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Inammissibilità ricorso: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato contro una condanna per resistenza a pubblico ufficiale. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di ricorso, ritenuti privi di una critica specifica e puntuale rispetto alle argomentazioni della sentenza d’appello. La Corte ha sottolineato che un’impugnazione non può limitarsi a enunciare vizi in modo astratto, ma deve confrontarsi direttamente con la decisione impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: la Cassazione e i Motivi Generici

Presentare un ricorso in Cassazione è una fase cruciale del processo penale, ma richiede il rispetto di requisiti formali e sostanziali molto stringenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale: l’inammissibilità del ricorso quando i motivi addotti sono generici e non si confrontano specificamente con la decisione impugnata. Analizziamo insieme questo caso per capire le implicazioni pratiche di tale principio.

I Fatti del Caso: Dalla Corte d’Appello alla Cassazione

Il caso trae origine da una sentenza della Corte d’Appello che aveva confermato la responsabilità penale di un individuo per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e per la contravvenzione prevista dall’art. 651 del codice penale (rifiuto di fornire le proprie generalità). Insoddisfatto della decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, articolando la sua difesa su tre distinti motivi: vizi di motivazione, violazione di legge in relazione al reato di resistenza e violazione di legge riguardo alla contravvenzione.

L’obiettivo del ricorrente era ottenere un annullamento della condanna, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nella sua valutazione giuridica e logica dei fatti.

La Decisione della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza che ha troncato sul nascere le speranze del ricorrente. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. La Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate, poiché ha riscontrato un vizio preliminare e insuperabile: la genericità dei motivi. Invece di un annullamento, il ricorrente ha ottenuto una condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: la Genericità come Causa di Inammissibilità del Ricorso

Il cuore della decisione risiede nel concetto di “genericità dei motivi”. Secondo la Suprema Corte, i tre motivi di ricorso erano formulati in modo astratto e non contenevano una vera e propria censura nei confronti della sentenza impugnata. Erano, nelle parole della Corte, “meramente evocativi del vizio enunciato”, senza però dimostrare dove e come la Corte d’Appello avesse sbagliato.

La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: un ricorso è inammissibile se manca una correlazione diretta tra le ragioni esposte nella decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’atto di impugnazione. In altre parole, chi ricorre non può semplicemente ignorare ciò che i giudici di secondo grado hanno scritto e limitarsi a riproporre le proprie tesi o a denunciare vizi in modo teorico. È necessario un confronto puntuale e critico con la motivazione della sentenza che si intende demolire. Citando un precedente (Sez. 4, n. 34270 del 2007), la Corte ha affermato che l’atto di impugnazione non può ignorare le affermazioni del provvedimento censurato, altrimenti cade nel “vizio di aspecificità”.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità nell’Impugnazione

Questa ordinanza offre una lezione fondamentale per chiunque si approcci a un’impugnazione, in particolare in sede di legittimità. Non è sufficiente avere ragione nel merito; è indispensabile saper articolare le proprie ragioni in modo tecnicamente corretto. L’inammissibilità del ricorso per genericità dei motivi non è una mera formalità, ma la sanzione per un atto che non riesce a instaurare un dialogo critico con la decisione precedente. Per gli avvocati, ciò significa che la redazione del ricorso richiede uno studio approfondito della sentenza d’appello, individuando con precisione i passaggi illogici o errati in diritto e costruendo su di essi una critica argomentata e specifica. Per i cittadini, è la conferma che il sistema giudiziario richiede rigore e precisione a ogni livello, e che il diritto a un’impugnazione deve essere esercitato con la dovuta perizia tecnica.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile, come in questo caso, se i motivi presentati sono generici, ovvero non contengono una critica specifica e puntuale delle ragioni esposte nella sentenza che si sta impugnando.

Cosa significa che i motivi di un ricorso sono “generici”?
Significa che i motivi si limitano a enunciare un vizio di legge o di motivazione in modo astratto, senza correlare l’argomentazione difensiva con le specifiche affermazioni contenute nel provvedimento impugnato.

Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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