Inammissibilità Ricorso: Lezioni dalla Cassazione su Tardività e Genericità
L’inammissibilità del ricorso rappresenta una delle sanzioni processuali più severe, che impedisce alla Corte di Cassazione di entrare nel merito di una questione. Una recente ordinanza ci offre un chiaro esempio pratico dei motivi che possono portare a tale esito, concentrandosi su due vizi capitali: la tardività delle eccezioni e la genericità dei motivi. Comprendere questi principi è fondamentale per chiunque si approcci al processo penale.
Il Caso in Analisi: un Appello Respinto
Due soggetti avevano presentato ricorso in Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello che li condannava per il reato previsto dall’art. 336 del codice penale (violenza o minaccia a un pubblico ufficiale). I ricorrenti sollevavano diverse questioni, sia di natura procedurale che di merito, sperando di ottenere l’annullamento della condanna. Tuttavia, la Suprema Corte ha respinto integralmente entrambi i ricorsi, dichiarandoli inammissibili.
L’Inammissibilità del Ricorso per Tardività Procedurale
Uno dei motivi principali di inammissibilità del ricorso riguardava una presunta violazione procedurale: il mancato espletamento dell’interrogatorio previsto dall’art. 415 bis del codice di procedura penale. La Corte ha osservato che tale doglianza era stata sollevata per la prima volta solo con l’atto di appello e non, come previsto dalla legge, alla prima udienza del processo di primo grado. 
Questo aspetto è cruciale: le nullità, anche quelle che possono invalidare atti importanti come il decreto di citazione a giudizio, devono essere eccepite tempestivamente. Farlo in un momento successivo, come in appello, rende l’eccezione tardiva e, di conseguenza, inefficace. La Corte ha quindi confermato la piena validità degli atti del primo grado di giudizio.
La Genericità come Vizio Fatale del Ricorso
Un altro profilo di criticità, che ha colpito entrambi i ricorsi, è stata la loro genericità. I ricorrenti lamentavano presunti difetti, contraddittorietà e illogicità nella motivazione della sentenza d’appello, ma senza specificare in modo puntuale quali fossero tali vizi. 
Un ricorso per Cassazione non può limitarsi a una critica generica e assertiva della decisione impugnata. È necessario, invece, che il ricorrente individui con precisione i passaggi argomentativi ritenuti errati e spieghi le ragioni giuridiche per cui la motivazione sarebbe viziata. In assenza di tale specificità, il motivo di ricorso si risolve in una mera riproposizione di argomentazioni già esaminate e respinte dai giudici di merito, rendendolo inaccettabile.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, nel dichiarare l’inammissibilità del ricorso, ha ribadito principi consolidati. In primo luogo, ha sottolineato come la tardività dell’eccezione sulla mancata audizione precludesse qualsiasi discussione sul punto. In secondo luogo, ha evidenziato che la lettura della sentenza impugnata rivelava un’argomentazione puntuale, coerente e logica. I giudici d’appello avevano esaminato in modo esauriente i dati processuali e avevano correttamente individuato gli elementi costitutivi del reato ascritto agli imputati. Le condotte dei due soggetti erano state analizzate nel dettaglio, riscontrando la finalità oppositiva rispetto a un atto d’ufficio che stava per essere compiuto. Di fronte a una motivazione così solida, le critiche generiche dei ricorrenti sono state ritenute manifestamente infondate.
Conclusioni: L’Importanza della Specificità e della Tempestività
Questa ordinanza è un monito sull’importanza della tecnica redazionale e del rispetto dei termini nel processo penale. Per avere una possibilità di successo in Cassazione, non è sufficiente dissentire dalla decisione precedente. È indispensabile articolare censure specifiche, tempestive e giuridicamente fondate. La genericità e la tardività sono ostacoli insormontabili che portano all’inammissibilità del ricorso, con la conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, rendendo definitiva la sentenza di condanna.
 
Quando un’eccezione processuale viene considerata tardiva?
Secondo la decisione, un’eccezione relativa a una presunta nullità, come la violazione del diritto all’interrogatorio ex art. 415 bis c.p.p., è considerata tardiva se non viene sollevata alla prima udienza utile del processo di primo grado, ma solo successivamente in appello.
Cosa significa che un motivo di ricorso è generico?
Un motivo di ricorso è definito generico quando si limita ad asserire in modo vago la presenza di difetti, contraddittorietà o illogicità nella motivazione della sentenza impugnata, senza individuare specificamente i passaggi argomentativi errati e senza fornire una critica puntuale e circostanziata.
Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
L’inammissibilità comporta che la Corte non esamini il merito della questione. Di conseguenza, i ricorsi vengono rigettati e i ricorrenti sono condannati, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale, al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 5558 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 5558  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 19/01/2024
ORDINANZA
sui ricorsi proposti da: COGNOME NOME nato a PALERMO il DATA_NASCITA COGNOME NOME nato a PALERMO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 30/09/2022 della CORTE APPELLO di MESSINA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
letti i ricorsi proposti nell’interesse di NOME COGNOME e NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe;
esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che i ricorsi sono inammissibile perché il primo motivo prospettato nell’interesse NOME COGNOME deve ritenersi manifestamente infondato attesa la piena condivisibilità delle valutazioni spese dalla Corte del merito nel negare profili di nullità invalidanti il dec citazione in primo grado e a caduta la tardività della dedotta violazione inerente al mancat espletamento dell’interrogatorio in violazione del disposto di cui all’art. 415 bis, non dedotta prima udienza e solo con l’appello ( e ciò anche prescindendo dalle pur assorbenti considerazioni spese sulla mancata dimostrazione delle situazioni legittimanti in fatto l’addotta violazio mentre il secondo motivo del medesimo ricorso appare connotato da inaccettabile genericità perchè si risolve in asseriti difetti, contraddittorietà e palesi illogicità della motivazi meglio precisate quando di contro la lettura del provvedimento impugnato da atto di un argomentare puntuale, connotato da lineare e coerente logicità e da esauriente disamina dei dati processuali, diretto a riscontrare, senza errori in diritto i tratti costitutivi del reato ex ascritto ai due imputati, anche con riguardo al portato materiale e alla finalizzazione opposit delle ( diverse) condotte dagli stessi realizzate prima del compimento dell’atto di ufficio da pa del soggetto qualificato, così da rendere manifestamente infondata anche l’unica cesura prospettata dal ricorso di NOME COGNOME;
rilevato che all’inammissibilità dei ricorsi conseguono le pronunce di cui all’art. 616 c proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 19 gennaio 2024.