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Inammissibilità ricorso: quando è mera ripetizione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato contro la sentenza della Corte di Appello. I motivi del ricorso sono stati considerati una semplice riproposizione di argomenti già esaminati e respinti nel grado precedente, senza presentare nuovi vizi di legittimità. La Corte ha inoltre confermato che la determinazione della pena da parte del giudice di merito è insindacabile se non manifestamente illogica. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: la Cassazione Boccia la Semplice Ripetizione dei Motivi

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui limiti del ricorso per Cassazione, sottolineando come la sua funzione non sia quella di un terzo grado di giudizio. La Corte Suprema ha stabilito l’inammissibilità del ricorso quando questo si limita a riproporre le stesse argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. Analizziamo insieme la vicenda processuale e le motivazioni di questa decisione.

I Fatti del Processo

Il caso nasce dal ricorso di un imputato avverso una sentenza della Corte di Appello. Quest’ultima, riformando parzialmente la decisione del Tribunale di primo grado, aveva ricalcolato la pena inflitta all’imputato pur riconoscendo la continuazione tra i reati contestati. Insoddisfatto della decisione, l’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, sollevando questioni relative alla violazione di legge e al vizio di motivazione della sentenza d’appello.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’inammissibilità ricorso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 17 settembre 2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione si fonda su un principio cardine del nostro sistema processuale: il giudizio di legittimità non serve a riesaminare i fatti, ma a controllare la corretta applicazione del diritto da parte dei giudici dei gradi precedenti.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha ritenuto che i motivi presentati dal ricorrente non fossero ammissibili in sede di legittimità. La ragione principale è che essi riproducevano, di fatto, gli stessi profili di censura che erano già stati adeguatamente valutati e motivatamente respinti dalla Corte territoriale. In pratica, il ricorso non introduceva nuovi elementi di illegittimità della sentenza, ma tentava di ottenere un nuovo esame del merito, cosa preclusa alla Cassazione.

In particolare, la Corte ha osservato che:
1. I primi due motivi del ricorso erano una mera ripetizione di questioni già trattate e disattese dalla Corte d’Appello, la quale aveva fornito argomenti giuridici adeguati a sostegno della propria decisione.
2. Il terzo motivo, relativo alla determinazione del trattamento sanzionatorio, è stato anch’esso respinto. La Cassazione ha ribadito che la quantificazione della pena è una valutazione discrezionale del giudice di merito. Tale valutazione può essere censurata in sede di legittimità solo se risulta frutto di arbitrio o se è supportata da una motivazione manifestamente illogica, circostanze che la Corte ha escluso nel caso di specie, ritenendo ben motivata la scelta del giudice d’appello.

Le Conclusioni

La pronuncia di inammissibilità del ricorso ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale: per accedere al giudizio di Cassazione, è necessario prospettare vizi specifici della sentenza impugnata, che attengano alla violazione di legge o a difetti gravi della motivazione, e non limitarsi a riproporre le medesime doglianze già formulate e respinte in appello. L’esito del processo conferma che il ricorso per Cassazione è uno strumento straordinario, non un’ulteriore opportunità per discutere il merito della causa.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i motivi sollevati erano una mera riproduzione di censure già adeguatamente esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza introdurre nuovi profili di illegittimità.

La Corte di Cassazione può modificare la pena decisa da un giudice di grado inferiore?
No, la determinazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito. La Corte di Cassazione può intervenire solo se tale determinazione è arbitraria o basata su una motivazione manifestamente illogica, cosa che non è stata riscontrata in questo caso.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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