte ha basato la sua decisione su principi consolidati nella giurisprudenza. Ecco i passaggi chiave del suo ragionamento:
La Necessità di un’Analisi Critica
Il primo punto, come accennato, riguarda la specificità dei motivi. La Cassazione ha ribadito che il ricorrente ha l’onere di dimostrare l’errore del giudice precedente attraverso un confronto serrato con la motivazione della sentenza impugnata. Non basta affermare che la pena è ingiusta; bisogna spiegare perché il ragionamento del giudice che l’ha determinata è giuridicamente errato o logicamente viziato, citando le pagine e i passaggi specifici.
Motivazione Congrua sulla Pena
La Corte ha inoltre osservato che, nel caso specifico, la misura della pena era stata “congruamente motivata” dalla Corte d’Appello. Un altro elemento decisivo è stato il fatto che la pena inflitta fosse comunque inferiore alla media edittale prevista dalla legge per quel reato. Questo aspetto è rilevante perché, secondo un orientamento costante, l’obbligo di motivazione del giudice si attenua quando la pena si colloca al di sotto della media: una motivazione più dettagliata è richiesta soprattutto quando ci si discosta verso l’alto dalla sanzione base.
Le Conseguenze dell’Inammissibilità
La dichiarazione di inammissibilità non è priva di conseguenze. Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro. Si tratta di una sanzione pecuniaria volta a scoraggiare ricorsi presentati senza un solido fondamento giuridico.
Conclusioni
Questa ordinanza della Corte di Cassazione è un monito importante per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. Il ricorso davanti alla Suprema Corte non è un terzo grado di giudizio in cui si possono ridiscutere i fatti, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione delle norme e sulla coerenza logica della motivazione. Per superare il vaglio di ammissibilità, è indispensabile formulare censure precise, specifiche e criticamente orientate verso la decisione impugnata. In mancanza di questi requisiti, il rischio non è solo quello di vedere confermata la condanna, ma anche di incorrere in ulteriori sanzioni economiche.
Per quali ragioni un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un motivo fondamentale di inammissibilità è la mancanza di una specifica analisi critica delle argomentazioni contenute nella sentenza impugnata. Il ricorso non può limitarsi a lamentele generiche ma deve confrontarsi direttamente e in modo dettagliato con la motivazione del provvedimento contestato.
Quando il giudice è tenuto a una motivazione più dettagliata sulla pena?
La decisione chiarisce che l’onere di motivazione del giudice sulla determinazione della pena è più stringente quando la sanzione si discosta significativamente dal minimo edittale. Al contrario, se la pena applicata è inferiore alla media edittale, come nel caso di specie, una motivazione più sintetica può essere ritenuta sufficiente.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
Come stabilito nel provvedimento, la dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle Ammende, una sanzione volta a disincentivare le impugnazioni pretestuose.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 13894 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 13894 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 20/03/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 14/07/2023 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
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Motivi della decisione
Rilevato che l’imputato NOME ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte di Appello di Bologna, indicata in epigrafe, con la quale è stata parzialmente riformata, con dichiarazione d’improcedibilità per il reato di cui al capo B, la sentenza emessa in data 13/04/2022 dal Tribunale di Parma di condanna per il reato di cui all’art. 590 bis, commi 1, 5 n.3 e 8, cod. pen. commesso in Parma il 6 giugno 2020;
considerato che il ricorrente, con i motivi di ricorso, ha dedotto erronea applicazione della legge penale e vizio di motivazione in relazione alla determinazione della pena e al diniego delle circostanze attenuanti generiche con giudizio di prevalenza;
considerato che i motivi non sono scanditi da necessaria analisi critica delle argomentazioni poste a base della decisione impugnata (sul contenuto essenziale dell’atto d’impugnazione, in motivazione, Sez. 6 n. 8700 del 21/1/2013, Rv. 254584; Sez. U, n. 8825 del 27/10/2016, dep. 2017, COGNOME, Rv. 268822, sui motivi d’appello, ma i cui principi possono applicarsi anche al ricorso per cassazione), essendo stata la misura della pena congruamente motivata, così come il diniego del giudizio di prevalenza delle circostanze attenuanti generiche, alle pagg.6-7 della sentenza impugnata;
rilevato che la pena irrogata è comunque inferiore alla misura media edittale (sull’onere motivazionale del giudice in ordine alla determinazione della pena, Sez. 3, n. 29968 del 22/2/2019, COGNOME, Rv. 276288-01; Sez. 2, n. 36104 del 27/4/2017, COGNOME, Rv. 271243);
considerato che alla inammissibilità segue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE delle ammende, non ravvisandosi ragioni di esonero (Corte cost. n. 186/2000);
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE delle Ammende.
Il Co gliere estensore
Così deciso il 20 marzo 2024