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Inammissibilità ricorso: quando i motivi sono infondati

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da due imputati avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il ricorso, basato sulla richiesta di concessione delle attenuanti generiche, è stato ritenuto manifestamente infondato. La Corte ha stabilito che la valutazione del giudice di merito era congrua e logica, non sindacabile in sede di legittimità. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: la Cassazione Conferma i Limiti del Giudizio di Legittimità

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui presupposti che determinano l’inammissibilità del ricorso per Cassazione, specialmente quando l’impugnazione si basa su motivi ritenuti manifestamente infondati. Il caso riguarda la richiesta di concessione delle attenuanti generiche, un tema spesso al centro dei dibattiti processuali. La Suprema Corte ribadisce un principio fondamentale: il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio nel merito, ma di custode della corretta applicazione della legge.

I Fatti del Caso

Due persone, condannate dalla Corte d’Appello di Potenza, decidevano di presentare ricorso per Cassazione. L’unico motivo di impugnazione era comune a entrambi e verteva sulla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche. Secondo la difesa, il diniego di tali attenuanti da parte della Corte territoriale era viziato sia per violazione di legge sia per difetto di motivazione, auspicando così una pena più mite.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza Num. 19907 del 2025, ha rigettato le istanze dei ricorrenti, dichiarando l’inammissibilità del ricorso. La decisione non entra nel merito della richiesta di attenuanti, ma si concentra sulla natura stessa del motivo di appello, giudicandolo ‘manifestamente infondato’. Questa pronuncia comporta non solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche conseguenze economiche significative per i ricorrenti.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Ritenuto Inammissibile?

La Corte ha spiegato che la decisione del giudice di merito di negare le attenuanti era stata adeguatamente motivata. L’iter argomentativo della Corte d’Appello è stato giudicato ‘congruo, logico e conforme al diritto’. In particolare, i giudici di secondo grado avevano fondato la loro decisione su elementi concreti, quali:

* Le specifiche modalità della condotta: il modo in cui il reato era stato commesso.
* L’entità del pregiudizio prodotto: il danno effettivo causato dalla condotta illecita.
* L’elevata intensità del dolo: il grado di intenzionalità e consapevolezza nel compiere il reato.

La Suprema Corte sottolinea che questo percorso logico non può essere messo in discussione in sede di legittimità (‘sindacato a fortiori’). I ricorrenti, infatti, non hanno sollevato una questione di errata applicazione della legge, ma hanno tentato di proporre una diversa valutazione dei fatti, un’operazione che esula dalle competenze della Cassazione. Proporre una diversa interpretazione degli elementi di fatto già vagliati dal giudice di merito equivale a chiedere un nuovo giudizio, non un controllo di legittimità.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche e Principio di Diritto

La declaratoria di inammissibilità del ricorso ha prodotto due effetti immediati per i ricorrenti, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: i ricorrenti devono sostenere i costi del procedimento.
2. Condanna al versamento di una somma alla Cassa delle ammende: la Corte ha stabilito un importo di tremila euro, riconoscendo una ‘colpa’ dei ricorrenti nell’aver proposto un’impugnazione palesemente priva di fondamento. Questa sanzione ha lo scopo di disincentivare ricorsi dilatori o temerari.

Il principio di diritto che emerge da questa ordinanza è chiaro: il ricorso per Cassazione deve basarsi su vizi di legittimità (violazione di legge o vizi di motivazione evidenti e illogici) e non può trasformarsi in un tentativo di ottenere una terza valutazione del quadro fattuale. Quando la motivazione del giudice di merito è solida e coerente, come nel caso di specie, l’appello basato su una diversa lettura dei fatti è destinato all’inammissibilità, con le relative conseguenze economiche.

Per quale motivo il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto ‘manifestamente infondato’. I ricorrenti hanno tentato di ottenere una nuova valutazione nel merito della concessione delle attenuanti generiche, un compito che non spetta alla Corte di Cassazione, la quale aveva invece riscontrato che la motivazione della Corte d’Appello era logica e ben argomentata.

Cosa comporta per i ricorrenti la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità ha comportato la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver presentato un ricorso evidentemente infondato.

La Corte di Cassazione può riconsiderare la decisione di un giudice di non concedere le attenuanti generiche?
No, la Corte di Cassazione non può riesaminare nel merito la decisione di negare le attenuanti generiche se la motivazione del giudice precedente è logica, coerente e basata su elementi concreti (come le modalità della condotta o l’intensità del dolo). Il suo ruolo è limitato a un controllo di legittimità, ovvero verificare che la legge sia stata applicata correttamente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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